Wise Society : Longevità in città: i benefici dell’attività fisica nelle aree verdi

Longevità in città: i benefici dell’attività fisica nelle aree verdi

di Andrea Ballocchi
7 Febbraio 2023
SPECIALE : I segreti della longevità

La professoressa Stefania Toselli ci illustra come fare attività fisica all'aria aperta sia una formula per la longevità che possono sfruttare anche chi è già entrato nella terza età

Per favorire la longevità in città è opportuno mantenersi in movimento, molto meglio se nelle aree verdi. Le evidenze scientifiche non mancano, a cominciare da uno studio pubblicato su The Lancet, considerato il più ampio nel suo genere: i ricercatori hanno seguito otto milioni di persone in sette Paesi e hanno evidenziato che per aumentare la longevità dei cittadini, le aree urbane dovrebbero essere molto più verdi. Non solo: gli abitanti delle città che vivono in prossimità del verde hanno meno probabilità di morire prima della loro aspettativa di vita, sottolineano i risultati dello studio.

Gruppo di persone che fa sport al parco

Foto Shutterstock

Longevità in città: l’importanza delle aree verdi

Un altro lavoro scientifico, condotto da un team di scienziati italiani, mette in luce altri due aspetti: la prima è che le persone residenti in prossimità di aree verdi attrezzate sono più propense a praticare fitness all’aperto rispetto a quelle che vivono più lontano; la seconda conferma che camminare è l’attività che fornisce più vantaggi per la salute e per la possibilità di svolgerla. È questa la chiave di lettura da cercare per invecchiare in salute e in forma? Lo abbiamo chiesto a Stefania Toselli, docente del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna e antropologa fisica, tra gli autori dello studio, pubblicato sul National Library of Medicine.

I benefici dell’attività fisica nel verde urbano

Stefania Toselli

Stefania Toselli

«Si sa che l’attività fisica apporta numerosi benefici a tutte le età. Le aree verdi sono di stimolo al movimento e costituiscono un antidoto allo stress e al miglioramento della qualità della vita», segnala la stessa professoressa. Beneficiare dei parchi urbani è correlato alla longevità in città: «ci sono evidenze scientifiche che mostrano i benefici offerti da una frequentazione attiva degli spazi verdi alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e tumorali e alla riduzione delle cadute».

Certo, occorrerebbe anche invogliare a recarsi nei parchi cittadini e fare sport o comunque un’attività fisica blanda, ma organizzata e gestita da un istruttore. «Anche in questo ci sono diversi studi che mettono in rilievo come promuovere un’attività in un parco urbano stimoli la partecipazione, a tutte le età», sottolinea sempre la docente.

Sì alle attività organizzate

A Bologna, per esempio, è stata avviata da tempo, nella bella stagione, l’iniziativa “Parchi in Movimento”: un programma di attività motorie rivolte a cittadini di tutte le età, per far trascorrere l’estate ai cittadini in modo benefico e all’aria aperta proponendo varie discipline. «È un’iniziativa in grado di apportare benessere psico-fisico a tutte le età, soprattutto le persone d’età matura e avanzata che beneficiano del vantaggio di fare movimento in modo supervisionato». Non solo: stando ai risultati di un’indagine, chi ha praticato un’attività nel parco ha dichiarato di sentirsi stimolato a proseguirla anche in maniera autonoma. «Oltre agli utenti affezionati, sono numerose le persone che si avvicinano per la prima volta alle discipline proposte».

Aree verdi: luoghi preziosi per la longevità in città

Svolgere attività sportiva o di fitness organizzata nelle aree verdi urbane incentiva anche la loro manutenzione, come pure quella delle attrezzature presenti. Inoltre, la stessa frequentazione dei parchi invoglia i frequentatori che non abitano nelle vicinanze a raggiungerli usando la bici, incentivando così la mobilità sostenibile.

«Gli spazi verdi rappresentano una grande opportunità per svolgere attività fisica, ma anche per facilitare la possibilità di incontri e favorire relazioni sociali. I benefici psico-fisici si notano a livello trasversale, specie in chi ha difficoltà fisiche o psichiche». Questo si nota anche negli altri Paesi, dove la possibilità di svolgere sport o movimento è salutare sotto molti punti di vista. È un punto forte da considerare bene nelle politiche di sviluppo urbano: gli spazi verdi vanno agevolati e diffusi.

Fare attività fisica in un parco urbano genera benefici a livello cognitivo, altro punto in favore della promozione della longevità in città. «Ci sono studi che mettono in luce il beneficio dei parchi per tutti gli aspetti legati a questo aspetto, dal rafforzamento delle capacità mnemoniche all’autostima», segnala ancora Toselli.

Anche all’estero si notano i vantaggi: il team di ricercatori autori di uno studio condotto in un parco austrialiano dal National Ageing Research Institute ha sottoposto un gruppo di ultra 60enni a un programma di attività fisica strutturato e supervisionato trimestrale. I risultati sono stati considerevoli: all’aumento significativo dei livelli di attività sono corrisposti anche miglioramenti significativi della funzionalità fisica, della qualità di vita e del benessere, oltre alla riduzione della paura di cadute, dei sintomi depressivi e della solitudine.

Coppia di anziani che fa nordic walking

Foto Shutterstock

Attività fisica nelle aree verdi urbane: alcuni consigli

Confermata la tendenza benefica nel fare sport o movimento nelle aree verdi cittadine, c’è un tempo minimo per ottenere risultati? E con che frequenza occorre stare in questi spazi verdi per avere benefici? «Sugli effetti a breve termine, offerti per esempio da un’attività di 30 minuti nel verde urbano, i benefici, anche se lievi, sono evidenti, specialmente dal punto di vista psichico; mentre se si svolge attività in maniera più frequente e con tempi più lunghi (come fare passeggiate di 60-90 minuti per tre volte la settimana), i benefici sono più profondi, in termini di riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e di altre patologie».

Quali sono, invece, le raccomandazioni per chi, in età avanzata, intende cominciare a muoversi e a svolgere una disciplina sportiva o comunque di movimento in uno spazio verde? «Premesso che occorre distinguere caso per caso, gli studi rilevano che è bene avvicinarsi all’attività fisica in modo graduale: già solo praticare una camminata è salutare. Tuttavia, è bene svolgerla in un ambiente sicuro, ovvero su un sentiero battuto o lastricato, per prevenire possibili cadute. Una disciplina altrettanto salubre è il nordic walking, che attiva gambe e braccia. Anche in questo caso, la gradualità è il migliore consiglio: cominciare con 20-30 minuti, e poi allungare i tempi».

Di certo, i benefici offerti dal praticare sport o comunque attività motoria specie se con istruttori devono essere tenuti in considerazione anche dalle amministrazioni comunali: «la possibilità di fare attività supervisionata – e gratuita- può essere un incentivo per l’anziano per sentirsi rassicurato nel seguire una disciplina e sentirsi stimolato. C’è poi il discorso di garantire condizioni minime di sicurezza, come l’illuminazione, o anche avere a disposizione servizi igienici», conclude l’esperta.

Andrea Ballocchi

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