Wise Society : Giornata contro lo spreco alimentare: in Italia si spreca ancora troppo cibo

Giornata contro lo spreco alimentare: in Italia si spreca ancora troppo cibo

di Patrizia Riso
5 Febbraio 2024

Una giornata contro lo spreco alimentare per tenere a mente che le scelte di consumo rispetto al cibo che mangiamo hanno un impatto ambientale e sociale. La ricorrenza del 5 febbraio, inaugurata nel 2014, mira quindi ad approfondire il concetto di “spreco alimentare che comprende la rinuncia a prodotti alimentari per motivi commerciali, estetici o perché prossimi alla data di scadenza. Questo tipo di prodotti, sebbene siano ancora commestibili e idonei al consumo umano o animale, finiscono nei rifiuti perché spesso non considerati non adatti o non conformi a uno standard estetico. Ma le alternative per limitare questo aumento dei rifiuti non mancano.

Spreco alimentare

Foto Shutterstock

Storia della giornata contro lo spreco alimentare

La storia della giornata contro lo spreco alimentare del 5 febbraio è legata a doppio filo all’impresa sociale Last Minute Market che, dal 1998 propone servizi di prevenzione delle perdite e degli sprechi alimentari. Nel 2010 da Last Minute Market nasce la campagna pubblica Spreco Zero e nel 2013 viene istituito il premio “Vivere a Spreco Zero” per la condivisione delle buone prassi di riduzione degli sprechi alimentari, di fonti energetiche e valorizzazione dell’economia circolare.

Grazie a queste esperienze virtuose e comunitarie, il 5 febbraio 2014 viene istituita la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, un’iniziativa promossa dalla campagna Spreco Zero in collaborazione con l’Università di Bologna e il Ministero dell’Ambiente. L’istituzione della giornata nazionale è a sua volta un inizio di nuovi processi di miglioramento perché continua a concentrare attenzione pubblica sul tema.

Giiornata contro lo spreco alimentare

Immagine: LastMinuteMarket

Lo spreco alimentare in Italia e nel mondo

Come riportato da Waste Watcher, l’Osservatorio internazionale su cibo e sostenibilità,

«nel 2022, abbiamo gettato 75 grammi di cibo al giorno, quindi 524,1 g settimanali ( -12% rispetto al 2021 ndr). Sprechiamo 3,4 grammi di frutta al giorno e 2,3 di pane: in un anno circa 1 kg pro capite. Vale 6,48 miliardi € lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi € lo spreco di filiera, dai campi alle case”.

In Italia doveva esserci anche un Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas) che è stato previsto nel 2014 ma del quale non si sente più parlare. Nel mondo la situazione è altrettanto preoccupante: secondo la FAO, oltre un terzo del cibo prodotto globalmente viene sprecato lungo l’intera catena di approvvigionamento alimentare: dall’agricoltura, alla trasformazione e lavorazione, fino ai negozi, ristoranti e ambienti domestici.

Questo spreco contribuisce all’aumento della fame nel mondo, con attualmente 820 milioni di persone che soffrono di denutrizione. Incredibilmente, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora commestibile vengono gettate ogni anno, generando non solo un danno economico, ma anche un impatto ambientale significativo con l’emissione di 4,4 miliardi di tonnellate di gas serra e un consumo di acqua pari a 170 miliardi di metri cubi.

Gli obiettivi della giornata contro lo spreco alimentare 2024

A settembre 2023 è stata presentata l’ultima indagine internazionale di Waste Watcher, dalla quale emerge il rapporto tra inflazione e spreco alimentare nel mondo per il quale gli acquisti diminuiscono ma i rifiuti no. Come osserva Andrea Segrè, professore ordinario di politica agraria internazionale e comparata presso l’Università di Bologna e fondatore di Last Minute Market,

«Oltre a ridurre gli acquisti, i consumatori, in particolare le fasce più povere della popolazione, sono stati spinti a scegliere opzioni alimentari meno costose, spesso abbassando la qualità e il valore nutrizionale degli alimenti. Il che ha avuto un doppio riflesso negativo: sono aumentati gli sprechi perché i beni acquistati, soprattutto ortofrutta, deperiscono prima; è peggiorata la salute dei consumatori per l’abbassamento qualitativo della dieta».

Il tema della 11esima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare prevista il 5 febbraio 2024 è “Make the difference. Stop #foodwaste”.

Il termine imminente del 2030, obbliga a procedere verso un confronto stringente con lo stato per raggiungere gli Obiettivi di sostenibilità fissati dall’Agenda delle Nazioni Unite. L’edizione 2024 della ricorrenza antispreco italiana è quindi dedicata alla necessità di diffondere pratiche quotidiane virtuose che coinvolgano persone, enti pubblici, imprese, associazioni e scuole. Parole chiave sono prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari dagli acquisti alle catene di produzione, distribuzione e commercio del cibo, compresi i settori della ristorazione e delle mense, fino alla gestione e alla conservazione degli alimenti.

Una ricorrenza dal respiro internazionale

Come sempre, queste giornate hanno l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su un tema di grande impatto per le persone e per l’ambiente. Infatti i rifiuti alimentari, oltre ad avere un impatto economico e ambientale, hanno anche un rilevante aspetto sociale. La giornata contro lo spreco alimentare nasce quindi in Italia, ma ha un’identità globale e internazionale che la rende, purtroppo, sempre attuale. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile la sconfitta della fame tema strettamente connesso allo spreco alimentare. Per questo dell’Agenda 2030 fanno parte anche gli obiettivi di:

  • Favorire la donazione degli alimenti in eccedenza per innescare un circolo virtuoso, ridistribuendo cibo sicuro a chi ne ha maggiormente bisogno;
  • Ridurre gli sprechi alimentari pro capite a livello di vendita al dettaglio e consumatore;
  • Diminuire le perdite lungo le catene di approvvigionamento e produzione.

L’Unione Europea contro lo spreco alimentare

La Commissione europea ha istituito nel 2016 la piattaforma UE contro lo spreco alimentare che rientra nella Strategia Farm to Fork, che punta a riorganizzare la produzione alimentare in Unione Europea dal campo alla tavola in modo che sia equa, salutare ed ecologica. L’obiettivo della piattaforma è aiutare gli Stati membri a definire misure necessarie per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi ai rifiuti alimentari, facilitando la condivisione delle migliori pratiche e dei risultati ottenuti. Oltre alle riunioni plenarie, la Piattaforma opera anche in sotto-gruppi che lavorano:

  • sull’azione e implementazione
  • sulla marcatura della data e prevenzione dello spreco alimentare
  • sulla donazione alimentare
  • sul monitoraggio della perdita e dello spreco alimentare
  • sulla prevenzione dello spreco alimentare da parte dei consumatori

Patrizia Riso

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