Grande successo della prima giornata del Longevity & Anti-Aging World Forum con una plenaria di alto profilo scientifico e moltissimi workshop gratuiti. E domani, 31 marzo, si replica con altri 20 imperdibili eventi online
Grande successo per la prima delle due giornate (appuntamento a domani, 31 marzo, per gli altri tantissimi eventi online ancora in programma) del BE WISE: Longevity & Anti-Aging World Forum, il primo e più importante evento in Italia dedicato ai temi della prevenzione e della longevità organizzato da Wise Society. In totale 47 eventi digitali gratuiti, fra masterclass, talk e workshop dedicati ad alimentazione, attività fisica, benessere mente e corpo a 360 gradi, medicina ambientale legata all’inquinamento indoor e alla qualità dell’aria.
Ad aprire i lavori la plenaria “La grande sfida dell’healthy ageing: dati, prospettive, esperienze e nuove opportunità. Punti di vista a confronto” che ha fatto emergere contenuti di altissimo livello mettendo l’uno di fianco all’altro grandi nomi del settore fra scienziati, ricercatori, medici e anche volti noti, tutti impegnati sul fronte della prevenzione, l’unica in grado di proteggerci contro molte delle patologie che subentrano con l’invecchiamento.
Longevity Forum: per una nuova cultura della prevenzione a 360 gradi
“Mai come in questo periodo”, ha sottolineato Antonella Di Leo, editore e ceo di Wise Society, aprendo i lavori del Forum, “si sente forte il bisogno di promuovere una cultura della prevenzione a 360 gradi e noi media abbiamo una grande responsabilità in tal senso, di informare in modo corretto, in un mondo in cui siamo bombardati da informazioni veicolate anche online molto spesso fuorvianti, e di sensibilizzare le persone rispetto a queste tematiche così importanti”.
Responsabilità condivisa dal professor Damiano Galimberti, presidente del comitato scientifico del Forum, esperto di Dna e presidente dell’Associazione Italiana Medici Anti-Aging, che ha sottolineato un altro aspetto molto importante della questione: “Noi medici veniamo più da una cultura di medicina curativa, cioè interveniamo quando la malattia è già in corso, mentre dovremmo agire di più sulla prevenzione, che si lega a un nuovo concetto di salute, non più inteso come assenza di malattie, ma come benessere a 360 gradi che riguarda il corpo ma anche la sfera psicosociale dell’individuo. D’altronde noi siamo il frutto dell’interazione fra il nostro genotipo, che non è modificabile, e l’ambiente, sul quale invece possiamo intervenire per favorire una migliore qualità della vita”.
Tecnologia e intelligenza artificiale al servizio dell’healthy ageing
Se pensiamo che, come ha sottolineato durante la plenaria Gianluigi Bovini, demografo e membro Segretariato ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, “nel 2060 una persona su 3 avrà più di 64 anni”, capiamo quanto quello dell’Healthy ageing, dell’invecchiare in modo sano, cui non a caso l’OMS ha dedicato il decennio 2021-2030, sia un tema quanto mai attuale e importante per il nostro futuro.
Uno scenario nel quale, secondo Nicola Palmarini, director of UK’s National Innovation Centre for Ageing, l’Italia può giocare un ruolo fondamentale: “Il nostro Paese, essendo la seconda nazione, dopo il Giappone, con il più alto tasso di invecchiamento al mondo, può diventare una frontiera, un riferimento globale per la ricerca, per capire i meccanismi che governano l’invecchiamento, per influenzarli in meglio. E in questa che è una delle più grandi sfide del futuro l’intelligenza artificiale e la tecnologia possono esserci di grande aiuto”.
Prevenzione e ricerca scientifica per risparmiare sulla spesa sanitaria
La sfida è ambiziosa, ma c’è ancora molto da fare. “In Italia”, ha spiegato Antonluca Matarazzo, direttore generale della Fondazione Valter Longo, “oltre un terzo delle malattie legate all’invecchiamento potrebbe essere evitato, con un notevole risparmio anche a livello economico per il Paese. Oggi si spendono, infatti, ben 50 miliardi di euro l’anno per la cura di patologie cardiocircolatorie, diabete ed altre malattie croniche; un approccio di prevenzione, tramite corretta alimentazione, attività fisica e stili di vita sani, potrebbe far risparmiare tutti questi soldi e soprattutto preservare il bene salute, tanto per i nostri bambini quanto per gli adulti, se si considera che un bambino sovrappeso oggi ha una probabilità quattro volte superiore rispetto a un bimbo normopeso di sviluppare malattie da adulto. Per questo motivo permettere alle persone di non ammalarsi deve diventare un prioritario obiettivo sociale, politico”.
Obiettivo che passa certamente attraverso la promozione di una cultura della prevenzione e attraverso la ricerca di eccellenze come la Fondazione Umberto Veronesi, uno degli altri partner del Forum. “Bisogna partire da quando si è piccoli, dalle scuole”, ha sottolineato Elena Dogliotti, supervisore scientifico della Fondazione. “Perché è lì che il metodo scientifico può attecchire, sensibilizzando i più giovani a scelte responsabili”.
Partire dai giovani per una nuova consapevolezza e una società più sana
Scelte responsabili come quella che hanno fatto l’attrice Francesca Chillemi e Giorgia Del Medico, giovani imprenditrici ospiti della plenaria che hanno puntato sul benessere a 360 gradi creando la piattaforma 752 Wellstar, dedicata proprio agli stili di vita sani in formato digitale. “Spesso le nuove generazioni”, ha osservato la Chillemi, “pensano che il tema della longevità sia qualcosa che riguarda solo gli anziani, in realtà non è così, e cominciare a fare prevenzione da giovani permette di affrontare in modo più sano l’età adulta e la vecchiaia”. Per questo è fondamentale trovare il modo giusto per parlare alle nuove generazioni. “Per esempio tramite nuovi canali, adatti a loro, con professionisti qualificati che possano aiutare a fare propri abitudini e stili di vita sani”, le ha fatto eco Giorgia Del Medico nel corso della tavola rotonda.
Non solo negli ambiti più noti, quali possono essere l’attività fisica e l’alimentazione (interessantissimo a tal proposito l’intervento del dottor Alessandro Perra, direttore scientifico di Guna, che ha posto l’accento sull’infiammazione cronica sistemica di basso grado, “autentico killer silenzioso che in modo molto subdolo, a causa anche di ciò che mangiamo che non ci fa bene, crea danni di cui ci accorgiamo quando ormai è troppo tardi”), ma anche in quelli più insospettabili.
Come per esempio l’inquinamento indoor. Sì, perché le nostre abitazioni e i luoghi al chiuso che abitualmente frequentiamo rappresentano un’insidia non da poco per il nostro organismo. “Trascorriamo la maggior parte del nostro tempo nelle nostre abitazioni e in uffici e luoghi al chiuso, dove l’inquinamento può arrivare a essere anche cinque volte superiore a quello che abbiamo all’esterno. Ecco perché è fondamentale informare e fare prevenzione anche in questo specifico ambito della qualità dell’aria, che incide a vari livelli sulla nostra salute”, ha precisato il professor Alessandro Miani, presidente della Società Italiana Medicina Ambientale.
E chissà che un giorno, più informati e attenti a queste tematiche, non potremo sempre più e in maniera generalizzata aspirare a diventare centenari in buona salute. Come quelli delle Madonie, in Sicilia, studiati dal professor Calogero Caruso, dell’Università di Palermo, e dal suo team, che ha osservato come “alimentazione, vita attiva, relazioni sociali e l’avere uno scopo nella propria esistenza possono trasformarsi in un vero elisir di lunga vita”.
Intanto per continuare a imparare quante più cose possibili sulla nostra mente e sul nostro corpo e a prendercene cura nel modo migliore possibile, nella seconda giornata del forum del 31 marzo ancora 20 eventi, fra workshop, talk e masterclass gratuiti tutti da seguire online!
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