La radice della pianta erbacea della famiglia delle Araliaceae è utilizzata da sempre per le sue proprietà energizzanti, rigeneranti e immunostimolanti. Dagli infusi ai decotti, passando per il caffè, è diventato uno dei superfood più conosciuti apprezzati
Rigenerante, immunostimolante, adattogeno. Grazie alle sue tanta proprietà benefiche, il ginseng è considerato un superfood ed è di certo tra quelli più conosciuti, longevi ed apprezzati in tutto il mondo.
Che cos’è il ginseng: tutto sulla radice orientale
Con questo nome si indicano varie specie di piante erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Araliaceae. Si tratta di specie che crescono spontaneamente in diverse zone montane della Siberia orientale, della Corea, del Nepal ma che oggi vengono soprattutto coltivate proprio per la commercializzazione delle radici.
La radice del ginseng dall’aspetto antropomorfo (la parola “ginseng” deriva infatti dal cinese “rensheng”, il cui significato è appunto “piccolo uomo”) è la droga della pianta dalle potenti proprietà attività immunostimolanti. Inoltre, nella cultura orientale – dove curarsi con le erbe è sempre stato più comune – è considerato una sorta di rimedio universale , una vera panacea per le sue presunte capacità di trattare qualsiasi disturbo: da usare contro problemi gastrointestinali, contro la stanchezza e come vero e proprio elisir di giovinezza contro l’invecchiamento. Queste caratteristiche ne hanno fatto uno dei prodotti erboristici più utilizzati al mondo.
Proprietà, benefici ed effetti del ginseng
Le proprietà benefiche del ginseng dipendono dalla presenza nella radice di numerosi costituenti: oltre a vitamine, olio essenziale e polisaccaridi (panaxani), contiene ginsenosidi o panaxosidi (glicosidi steroidei e saponine triterpeniche) e gintonina (frazione di una glicoproteina), considerati i principi attivi della droga.
Grazie alle sue virtù, viene considerato una droga tonica o tonico adattogeno, ovvero in grado di potenziare le difese immunitarie e migliorare le capacità psicofisiche perché permette al corpo di adattarsi a nuove situazioni sia climatiche sia di stress per il sistema psicofisico.
E’ indicato quale rimedio nei casi di depressione o di affaticamento, nonché nello sport, poiché incrementa le prestazioni e gli si attribuiscono proprietà afrodisiache, probabilmente legate alla capacità di apportare benessere generale ed energia al corpo. Gli studi condotti sugli animali, infatti, hanno dimostrato che il ginseng influenza l’asse ipotalamo-ipofisi, aumentando il rilascio di ACTH, un ormone che induce la liberazione surrenale di cortisolo: ormone dello stress che migliora la risposta agli stress psicofisici anche stimolando la funzionalità del sistema nervoso centrale.
Non da ultimo, è in grado di abbassare il livello del colesterolo LDL, migliorare la circolazione sanguigna e di conseguenza la pressione. Attenzione, però, perché molti effetti sono ancora in attesa di conferme scientifiche e, anche per questo, esistono diverse correnti di pensiero che vanno dall’entusiasmo allo scetticismo.
Tutti i tipi di ginseng
Si conoscono varie specie della radice che vengono classificate a seconda del luogo di origine.
Le più utilizzate sono:
- Panax ginseng ginseng asiatico o coreano
- Panax quinquefolium L. ginseng americano
- Panax notoginseng ginseng sanchi
- Panax pseudoginseng ginseng himalaiano
- Eleutherococcus senticosus ginseng siberiano
La varietà asiatica è anche nota come:
- Panax schin-seng var. coraiensis
- Panax quinquefolius var. ginseng
- Panax chin-seng;
- Panax verus ;
- Aralia ginseng
- Aralia quinquefolia var. ginseng
Il ginseng bianco è formato dalla radice primaria trattata con vapore ed essiccata. La varietà rossa, più pregiata, viene trattata in stufa e, infatti, assume la colorazione grazie al trattamento della radice con vapore (120-130°C per circa 2-3 ore) e alla successiva essicazione. Vista la sua grande diffusione, il nome di questa radice viene spesso sfruttato impropriamente anche per identificare specie del tutto differenti, come ginseng delle Ande (Maca) o ginseng femminile (Dong Quai).
Come e quando assumerlo
Per quanto riguarda la sua assunzione, come sempre, meglio chiedere consigli e suggerimenti agli esperti di fitoterapia. In ogni caso, il ginseng può essere masticato e/o inghiottito quando si tratta di radice fresca. Nel caso di quella dissecata, invece, può essere impiegata per la preparazione di un the o di un decotto. E poi, ancora, si possono assumere infusi, o persino nelle tisane fredde e nelle zuppe curative. E poi, ancora in polvere, in tintura madre e in preparati galenici. La dose giornaliera consigliata, in genere, è di 1-2 grammi da assumere lontano dall’ora del riposo.
Il caffè al ginseng
Nei paesi occidentali uno dei modi più di tendenza di assumere la radice è sicuramente il caffè al ginseng che da anni è anche una bevanda molto comune nei bar italiani. Solitamente si prepara infondendo i chicchi oppure la polvere di caffè con la radice della Panax quinquefolius (ovvero la varietà americana). In realtà non esiste un’unica ricetta del caffè al ginseng ma quello che di sicuro vi si trova è la crema di latte, lo zucchero, il caffè istantaneo, l’estratto secco della radice. Tra le proprietà che ne hanno fatto una bevanda così di moda c’è di sicuro il suo potenziale rinvigorente cui viene associato un effetto sulla memoria e sulle funzioni mentali
Possibili effetti collaterali
Il consumo ginseng è considerato piuttosto sicuro. L’incidenza degli effetti collaterali è, sicuramente, inferiore quando viene assunto per breve periodi. Diverso il discorso quando si tratta di un consumo sistematico. In questi casi, gli effetti collaterali possono essere secchezza delle fauci, irrequietezza, irritabilità, mal di testa, insonnia, aumento della temperatura corporea, aumento della pressione arteriosa, inappetenza, prurito, eczema, diarrea prime ore del mattino, sanguinamento e affaticamento, tremore, palpitazioni. Per questo, l’assunzione di ginseng è controindicata per chi soffre di ipertensione o emorragie e in gravidanza.
Rosa Oliveri