In palestra ma soprattutto all’aria aperta, muoversi previene il rischio di malattie croniche
Serve cautela, oltre a una validazione individuale: disegnata sulle condizioni della singola persona. Ma sbaglia chi pensa che nel corso della terza età agli anziani sia proibito fare sport. Anzi: l’attività fisica è anche consigliata, in abbinamento a una dieta equilibrata. Il binomio è quanto serve per vivere più a lungo e in condizioni migliori.
Attività fisica nella terza età: almeno tre volte a settimana
A riguardo valgono le indicazioni che fornisce l’Istituto Superiore di Sanità: «Le possibili tipologie di attività fisica adatte agli anziani sono innumerevoli anche se molto spesso la prescrizione viene ridotta alle forme più semplici, riducendo non solo la varietà ma anche i vantaggi che derivano dall’esercizio». Nell’identificazione di un programma di attività fisica occorre considerare che tutti i soggetti di oltre 65 anni, allo scopo di migliorare e mantenere un buon stato di salute, dovrebbero adottare uno stile di vita che preveda:
- 20-60 minuti di esercizio aerobico tutti i giorni o almeno tre volte la settimana;
- esercizi di forza, almeno due volte la settimana, per gli arti inferiori, per gli arti superiori e i muscoli addominali;
- esercitazioni giornaliere della mobilità articolare;
- esercizi o movimenti spontanei giornalieri che sollecitino l’equilibrio;
- frequenti movimenti, esercizi o attività nuove, in modo da sollecitare il controllo e l’apprendimento motorio.
Gli anziani possono lavorare con gli stessi obiettivi di un ragazzo o di un adulto: migliorare la resistenza aerobica, accrescere la forza muscolare, perfezionare l’equilibrio e la mobilità articolare. La ginnastica dolce, in questo senso, è perfetta allo scopo.
Terza età: attività fisica in palestra o al parco? Meglio all’aperto
Dove dovrebbero tenersi in forma i più anziani? Secondo uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Health Promotion i maggiori benefici derivano dalle attività all’aperto svolte alla luce del sole. Gli autori dello studio sono arrivati a queste conclusioni dopo aver analizzato i dati di un sondaggio telefonico svolto fra il 2003 e il 2006. Gli anziani che hanno svolto trecento minuti o più di attività fisica a settimana alla luce del sole – passeggiando lentamente o dedicandosi a sport piacevoli come il ping pong – si sono rivelati di quasi di un 20% più sani rispetto ai loro coetanei sedentari.
Questi anziani hanno evidenziato anche una minore quantità di grasso corporeo e fianchi più piccoli rispetto ai coetanei sedentari. Svolgere 300 minuti di attività fisica moderata alla luce del sole, inoltre, ha dimostrato di poter migliorare i livelli di insulina e di ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche.
Attività fisica all’aperto: benessere per il corpo e la mente degli anziani
Gli ambienti naturali come elisir per il corpo, ma anche per la mente. Una recente ricerca apparsa su Health and Place ha infatti evidenziato come gli spazi verdi e blu – con chiaro riferimento alla natura e al mare – garantiscano benefici non soltanto al corpo, ma anche alla mente degli anziani. Oltre ai fatto di rischio per le malattie croniche, infatti, vivendo di più all’aria aperta gli anziani – nello studio sono stati coinvolte persone di nazionalità canadese di età compresa tra 65 e 86 anni – tengono lontano anche la noia e la solitudine. I parchi, dunque, non servono soltanto ai più piccoli, ma anche a chi ha già superato il valico della terza età. «Speriamo che queste evidenze stimolino gli urbanisti a costruire spazi in grado ai aggiungere anni alla vita, ma anche vita agli anni», hanno commentato gli autori del documento.
Twitter @fabioditodaro