Wise Society : Curcuma, una spezia prodigiosa dagli innumerevoli benefici

Curcuma, una spezia prodigiosa dagli innumerevoli benefici

di Paola Greco
26 Ottobre 2022
SPECIALE : Superfood: la guida completa

È annoverata fra i superfood più famosi, e a ragione. Si tratta, infatti, di un vero e proprio farmaco naturale. Scopriamone proprietà e virtù, capendo come introdurla nella nostra alimentazione

Negli ultimi anni, la curcuma sta emergendo come superfood dalle irrinunciabili proprietà: ingrediente principale del curry, è molto conosciuta come spezia, ma anche come integratore alimentare per una serie di patologie, grazie alle sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e immunostimolanti. Le sue qualità benefiche sono tali e e così tante che la curcuma può essere considerata a tutti gli effetti un farmaco naturale, la regina delle spezie anti-aging e un elisir di lunga vita a portata di tutti. Panacea di tutti i mali, valida alleata sia del gusto che della salute.

Curcuma in radice e curcuma grattugiata

Foto Shutterstock

Che cos’è la curcuma?

La curcuma è una spezia che si ottiene dal rizoma bollito, essiccato e lavorato della Curcuma Longa: una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zinziberacee (la stessa dello zenzero), originaria dell’Asia sud-orientale. È ampiamente utilizzata nella cucina e nella medicina tradizionale indiana, thailandese e cinese da centinaia di anni, per praticamente qualunque tipo di problema.

È solo alla fine del Medioevo che l’Occidente si accorge di parte dei poteri benefici di questa polvere color giallo ocra, utilizzata, fino a quel momento, prima come colorante di tessuti e poi come semplice spezia per le pietanze, in alternativa allo zafferano.
Da circa 50 anni abbiamo cominciato a studiarla seriamente da questa parte del mondo ed abbiamo scoperto le sue proprietà benefiche per la salute.

Proprietà e benefici della curcuma

A livello topico, la curcuma si è rivelata efficace come cicatrizzante, tanto che in India, il rizoma viene da sempre applicato sulla pelle per accelerare il processo di guarigione di scottature, punture, o ferite. Ma gli usi di questa spezia non sono solo topici, perché i suoi benefici agiscono anche a livello più profondo.

È un analgesico e antidolorifico

Come integratore, è utile in caso di orticarie, dermatiti e reumatismi. È anche un valido analgesico ed antidolorifico, utile nel trattamento di dolori articolari, artrite e artrosi, ed è anche un buon rimedio contro l’influenza; può aiutare nella cura delle prime vie respiratorie, contro riniti, faringiti, tosse, come pure per problemi legati a digestione, fegato e pancreas.

Ha proprietà antinfiammatorie

Grazie alle sue innumerevoli proprietà antinfiammatorie, inoltre, sembra influire sulle cause alla base di obesità, diabete, disturbi cardiovascolari e addirittura tumori: infatti, gli stati infiammatori persistenti aumentano il rischio di cancro, motivo per cui si sta valutando che la curcuma possa essere un ottimo alleato nella prevenzione.

Gli studi condotti finora, hanno evidenziato un calo di zuccheri nel sangue in soggetti diabetici, un aumento del colesterolo “buono” a scapito di quello “cattivo” e in persone con aterosclerosi una diminuzione dei livelli di fibrinogeno nel sangue, con conseguente minor rischio di trombi.

È un antiossidante e un antibiotico naturale

Come antiossidante, è in grado di proteggere le cellule dell’organismo dall’aggressione dei radicali liberi, in modo molto più efficace delle vitamine C ed E, e del beta-carotene. È capace infatti di ridurre i radicali liberi, rallentando l’invecchiamento cellulare, in modo da contrastare la nascita di eventuali anomalie cellulari. È inoltre un valido antibiotico naturale ed ha proprietà immunostimolanti, contribuendo a rinforzare le difese immunitarie.

Golden milk con curcuma e miele

Il Golden Milk è una bevanda che ha la curcuma fra i sui ingredienti principali – Foto Shutterstock


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Controindicazioni

In realtà non sono state evidenziate particolari controindicazioni, ovviamente tenendo conto delle dosi comunemente utilizzate per via orale o topica (si stima che in India il consumo giornaliero alimentare si aggiri intorno ai 2-4 grammi di rizoma fresco, che corrisponde a circa 100-200mg di curcumoidi).

Dosi molto elevate oppure un uso di integratori protratto nel tempo (oltre un mese) potrebbero causare problemi gastrointestinali, che scompaiono interrompendo subito l’assunzione degli stessi. Non è chiaro il motivo dell’insorgere di questi disturbi, si pensa ad una certa predisposizione individuale, tanto più che alcuni studi hanno evidenziato il ruolo epatoprotettore della curcuma, cioè di protezione del fegato dalla tossicità indotta da farmaci, in virtù delle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Considerando tutti questi fattori, comunque, il Ministero della Salute ne sconsiglia l’utilizzo “a soggetti con alterazioni della funzione epato-biliare o con calcolosi delle vie biliari e, in caso di concomitante assunzione di farmaci, ad invitare comunque a sentire il parere del medico”.

Questo perché, come spesso accade, la curcumina potrebbe andare ad interferire con l’assunzione di altri farmaci che si assumono, aumentandone o diminuendone gli effetti. È sempre bene, quando si assumono integratori, ricordarsi che se un prodotto è naturale non è necessariamente innocuo: deve comunque essere assunto secondo dosi e modalità controllate, per scongiurare eventuali danni. Invece, per quanto riguarda la curcuma in polvere, quindi utilizzata come spezia vera e propria, lo stesso Ministero aggiunge: “considerando la storia e le dimensioni del consumo come alimento, non sono emersi elementi per particolari raccomandazioni”.

Curcuma

Foto Shutterstock

Come assumere la curcuma

In cucina si utilizza in polvere, come una comune spezia: sono sufficienti 2 cucchiaini al giorno di curcuma, da aggiungere su zuppe o piatti di pesce, per garantirsi la giusta dose di antiossidanti.

Può inoltre essere assunta come tisana, da sola o insieme ad altre spezie, ed anche negli estratti di frutta e verdura. È bene però fare attenzione all’eccessivo calore, che ne riduce i benefici: meglio aggiungerla a fine cottura o in bevande non bollenti, in modo da preservarne sapore e proprietà.

Invece, la dose giornaliera consigliata se si assume sotto forma di integratore, si aggira intorno a 1-2 capsule da 400 mg.

La curcuma è poco biodisponibile

Ma attenzione! purtroppo la curcuma non è molto biodisponibile: una volta ingerita, infatti, non è facilmente assorbibile dall’organismo e viene eliminata velocemente, senza di fatto avere tempo di agire. Si è scoperto, però, che la curcumina è una sostanza liposolubile: per assimilarla correttamente, infatti, è necessario associarla ad alimenti come olio d’oliva, olio di semi di lino, avocado, noci o salmone. Anche il pepe nero e il peperoncino piccante possono potenziarne gli effetti, rendendo la curcumina molto più facilmente assorbibile a livello intestinale, ed in grado di raggiungere il fegato e gli altri organi periferici, riducendone di fatto l’eliminazione ed aumentandone la biodisponibilità.

Paola Greco

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