Secondo Sara Cargnello, esperta in alimentazione naturale, mangiare crudo è l'ideale in inverno perché stimola la produzione di calore e migliora la circolazione. Oltre a preservare inalterati i nutrienti. Ecco qualche idea per le Feste
Cotechini, salse, intingoli, salumi e dolci dai mille ingredienti dominano le nostre tavole dal 24 dicembre fino al nuovo anno. Diciamo che in questo lasso di tempo si cambia spesso regime alimentare: anche chi di solito è attento a quello che mangia dà molto più spazio a cibi gratificanti per il palato ma poco interessanti dal punto di vista nutrizionale anche perché le preparazioni elaborate e le lunghe cotture distruggono una buona parte dei nutrienti in essi contenuti. Pensare a un’alternativa crudista al solito banchetto natalizio pieno di grassi, proteine animali, insaccati, cibi ipercotti e ipertrasformati sembra un po’ folle? Questo perché, nel sentire comune, il crudismo è una scelta alimentare che appartiene alle stagioni calde quando frutta fresca e verdura abbondano sui banchi dell’ortolano. L’idea di consumare i cibi crudi quando fa molto freddo invoglia pochi ma a volte basta conoscere qualche piccolo stratagemma.
Crudismo in inverno: perché fa bene?
Esistono molti per mangiare cibi crudi d’inverno e quindi sfruttare i plus di questa alimentazione anche nel periodo freddo. I benefici dei cibi così consumati ci sono anche d’inverno sia perché i nutrienti vengono meglio veicolati sia perché vanno a compensare e mitigare i danni dell’alimentazione festiva che è sempre un po’ pesante quindi anche chi non se la sente di essere crudista al cento per cento può cercare di mangiare il più possibile alimenti freschi. Ne abbiamo parlato con Sara Cargnello, vegetariana e appassionata di alimentazione naturale, che ha appena pubblicato un e-book sul tema: una Guida invernale al crudismo.
I benefici
L’idea che solo il cibo cotto e caldo possa essere sufficientemente riscaldante durante il periodo invernale è un luogo comune da sfatare. «Per mia esperienza posso dire che si tratta più che altro di un condizionamento psicologico e culturale – spiega Sara Cargnello nel suo e-book – In realtà un organismo sano e disintossicato soffrirà molto meno il freddo d’inverno perché avrà una migliore circolazione sanguigna che permetterà alle estremità corporee di non raffreddarsi così rapidamente come un tempo, ed in generale di sopportare le variazioni ambientali molto più facilmente.
Cuocere il cibo significa impoverirlo, ed è quindi una pratica quanto mai deleteria proprio nei mesi in cui la scarsità delle risorse rende più difficile l’approvvigionamento dei nutrienti necessari a mantenere il nostro corpo in forma. Un organismo malnutrito è un organismo che si ammala facilmente, proprio perché non ha le risorse per affrontare quelli che vengono chiamati malanni di stagione.
Ricordiamo che la malattia sopraggiunge sempre quando trova terreno fertile per svilupparsi, ovvero una persona indebolita dalle troppe tossine accumulate. Mangiare cibo caldo, a differenza di quanto fanno tutti gli altri animali, significa non stimolare il nostro corpo a produrre per reazione il calore necessario a mantenerci in condizioni di omeotermia. È come se ci impigrissimo, incapaci di scaldarci da soli e continuamente schiavi di zuppe calde e cibi bollenti, diventando quindi sempre più freddolosi e vittime dei cambiamenti esterni di temperatura. Paradossalmente, sono proprio le persone più freddolose ad avere più bisogno di mangiare crudo per diventare loro stesse capaci di produrre calore».
Spezie, centrifughe e zuppe
Ma come fare con quella sensazione di freddo che ci dà il cibo crudo e che poco ci invoglia nei gelidi mesi invernali? Un trucco suggerito da Sara Cargnello è prepararsi delle belle centrifughe a base di frutta di stagione con cui magari cominciare la giornata o fare uno spuntino: carota, mela, pera, arance ma anche verdure come le rape, il sedano e i finocchi integrano la nostra alimentazione con preziose vitamine e antiossidanti naturali.
«Un altro stratagemma è utilizzare molto le spezie nella preparazione delle insalate con verdure crude perché scaldano un po’ – continua – poi ci sono le zuppe crudiste che si preparano con l’acqua bollente e si possono gustare calde senza che questo alteri minimamente il profilo organolettico degli ingredienti che andremo a utilizzare. I più coraggiosi possono anche pensare di preparare un intero pasto natalizio crudista e vegano senza che questa scelta li condanni a mangiare per tutto il tempo insalate.
Menù crudista di Natale
Le ricette in realtà sono tantissime e vanno dagli antipasti al dolce. Per esempio io adesso sto preparando dei biscotti natalizi al cioccolato crudisti e vegani ma molto gustosi. Per il nostro menu natalizio crudista possiamo frullare della zucca o delle carote con mezzo avocado, sale, un po’ di cipolla e spezie come rosmarino, pepe, un po’ di salvia e magari un pizzico di curry: il segreto è aggiungere due bicchieri di acqua bollente che non andrà a cuocere le verdure ma darà tepore alla purea ottenuta con l’azione meccanica del frullatore rendendola gradevole a tutti. Il risultato sarà quindi una zuppa calda come percezione ma in realtà cruda come benefici. Si può guarnire con nocciole tritate, un po’ di pepe e un filo di olio di oliva extravergine. Ecco un primo piatto crudista che può tranquillamente essere servito a Natale.
Come secondo suggerisco dei funghi ripieni, che uniscono la natalizia frutta secca alle verdure di stagione. O delle polpettine con salsa di mele. Nel dolce il cacao non può mancare e quindi suggerisco una torta al cocco e cioccolato golosa ma semplice negli ingredienti e nella preparazione. Ecco le ricette: sono tratte dall’e-book “Guida Invernale al crudismo“».
Crema di zucca o carote
Se sentite la mancanza di una zuppa calda di verdure, nulla vieta di preparare una crema vegetale saporita con l’aggiunta di acqua calda. Le proprietà delle verdure non verranno intaccate minimamente perché non vi sarà cottura, ma il sapore e la sensazione di calore sono garantiti.
400 grammi di zucca a cubetti o carote a pezzetti 1/2 tazza di polpa di mandorla oppure una manciata di mandorle oppure 1⁄2 avocado 2 bicchieri di acqua calda 1 pizzico di sale 1 pezzetto di cipolla rosmarino, pepe, salvia, curcuma, olio d’oliva q.b. una manciata di nocciole tritate come guarnizione
Frullare gli ingredienti e servire la crema guarnita con nocciole tritate, rosmarino, pepe ed un giro di olio d’oliva.
Funghi ripieni
20 funghi 1 costa di sedano a pezzetti 1 manciata di noci o anacardi tritati 1 carota grattugiata 1 cipolla tritata 1 zucchina grattugiata 2 cucchiai di olio 2 cucchiai agave 2 spicchi aglio basilico, sale, pepe, aceto balsamico
Pulire i funghi e rimuovere il gambo. Tritare il gambo e mescolare con cipolla, carota, sedano, zucchina, noci. Condire col olio, agave, aglio, basilico, sale, pepe e un goccio di aceto balsamico e lasciar marinare.
Farcire col composto le teste dei funghi e mettere in essiccatore per 3 ore. Sono ottimi anche non essiccati. Servire con insalata.
Samosas con salsa di mele
1 cavolfiore tritato, 1 patata dolce (o batata) tritata, 1 zucchina tritata, 1⁄4 di tazza di noci, 1⁄4 di tazza di uvette, 2 datteri, 2 spicchi di aglio, 1 tazza di piselli (anche surgelati, scongelati), succo di 1 limone, 1 cipolla tritata, 2 peperoncini tritati, olio, curry, cumino, paprika
per la salsa 1 mela – 3 cucchiai di agave
Tritare in un robot da cucina il cavolfiore, la batata, la zucchina, noci, uvette, datteri ed aglio, sino ad avere una specie di purea. Unire le spezie e formare delle polpettine. Essiccare finché l’interno risulti morbido ma l’esterno croccante.
Frullare la mela con l’agave e servire le polpettine con un po’ di salsa di mela.
Libido 2.0 al cocco e cioccolato
Per la base: 1 tazza di mandorle 3 cucchiai di agave 3 cucchiai di olio di cocco liquefatto vaniglia frullare gli ingredienti e pressare l’impasto sul fondo di una tortiera da 24 cm
Per la crema: 2 tazze di cocco 1⁄2 tazza di olio di cocco liquefatto vaniglia 4 cucchiai di agave Frullare le 2 tazze di cocco grattugiato rendendolo una farina grossolana. Mescolare la farina con i rimanenti ingredienti e versare sulla base. Far raffreddare in frigorifero per almeno mezz’ora.
Per la copertura: 3 cucchiai di olio di cacao liquefatto 3 cucchiai di cacao in polvere 2 cucchiai di agave
Mescolare gli ingredienti e versare sulla crema già rassodata. Raffreddare il dolce in frigorifero per almeno 1 ora e lasciarlo a temperatura ambiente almeno due ore prima di servirlo.
Francesca Tozzi