Dal cuore al cervello, dalle ossa ai muscoli: i benefici assicurati da una regolare attività fisica sono straordinari. Ce li spiega il medico dello sport Gianfranco Beltrami
Seguire le Olimpiadi, anche solo alla TV, è un ottimo modo per appassionarsi allo sport. Sia mai che tra un salto in lungo e una corsa ad ostacoli ci si senta ispirati a cominciare a praticare un po’ di attività fisica in modo regolare. Anche perché l’uomo è fatto per muoversi: la sedentarietà è nemica della longevità ed è anzi uno dei fattori di rischio più diffusi fra le popolazioni occidentali. Un Paese lungimirante dovrebbe sempre investire nello sport, a tutti i livelli, anche a scuola, dove purtroppo in Italia si è un po’ carenti. E se i valori dello sport possono contribuire a formare cittadini migliori, praticare attività fisica fin da bambini contribuisce a formare generazioni di adulti più sani, con ovvie ripercussioni positive anche sul sistema sanitario nazionale. «Lo sport è da considerare una medicina: ma come qualsiasi farmaco, va assunto in modo corretto evitando carenze o sovradosaggi», spiega il professor Gianfranco Beltrami, Medico dello sport, presidente della Commissione Medica e Antidoping Federazione Mondiale Baseball e Softball, con cui abbiamo fatto una chiacchierata.
Lo sport fa bene alla salute: ecco perché
Fare attività fisica in modo regolare fa bene alla salute. Non solo: allunga la vita. Non è uno slogan, ma l’evidenza di molte ricerche scientifiche che mettono in luce come fare sport faccia bene a tutte l’età: per gli anziani è un autentico toccasana! È infatti benefico per muscoli, ossa, ma a livello cerebrale, migliorando l’umore. Inoltre contribuisce a farci rimanere in forma, previene diverse malattie e ci aiuta a perdere peso. Senza contare che diverse patologie e disturbi possono essere trattati e prevenuti proprio con l’attività fisica: dall’artrite, alla depressione senza dimenticare diabete tipo 2, disturbi del sonno, osteoporosi e malattie cardiovascolari.
Ovviamente non tutti gli sport sono uguali e l’attività fisica fa veramente bene solo se si seguono determinate accortezze. I benefici possono essere davvero tanti: dal preservare la forza fisica e le qualità mentali, passando per il controllo dello stress e il rallentamento del processo di invecchiamento.
L’invecchiamento, in particolare, riduce tutte le funzioni fisiologiche dei tessuti, aumenta la suscettibilità alle malattie correlate all’età, riduce la resistenza allo stress psicofisico. È un processo che trasforma un organismo in ottima salute e con perfetta funzionalità dei suoi organi e apparati in uno meno sano ed efficiente. Quindi, è un insieme di processi biologici, non è una malattia.
In questi processi hanno una parte essenziale fattori genetici e ambientali ma anche stili di vita che vanno a intaccare la funzione cardiovascolare, la capacità e la potenza aerobica, la massa e la forza muscolare, il tessuto osseo, la composizione corporea, la flessibilità e l’equilibrio, le funzioni cerebrali.
Attività fisica e apparato cardiovascolare
Partiamo dall’apparato cardiovascolare, in quanto le malattie legate ad esso sono la prima causa di morte in Italia. Nella relazione con l’invecchiamento, i fattori principali che intervengono sono: diminuzione del volume cardiaco, aumento degli spessori delle pareti cardiache; possibili e frequenti calcificazioni vascolari e altro ancora.
«Col tempo si assiste alla perdita di elasticità del muscolo cardiaco, come pure l’aumento della pressione sistolica rispetto alla diastolica, che rappresenta un importante marker clinico della terza età. La potenza aerobica decresce col tempo e così l’efficacia dei sistemi cardio-circolatorio e respiratorio», illustra Beltrami.
Da qui si deve partire: perché fare attività fisica fa bene al cuore. Lo si nota anche negli adattamenti cardiovascolari indotti dall’esercizio fisico: grazie a una pratica regolare si nota un aumento del volume cardiaco e plasmatico, la riduzione della frequenza cardiaca a riposo, un incremento della gettata cardiaca e dell’estrazione di ossigeno, il calo della pressione arteriosa, la crescita di consumo massimo di ossigeno. Quindi facendo sport si invecchia meglio.
I benefici per l’apparato scheletrico e muscolare
È stato documentato che l’allenamento incrementi la funzionalità cardiaca e la capacità aerobica sia nel soggetto anziano che nel giovane adulto. Quindi fare sport e attività fisica fa bene a tutte le età. Anche a livello di apparato scheletrico che, con l’invecchiamento, subisce delle modificazioni in termini di osteoporosi (più sensibile nelle donne) e osteopenia, ma anche della diminuzione del collagene e di densità minerale dell’osso. Solo l’osteoporosi è responsabile di 1,5 milioni di fratture l’anno.
In questo caso per prevenire l’invecchiamento occorre fare attività fisica per lo sviluppo della forza oltre a una corretta nutrizione. «Uno studio ha messo in luce come un gruppo di donne di mezza età rispetto a un gruppo di controllo, allenandosi con pesi due volte la settimana hanno migliorato la densità ossea con un incremento lineare rispetto ai kg di peso sollevati, guadagnando anche in massa muscolare e in equilibrio», evidenzia il medico dello sport. I muscoli ci permettono di avere anche un equilibrio fisiologico. Dai 55 anni in su la sarcopenia, ovvero la diminuzione della massa muscolare e della forza, rappresenta un problema importante.
Gli influssi positivi sull’invecchiamento cerebrale
Il cervello è un altro organo su cui l’invecchiamento influisce e che è fondamentale cercare di preservare e mantenere attivo. Come? Qui vanno combinate attività fisica e intellettuale.
L’attività fisica aiuta a incrementare persino il volume cerebrale. In una ricerca condotta da studiosi americani si è evidenziato un aumento del volume cerebrale significativo, correlato con l’esercizio fisico praticato sotto forma di attività aerobica da un gruppo di anziani.
Non solo: l’esercizio fisico migliora la memoria e aumenta la dimensione dell’ippocampo, che si restringe progressivamente in tarda età adulta e che è una delle prime regioni del cervello a soffrire dei danni dell’Alzheimer. «È possibile dire addirittura che allenamento fisico e mentale portano alla neurogenesi», spiega Beltrami.
Quale attività fisica scegliere?
Assodato che l’attività fisica porta notevoli benefici anche in ottica anti-aging, come capire qual è l’attività fisica più adatta a ciascuno di noi? «Ognuno», spiega il professor Gianfranco Beltrami, «deve trovare lo sport o il tipo di movimento che più gli è congeniale, in base all’età, alle abitudini pregresse, ad eventuali malattie che si hanno, alla capacità di gestire la fatica a seconda del grado di allenamento che si ha, che ovviamente va migliorato gradualmente per ottenere i giusti benefici».
Professor Beltrami, innanzitutto perché è bene fare attività fisica?
Le funzioni fisiologiche declinano con l’età, ma spesso in maniera variabile a seconda dello stile di vita del soggetto.
Una persona sedentaria avrà un declino più significativo rispetto a una che si mantiene attiva: da studi medici si è notato che, comparando la curva di ascesa e declino di queste funzioni, la curva di un 65enne attivo è sovrapponibile a quella di un 35enne sedentario.
Inoltre ci sono diversi studi che evidenziano come la regolare attività fisica sia in grado di aumentare la longevità e ridurre il rischio di mortalità.
L’attività fisica va proseguita tutta la vita, non basta averla fatta in età giovanile. Anche soltanto camminare aiuta molto.
Quali sono i fattori da considerare nell’allenamento anti-età?
Il principale obiettivo dell’esercizio anti-aging è favorire quegli adattamenti biologici che migliorano la prestazione e rallentano l’invecchiamento. Quindi va considerata la durata dell’esercizio fisico, l’intensità e la frequenza. Gli effetti dell’allenamento sono altamente specifici. Il fattore genetico gioca un ruolo importante. Il 50% dei benefici viene perduto in 2-3 settimane di interruzione dell’attività. Quindi è bene continuare sempre.
Può indicare gli ingredienti di una corretta attività anti-aging?
Fare attività fisica migliora lo stato mentale e psicologico. Ma occorre allenare tutte le componenti, gli ingredienti del fitness anti-aging: capacità aerobica e resistenza cardiorespiratoria; flessibilità, equilibrio, coordinazione; forza resistente e veloce; composizione corporea. Ognuna di queste ha un ruolo importante per preservare la funzionalità globale oltre che ridurre il rischio di patologie croniche e il progredire dell’inabilità con l’età.
Allenamento anti-aging: quali gli elementi da considerare e gli sport da praticare?
La sua efficacia dipende da fattori genetici, stato di forma iniziale, soprattutto da qualità e quantità del lavoro. Le fasi dell’esercizio essenziali sono: riscaldamento, stretching, esercizio aerobico e anaerobico, defaticamento, stretching. È importante potersi affidare a un esperto (in primis medico dello sport) con cui concordare il tipo di attività e la modalità e intensità di allenamento. Va compreso anche come e dove allenarsi. Per l’esercizio aerobico meglio alternare le attività come: corsa, ciclismo, nuoto, camminata; tutte attività che incrementano la frequenza cardiaca e respiratoria. Sono altrettanto importanti gli esercizi di equilibrio-bilanciamento.
Se vuoi approfondire l’argomento guarda l’intervista che abbiamo fatto a Gianfranco Beltrami: la trovi qui sotto
Andrea Ballocchi