Wise Society : Arriva la family bag per portare a casa gli avanzi

Arriva la family bag per portare a casa gli avanzi

di Fabio Di Todaro
17 Dicembre 2015

E intanto - secondo un sondaggio Swg per Last Minute Market - il 44% degli italiani pensa che il Natale debba essere all’insegna della sobrietà

In un momento di austerity non si può non pensare alle prossime vacanze come un’opportunità per risparmiare, anche a tavola. Questione di danaro, ma pure di salvaguardia del pianeta. «In un mondo di abbondanza, nessuno, non una singola persona, dovrebbe soffrire la fame. Voglio vedere la sua fine nell’arco della mia vita». Vale la pena rispolverare le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, proferite durante la sua vita a Expo, per invitare a razionalizzare i consumi, ora che le vacanze sono alle porte.

Family Bag

Le family bag contro lo spreco alimentare

Ed è su questo solco che si inserisce la Family Bag, un contenitore – in acciaio, alluminio, cartone, legno e plastica: accompagnato da loghi e grafiche adeguati – che da metà gennaio sarà messa a disposizione da cento ristoratori veneti per permettere agli avventori di portare a casa gli avanzi. Si tratta di una e vera Doggy Bag e a lanciarla è il Ministero dell’Ambiente, sostenuto da Conai (Consorzio per il Recupero degli Imballaggi) e da Unioncamere Veneto. Obiettivo: portare a zero la quota di connazionali che – a dispetto di quanto da anni accade nei Paesi anglosassoni – s’è finora vergognata di portare a casa quanto rimasto nel piatto. Ed è proprio una “Christmas bag” contro gli sprechi sembra essere regalo gradito agli italiani per il Natale 2015, se quattro su cinque chiedono di non sprecare il cibo nei ristoranti e si dichiarano pronti a portare a casa il cibo avanzato. «Si tratta di risultati che rispecchiano il lavoro svolto in questi anni – afferma Andrea Segrè, direttore del dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari dell’università di Bologna e presidente del piano nazionale per la prevenzione dei rifiuti -. Lo spreco domestico ammonta alla metà del totale: ovvero 45 milioni di tonnellate annue nella sola Europa. La sfida alla riduzione può e deve partire da qui».

Family Bag

Family bag in tutte le forme e i materiali

Natale: gli italiani sono più sobri a tavola

E sobrietà è la parola d’ordine per un italiano su due alle soglie del Natale. è quanto testimonia l’ultima indagine dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher, condotta da Swg per Last Minute Market. Per il 44 per cento degli intervistati il Natale che arriva dovrà essere interpretato in chiave di sobrietà, un’attenzione che non avrà il 47 per cento degli intervistati, legati più tradizionalmente all’idea della festa. Ma c’è di più: Natale non è più la festa simbolica del benessere e dell’abbondanza per il 57 per cento degli italiani, mentre resta il simbolo di una tradizione opulenta per il 43 per cento degli intervistati. Ma cosa sprechiamo complessivamente a Natale? Cibo per il 43 per cento degli italiani, denaro per il 41 per cento. Al terzo posto carta e imballaggi. Natale significa anche produzione di maggiori rifiuti: per quasi un italiano su due la parte del leone nei cassonetti dell’immondizia è legata al cibo che si getta. Fra le idee più gettonate per evitare lo spreco delle confezioni, 35 italiani su 100 votano per contenitori di latta, quindi riutilizzabili.

L’importanza della stagionalità dei cibi

Al tema natalizio ha dedicato la sua ultima “lista nera” Coldiretti, all’interno del quale compaiono i prodotti meno sostenibili che rischiano di finire sulla tavola durante le prossime vacanze. Ciliegie, mirtilli, anguria brasiliana, more messicane, salmone, asparagi, melograni e fagiolini sono i prodotti che compaiono nell’elenco. Si tratta, principalmente, di prodotti fuori stagione. «Portarli a tavola è diventata una tendenza snob – spiega il direttore di Coldiretti Alessandria, Simone Moroni -. In questo modo il budget dei cenoni sale anche di dieci volte rispetto a quel che si spenderebbe consumando mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine».

Twitter @fabioditodaro

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