Wise Society : Zenzero, la “radice cornuta” e pungente che stimola il metabolismo

Zenzero, la “radice cornuta” e pungente che stimola il metabolismo

di Rosa Oliveri
10 Novembre 2021
SPECIALE : Superfood: la guida completa

La pianta officinale di origini orientali trova sempre più spazio come spezia in cucina e ingrediente nei prodotti di benessere. Apprezzato per le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, allevia i sintomi gastrointestinali, gonfiori e riduce livelli glicemici nel sangue

Dissetante, pungente, esotico e dagli impieghi più disparati. Lo zenzero è una pianta officinale che trova sempre più spazio in cucina e tra i prodotti di benessere. Si tratta di un cosiddetto superfood sempre più diffuso, che spicca tra i cibi che si sono guadagnati  un posto particolare tra gli ingredienti per bevande e pietanze originali nonché tra prodotti utilizzati per alleviare alcuni sintomi gastrointestinali. Tanti i benefici che hanno reso la “radice cornuta” così tanto apprezzata.

radice di zenzero

Foto Shutterstock

Che cos’è lo zenzero

Lo zenzero (Zingiber officinale) è una pianta erbacea di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, di cui fanno parte anche il cardamomo e la curcuma. Originaria dell’Estremo Oriente, e precisamente della Cina, è da tempo anche in altre zone del mondo. È dotata di un rizoma carnoso e ramificato che contiene i principi attivi e dalla cui forma deriva, appunti, il nome della pianta. La parola zenzero, infatti, deriva dal sanscrito srngaveram, che significa appunto “radice cornuta”.

Valori nutrizionali e principi attivi

Oltre a un’altra percentuale di acqua, lo zenzero contiene, carboidrati e proteine e sali minerali. Tra i valori nutrizionali dello zenzero c’è il basso livello calorico (80 kcal/100g), di zuccheri e grassi. Poche anche le proteine (1,8 g//100g) e i carboidrati (17,7 g/100g). I principi attivi, invece, sono olio essenziale, gingerolo, shogaolo, resina, mucillagini. Le molecole ad azione attiva dello zenzero sono quelle cui si addebitano le proprietà benefiche che gli vengono riconosciute. In particolare, l’acido 6-gingesulfonico avrebbe una buona attività antiulcera, mentre i composti fenolici sarebbero i responsabili delle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie che gli vengono attribuiti assieme a proprietà antitumorali e antivirali che ovviamente non sono state provate scientificamente.

Zenzero

Foto di Joseph Mucira da Pixabay

I benefici dello zenzero

Le proprietà “terapeutiche” dello zenzero sembrano davvero tantissime e derivano soprattutto dal gingerolo, il composto oleoso della radice. Considerato un ottimo antinfiammatorio e antiossidante, in grado di inibire l’attività dei radicali liberi e contrastare lo sviluppo di malattie legate all’invecchiamento cellulare, è anche un ottimo coadiuvante nello svuotamento gastrico e aiuta a ridurre il gonfiore addominale, oltre ad agisce come gastroprotettore. È in grado di alleviare i sintomi da reflusso gastroesofageo, agendo da inibitore della pompa protonica ed è un ottimo coadiuvante contro i rischi cardiovascolari, oltre a capace di ridurre i livelli di zucchero nel sangue, e di migliorare l’efficienza del metabolismo.

Controindicazioni: quando evitarlo

Lo zenzero non ha controindicazioni particolari per chi è in buona salute ma i suoi effetti possono essere indesiderati o davvero controindicati in certe circostanze. Se, ovviamente la sua assunzione va completamente evitata in caso di allergia verso una o più componenti, in gravidanza e allattamento, invece, è meglio chiedere consiglio al proprio medico. Inoltre, il suo utilizzo è controindicato nel caso si assumano farmaci antinfiammatori, se si assumono farmaci antiaggreganti e anticoagulanti (come la cardioaspirina) a causa dell’effetto fluidificante dello zenzero.

Lo zenzero può anche interferire con farmaci antidiabetici e con calcio-antagonisti utilizzati nella terapia dell’ipertensione. E la radice, se non ben masticata, può causare blocco intestinale, ed essere mal tollerata da chi ha ulcere o infiammazioni all’intestino.

Infine, lo zenzero assunto in dosi elevate è anche stimolante come la caffeina perciò è possibile incorrere in aritmie e palpitazioni soprattutto in soggetti cardiopatici. Lo zenzero, se somministrato come infuso o tè, può essere davvero un ottimo rimedio per tutto, ma non si devono superare mai le dosi consigliate. Anche un semplice infuso, infatti, se bevuto in quantità può causare mal di testa, vomito, diarrea, palpitazioni, confusione e insonnia.

Come usare lo zenzero

Versatile e originale, lo zenzero può essere utilizzato fresco, essiccato in polvere o come succo e olio essenziale, a seconda dell’impiego. Grazie al suo sapore tipico e pungente è da sempre molto usato e apprezzato nella cucina orientale.

Le diffusione delle sue caratteristiche, lo hanno reso sempre più ricercato anche nell’alimentazione occidentale, un po’ come il ginseng. Dai tipici dolci natalizi – appunto i pan di zenzero – nei paesi anglosassoni alle bevande digestive e i drink analcolici.

Non solo. Negli ultimi anni anche lo zenzero candito è sempre più utilizzato come decorazione e guarnizione di dolci, macedonie, yogurt, gelati o come semplice e veloce snack magari assieme alla frutta secca. Entrato ormai a far parte della dieta abituale di molti e di diritto nella cosiddetta “ribalta dei superfood”, non di rado lo zenzero entra nelle ricette più disparate e viene usato come spezia in varie pietanze. Ma è soprattutto come toccasana per vari disturbi che si è particolarmente diffuso. E come rimedio naturale si utilizza, in genere, aggiungendolo durante la preparazione di vari tipi di tisane: decongestionanti, antinfiammatorie e sgonfianti.

tisana allo zenzero e vaniglia

Foto di Julia Topp / Unsplash

Conservazione

Innanzitutto bisogna sapere che lo zenzero fresco non si conserva a lungo e il modo migliore di preservarne le proprietà è quello di congelarlo (grattugiato o a fettine). Se lo si ripone in frigo, per conservarne le proprietà, meglio utilizzare un sacchetto di carta.

Rosa Oliveri


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