Alimenti dalle presunte capacità benefiche, i supercibi sono sono entrati prepotentemente nelle diete degli italiani anche grazie a una campagna marketing che li ha resi “indispensabili” nello schema alimentare di chi vuole rimanere in salute. Ma sarà tutto vero?
Ginseng, bacche di goji, semi di chia, mirtillo rosso. E poi ancora, curcuma, zenzero, spirulina. L’elenco dei superfood – presunti alimenti super nutrienti e dalle capacità benefiche – cresce continuamente. Questi supercibi, esotici o della tradizione ma caduti in disuso, sono entrati prepotentemente nelle diete degli italiani grazie a una campagna marketing che li ha resi “indispensabili” nello schema alimentare di chi vuole rimanere in salute. Ma sarà tutto vero?
Cosa sono i superfood: un po’ di storia
Innanzitutto, la domanda a cui rispondere è: cosa sono i superfood? E’ bene sapere che il termine superfood (supercibo) non ha un riscontro scientifico e deriva soprattutto da un’azione di marketing che ha trasformato alcuni cibi in pseudo toccasana, molto apprezzati per le loro capacità benefiche per la salute.
Il termine venne usato per la prima volta nel 1949 in un giornale canadese, nel quale si descrivevano alcune qualità nutrizionali di un “muffin”. Alla fine del XX e all’inizio del XXI secolo, il termine “superfood” era già usato come strumento di vendita di alimenti specifici, integratori alimentari, cibi con additivi. Inoltre, nel 2004 è stato coniato il termine “superfruit”.
La definizione di superfood
L’Oxford Dictionary definisce un super-alimento: un alimento ricco di sostanze nutritive, considerato particolarmente benefico per la salute e il benessere. Secondo l’Harvard Medicine Insitute, un alimento è promosso allo stato di super-alimento quando offre alti livelli di nutrienti desiderabili, è legato alla prevenzione di una malattia, o si ritiene che offra diversi benefici per la salute simultanei al di là del suo valore nutrizionale.
In pratica i superfood sono piante, frutti o semi da mangiare cui vengono attribuite – a seconda della tipologia – proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antitetà, toniche, depurative e ricostituenti. Veri concentrati di energia per l’organismo che sarebbero quindi in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare o addirittura di prevenire malattie cardiovascolari o problemi della pressione arteriosa.
I supercibi godono anche dell’appellativo di alimenti funzionali o cibi nutraceutici e di certo sono ricchi di vitamine, minerali fotocomposti benefici per la salute. Inoltre, grazie all’alto contenuto proteico sono spesso associati al concetto di supernutritivo.
Superfluo sottolineare che, con l’idea che possano essere così benefici per la salute, i supercibi vengono commercializzati a prezzi alti anche se le proprietà salutistiche non sono generalmente supportate da studi scientifici accreditati.
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I benefici (e le riserve nei loro confronti)
Alla domanda i superfood possono essere considerati realmente “super” cibi? La risposta è che essendo prodotti naturali sicuramente non possono che far bene (a parte eventuali allergie o problemi di digestione) ma questo non significa né che se ne possa abusare senza rischi per la salute, né che abbiano poteri curativi o che siano degli elisir di lunga vita. Ricordiamo, infatti, che nessun alimento ha proprietà miracolose, e solo una dieta sana ed equilibrata può contrastare il rischio di sviluppare patologie. Proprio per questo, nel 2007 l’Efsa, la Commissione Europea per la Sicurezza Alimentari, ha vietato l’uso del termine superfood sulle confezioni se non sostenuto da ricerche scientifiche accreditate e riconosciute
L’elenco dei superfood
I superfood vengono in genere suddivisi in tre sottoinsiemi: superfruit (superfrutto) e supergrain (supercereali e grani) e, appunto, superfood (prodotti che non rientrano nelle altre categorie). Tra questi ci sono alcuni superfood particolarmente gettonati come lo zenzero, la cannella e la curcuma.
L’organizzazione olandese per la sicurezza alimentare “Voedingscentrum” ha riportato che, pur non avendo alcuna dimostrazione di qualsivoglia efficacia, gli “health claims marketer” propongono con maggior frequenza i seguenti prodotti:
- Radice di ginseng
- Guaranà
- Bacche di goji
- Semi di canapa
- Semi di chia
- Wheatgrass o erba di grano
- Frutti di mirtillo rosso palustre
- Frutto dell’albero del pane
E poi, ancora:
- Fungo reishi
- Radice di curcuma
- Papaya fermentata (frutto fermentato della C. papaya)
- Foglie di trifoglio rosso
- Foglie di vite rossa
- Radice di zenzero
- Alga spirulina
- Semi di caffè verde crudo
- Bacche di açaí
- Melagrana
- Frutti delle specie appartenenti al Genere Hippophae
- Frutti di noni
- Semi di mangostano
- Maca o Ginseng delle Ande (L. meyenii)
- Matcha – un tipo di tè verde
- Yarsagumba
A questi si possono aggiungere:
- Acqua di cocco
- Alghe commestibili
- Avocado
- Aronia
- Barbabietole
- Broccoli
- Cacao
- Cavolo nero
- Kale o cavolo riccio
- Curcuma
- Erba di grano
- Frutto del baobab
- Funghi Shiitake
- Glucomannano
- Mirtilli
- Miele e pappa reale
- Miso
- Moringa
- Noci
- Quinoa
- Radici di Maca
- Spinaci
- The verde
- Zenzero
Rosa Olivieri