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Olimpiadi e dintorni: lo sport che fa bene e allunga la vita

di Andrea Ballocchi
6 Agosto 2021
SPECIALE : I segreti della longevità

Dal cuore al cervello, dalle ossa ai muscoli: i benefici assicurati da una regolare attività fisica sono straordinari. Ce li spiega il medico dello sport Gianfranco Beltrami

Gli atleti azzurri stanno dando il meglio di sé alle Olimpiadi nipponiche posticipate di un anno a causa della pandemia e sicuramente con i loro successi saranno d’ispirazione per moltissimi ragazzi e ragazze che, proprio grazie a loro, appassionandosi alle loro imprese, si avvicineranno alla pratica sportiva, per diventare magari un giorno loro stessi dei campioni.

Un Paese lungimirante dovrebbe sempre investire nello sport, a tutti i livelli, anche a scuola, dove purtroppo in Italia si è un po’ carenti, innanzitutto perché i valori dello sport possono contribuire a formare cittadini migliori e poi anche perché bambini e ragazzi sportivi oggi saranno adulti più sani domani. Con ovvie ripercussioni positive anche sul sistema sanitario nazionale, perché lo sport, è provato, agisce da ottimo strumento di prevenzione nei confronti di svariate malattie.

atleta

Foto: Lopez Robin / Unsplash

Quali sono i principali benefici dello sport?

Fare attività fisica in modo regolare fa bene alla salute. Non solo: allunga la vita. Non è uno slogan, ma l’evidenza di molte ricerche scientifiche che mettono in luce come fare sport fa bene a tutte l’età e per gli anziani è un autentico toccasana. È benefico a muscoli, ossa, ma anche al cervello e migliora l’umore, alla forma, previene le malattie e aiuta a perdere peso. Diverse patologie possono essere prevenute e trattate con l’attività fisica: artrite, depressione, diabete tipo 2, disturbi del sonno, osteoporosi, malattie cardiovascolari.

«Lo sport è da considerare una medicina: ma come qualsiasi farmaco, va assunto in modo corretto evitando carenze o sovradosaggi», spiega il professor Gianfranco Beltrami, Medico dello sport, presidente della Commissione Medica e Antidoping Federazione Mondiale Baseball e Softball.

Ovviamente non tutti gli sport sono uguali e l’attività fisica fa veramente bene solo se si seguono determinate accortezze. I benefici possono essere davvero tanti: dal preservare la forza fisica e le qualità mentali, passando per il controllo dello stress e il rallentamento del processo di invecchiamento.

L’invecchiamento: cos’è e perché parte dal cuore

L’invecchiamento riduce tutte le funzioni fisiologiche dei tessuti, aumenta la suscettibilità alle malattie correlate all’età, riduce la resistenza allo stress psicofisico. È un processo che trasforma un organismo in ottima salute e con perfetta funzionalità dei suoi organi e apparati in uno meno sano ed efficiente. Quindi, è un insieme di processi biologici, non è una malattia.

Stili di vita vs. fattori genetici e ambientali

Nel processo di invecchiamento hanno una parte essenziale fattori genetici e ambientali ma anche stili di vita. Per quanto riguarda i parametri di efficienza fisica coinvolti nell’invecchiamento, essi sono: funzione cardiovascolare, capacità e potenza aerobica, massa e forza muscolare, tessuto osseo, composizione corporea, flessibilità ed equilibrio, funzioni cerebrali.

donne che corrono

Foto: Geronimo Giqueaux / Unsplash

Gli apparati e gli organi su cui lo sport svolge funzione anti-aging

Partiamo dall’apparato cardiovascolare, in quanto le malattie legate ad esso sono la prima causa di morte in Italia. Nella relazione con l’invecchiamento, i fattori principali che intervengono sono: diminuzione del volume cardiaco, aumento degli spessori delle pareti cardiache; possibili e frequenti calcificazioni vascolari e altro ancora.

Attività fisica e apparato cardiovascolare

«Col tempo si assiste alla perdita di elasticità del muscolo cardiaco, come pure l’aumento della pressione sistolica rispetto alla diastolica, che rappresenta un importante marker clinico della terza età. La potenza aerobica decresce col tempo e così l’efficacia dei sistemi cardio-circolatorio e respiratorio», illustra Beltrami.

Da qui si deve partire: perché fare attività fisica fa bene al cuore. Lo si nota anche negli adattamenti cardiovascolari indotti dall’esercizio fisico: grazie a una pratica regolare si nota un aumento del volume cardiaco e plasmatico, la riduzione della frequenza cardiaca a riposo, un incremento della gettata cardiaca e dell’estrazione di ossigeno, il calo della pressione arteriosa, la crescita di consumo massimo di ossigeno. Quindi facendo sport si invecchia meglio.

L’apparato scheletrico e muscolare: i benefici dello sport

È stato documentato che l’allenamento incrementi la funzionalità cardiaca e la capacità aerobica sia nel soggetto anziano che nel giovane adulto. Quindi fare sport e attività fisica fa bene a tutte le età. Anche a livello di apparato scheletrico, che con l’invecchiamento subisce delle modificazioni in termini di osteoporosi (più sensibile nelle donne) e osteopenia, ma anche della diminuzione del collagene e di densità minerale dell’osso. Solo l’osteoporosi è responsabile di 1,5 milioni di fratture l’anno.

In questo caso per prevenire l’invecchiamento occorre fare attività fisica per lo sviluppo della forza oltre a una corretta nutrizione. «Uno studio ha messo in luce come un gruppo di donne di mezza età rispetto a un gruppo di controllo, allenandosi con pesi due volte la settimana hanno migliorato la densità ossea con un incremento lineare rispetto ai kg di peso sollevati, guadagnando anche in massa muscolare e in equilibrio», evidenzia il medico dello sport. I muscoli ci permettono di avere anche un equilibrio fisiologico. Dai 55 anni in su la sarcopenia, ovvero la diminuzione della massa muscolare e della forza, rappresenta un problema importante.

Invecchiamento cerebrale: così l’attività fisica lo rallenta

Il cervello è un altro organo su cui l’invecchiamento influisce e che è fondamentale cercare di preservare e mantenere attivo. Come? Qui vanno combinate attività fisica e intellettuale.
L’attività fisica aiuta a incrementare persino il volume cerebrale. In una ricerca condotta da studiosi americani si è evidenziato un aumento del volume cerebrale significativo, correlato con l’esercizio fisico praticato sotto forma di attività aerobica da un gruppo di anziani.

Non solo: l’esercizio fisico migliora la memoria e aumenta la dimensione dell’ippocampo, che si restringe progressivamente in tarda età adulta e che è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni dell’Alzheimer. «È possibile dire addirittura che allenamento fisico e mentale portano alla neurogenesi», spiega Beltrami.

anziano che fa stretching

Foto: Pelayo Arbues / Unsplash

Che attività fisica praticare e come?

Ma, assodato che l’attività fisica porta notevoli benefici anche in ottica anti-aging, come capire qual è l’attività fisica più adatta a ciascuno di noi? «Ognuno», spiega il professor Gianfranco Beltrami, «deve trovare lo sport o il tipo di movimento che più gli è congeniale, in base all’età, alle abitudini pregresse, ad eventuali malattie che si hanno, alla capacità di gestire la fatica a seconda del grado di allenamento che si ha, che ovviamente va migliorato gradualmente per ottenere i giusti benefici».

Professor Beltrami, innanzitutto perché è bene fare attività fisica?

Granfranco Beltrami.

Granfranco Beltrami, medico dello sport.

Le funzioni fisiologiche declinano con l’età, ma spesso in maniera variabile a seconda dello stile di vita del soggetto.

Una persona sedentaria avrà un declino più significativo rispetto a una che si mantiene attiva: da studi medici si è notato che, comparando la curva di ascesa e declino di queste funzioni, la curva di un 65enne attivo è sovrapponibile a quella di un 35enne sedentario.

Inoltre ci sono diversi studi che evidenziano come la regolare attività fisica sia in grado di aumentare la longevità e ridurre il rischio di mortalità.

L’attività fisica va proseguita tutta la vita, non basta averla fatta in età giovanile. Anche soltanto camminare aiuta molto.

Quali sono i fattori da considerare nell’allenamento antietà?

Il principale obiettivo dell’esercizio anti-aging è favorire quegli adattamenti biologici che migliorano la prestazione e rallentano l’invecchiamento. Quindi va considerata la durata dell’esercizio fisico, l’intensità e la frequenza. Gli effetti dell’allenamento sono altamente specifici. Il fattore genetico gioca un ruolo importante. Il 50% dei benefici viene perduto in 2-3 settimane di interruzione dell’attività. Quindi è bene continuare sempre.

Può indicare gli ingredienti di una corretta attività anti-aging?

Fare attività fisica migliora lo stato mentale e psicologico. Ma occorre allenare tutte le componenti, gli ingredienti del fitness anti-aging: capacità aerobica e resistenza cardiorespiratoria; flessibilità, equilibrio, coordinazione; forza resistente e veloce; composizione corporea. Ognuna di queste ha un ruolo importante per preservare la funzionalità globale oltre che ridurre il rischio di patologie croniche e il progredire dell’inabilità con l’età.

Allenamento anti-aging: quali gli elementi da considerare e gli sport da praticare?

La sua efficacia dipende da fattori genetici, stato di forma iniziale, soprattutto da qualità e quantità del lavoro. Le fasi dell’esercizio essenziali sono: riscaldamento, stretching, esercizio aerobico e anaerobico, defaticamento, stretching. È importante potersi affidare a un esperto (in primis medico dello sport) con cui concordare il tipo di attività e la modalità e intensità di allenamento. Va compreso anche come e dove allenarsi. Per l’esercizio aerobico meglio alternare le attività come: corsa, ciclismo, nuoto, camminata; tutte attività che incrementano la frequenza cardiaca e respiratoria. Sono altrettanto importanti gli esercizi di equilibrio-bilanciamento.

Andrea Ballocchi

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