Un consiglio ai giovani? Devono imparare a "soffrire", ovvero a considerare che per ottenere obbiettivi soddisfacenti bisogna fare fatica, impegnarsi e spesso rinunciare a ritorni immediati Aldo Cibic, architetto
Sono d'accordo con lo scrittore statunitense Cormac McCarthy: quando smettiamo di dire buongiorno e grazie è il segno che è iniziata l'apocalisse Mauro Covacich, scrittore
Se i figli non sono stati curati e seguiti nel modo giusto diventaranno degli handicappati psichici. Questo vuol dire che non sentiranno più la differenza tra bene e male, tra il giusto e l’ingiusto, tra ciò che è grave e ciò che non lo è Umberto Galimberti, filosofo
Rispetto a ciò che non funziona possiamo attribuire le colpe agli altri: al governo, ai politici, agli imprenditori non responsabili. Oppure cercare nel nostro piccolo di fare qualcosa per cambiare. Andrea Rapaccini, imprenditore sociale
Più che di “decrescita” io preferisco parlare di “ri-crescita”: ammettiamo di aver indirizzato l’economia verso un punto sbagliato e ripartiamo da un punto di vista diverso Primo Barzoni, imprenditore
Penso che la dignità di un oggetto consista nella sua sincerità. Questo accade quando l’oggetto cambia una relazione umana, piuttosto che una relazione sociale Patrizia Moroso, imprenditrice e art director
Oggi capita che ci si commuova nella stessa maniera di fronte a un bambino che muore di fame e a un uomo dell’Isola dei famosi a cui la fidanzata da studio dice "resisti". Giobbe Covatta, attore
Occorre cominciare a considerare il concetto della sostenibilità non come un limite ma come un'opportunità Yves Béhar, designer
Non dobbiamo considerarci padroni di ciò che abbiamo ma soltanto custodi, per cui dobbiamo avere cura di ciò che ci circonda e restituirlo al futuro Brunello Cucinelli, imprenditore
Non credo nelle certezze granitiche, ma a delle domande curiose che portano a risposte aperte. Non mi convince chi usa troppo le parole “mai” o “per sempre” Luca Molinari, architetto
Noi occidentali abbiamo paura del vuoto, per questo riempiamo la nostra vita di cose da fare. Gli orientali invece hanno una pratica millenaria del vuoto e questa loro visione rappresenta per noi una fonte di arricchimento Paolo Ricci, maestro yoga
Nella nostra società chi dice le cose come stanno diventa scomodo. Finiamo così in gabbie che ci tolgono la possibilità di essere davvero felici Fabio Salvatore, attore e regista
Nel nostro piccolo possiamo creare terreno fertile per il cambiamento, renderci disponibili, aperti, pronti a fare qualcosa di buono Luca Argentero, attore
L’indignazione è il primo gradino verso la speranza. Per passare dall’indignazione alla speranza bisogna agire Salvatore Settis, archeologo e storico dell'arte
L'idea che qualcuno ce la faccia perché ha talento spinge a essere fatalisti e passivi, ma è l’impegno il fattore chiave di tutte le grandi realizzazioni umane. Pietro Trabucchi, psicologo
Lo storico lasciato a se stesso diventa forse un uomo in pericolo o un complice, ma farà meglio il suo mestiere se controllato da cittadini consapevoli Luciano Canfora, storico