Wise Society : Eccedenze alimentari? Ora la family bag è legale

Eccedenze alimentari? Ora la family bag è legale

di Fabio Di Todaro
30 Settembre 2016

La legge 166 del 2016 rende più semplice donare cibi in eccedenza e aumenta la consapevolezza dei consumatori su quanto viene buttato al macero

Non è un obbligo per nessuno, ma un invito accorato a fare ognuno del proprio meglio: ristoratori e avventori. Da pochissimo è entrata in vigore la legge – la 166 del 2016 – per la donazione delle eccedenze alimentari nella cui realizzazione è stata in prima fila la parlamentare del Pd, Maria Chiara Gadda: da cui il nome al disegno di legge, approvato ai primi di agosto al Senato. Il provvedimento renderà più semplice donare cibi in eccedenza o farmaci mal etichettati agli indigenti. Anche nei ristoranti sarà sdoganata la family bag, detta anche Doggy Bag: diventerà una consuetudine chiedere a fine pasto una sportina per consumare a casa vino e pietanze ordinate in eccesso. Ridurre lo spreco alimentare, d’ora in avanti, sarà un’opportunità alla portata di tutti.

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Spreco alimentare: pane e verdure fresche sono fra gli alimenti più spesso buttati, ma a pesare sulla pattumiera sono bevande analcoliche, legumi, frutta fresca e pasta spesso senza nemmeno essere stati consumati, Foto iStock

Recupero del cibo in eccedenza: un percorso nato durante expo

L’obiettivo del provvedimento, come sottolineato dal ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, «è recuperare una tonnellate di alimenti l’anno, con priorità della destinazione agli indigenti. Si tratta di una delle più belle e concrete eredità di Expo Milano 2015, la dimostrazione che si può passare dalle parole ai fatti, come ci siamo impegnati a fare con la Carta di Milano. Nel nostro Paese sprechiamo ancora troppo, ma adesso abbiamo uno strumento in più per donare il cibo a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro degli enti caritativi».

La legge è pensata per aumentare la consapevolezza dei consumatori su quanto viene buttato al macero. Da qui l’idea di semplificare le procedure burocratiche per le donazioni da parte di enti pubblici ed esercizi privati. Distinguendo la data di scadenza, oltre la quale il cibo non è più commestibile, dalla data entro cui è preferibile consumare il cibo, nella norma si precisa che i prodotti con la dicitura «da consumarsi preferibilmente» potranno essere donati fino a un mese dopo la data indicata. Nel caso in cui i prodotti non siano in condizioni di igiene sufficienti essi saranno ceduti agli animali o destinati al compostaggio.

Eccedenze alimentari

Eccedenze alimentari: tra i consigli degli esperti comprare il giusto e fare sempre una lista dell’occorrente, scegliere prodotti di stagione, leggere attentamente le etichette e le date di scadenza, Image by iStock

Come ridurre lo spreco alimentare in casa

Con qualche mese di ritardo, dunque, l’Italia si è adeguata alla Francia, che già a febbraio aveva approvato una legge contro lo spreco alimentare. Rispetto a quanto stabilito Oltrealpe, però, la legge italiana non punta sulle sanzioni, bensì sugli incentivi, che consisteranno in uno sconto sulla tassa dei rifiuti proporzionata alla quantità dei beni e dei prodotti donati e non venduti. La misura è stata ben accolta anche dall’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (Adi), che l’ha accolta come «un grande gesto di civiltà del nostro Paese nei confronti del Pianeta e del genere umano».

Aggiunge Antonio Caretto, responsabile dell’unità di dietologia e nutrizione clinica dell’ospedale Perrino di Brindisi e presidente Adi: «I dati dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher ci dicono che circa quattro italiani su cinque insegnano ai loro figli a non sprecare il cibo, eppure nonostante tutto sprechiamo il 45 per cento di frutta e verdura, il 30 per cento del pesce e il 20 per cento della carne. D’ora in avanti speriamo che questa tendenza possa ridursi, ma gran parte del compito spetta a ognuno di noi nel nostro quotidiano». Secondo gli esperti, quando si fa la spesa è opportuno comprare il giusto e fare sempre una lista dell’occorrente, scegliere prodotti di stagione, leggere attentamente le etichette e le date di scadenza. Stessa attenzione andrebbe riposta nella conservazione dei prodotti mettendo periodicamente in ordine la dispensa, riponendo adeguatamente la spesa in frigo, congelando i prodotti in eccesso per preservarne la freschezza e eseguendo una buona manutenzione di frigo e fornelli.

Twitter @fabioditodaro

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