Wise Society : Carne sintetica vietata in Italia. Cosa succede in Europa?

Carne sintetica vietata in Italia. Cosa succede in Europa?

di Patrizia Riso
20 Dicembre 2023

Dallo scorso novembre una legge ha vietato la carne sintetica nel nostro Paese. Eppure in Europa lo scenario legislativo potrebbe cambiare, costringendo l'Italia ad adeguarsi

Secondo il Parlamento italiano la carne sintetica ostacola la tutela e la salute del patrimonio agroalimentare italiano. Per questo, è stato approvato il disegno di legge che ne vieta la produzione e la commercializzazione. La legge sostiene che questo tipo di carne non è sicura per la salute e, al tempo stesso, vuole proteggere prodotti considerati di «rilevanza strategica per l’interesse nazionale». Ma da Bruxelles potrebbe partire una procedura di infrazione per l’Italia. Il disegno di legge, infatti, pone un divieto agli operatori del settore alimentare e, quindi, incide sulla libera circolazione delle merci tra gli Stati Membri dell’Unione.

Carne sintetica

Foto Shutterstock

Non solo carne sintetica

La legge, approvata il 16 novembre 2023, vieta la carne sintetica e tutti gli «alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali». Secondo un principio definito di precauzione, vengono presi di mira non solo i prodotti, ma anche la loro presentazione. Non è possibile, infatti, utilizzare la parola carne – il cosiddetto meat sounding – per prodotti trasformati che contengono solo proteine vegetali.

La carne sintetica non è plant based

Questo nuovo alimento è costituito da cellule staminali di origine animale allevate in laboratorio. Per questo, il termine “carne sintetica” non è approvato da tutta la comunità scientifica. Definizioni alternative sono “carne coltivata”, “carne a base cellulare”, “carne in vitro” o “carne artificiale”.

Comunque la si chiami, viene realizzata in laboratorio con tecniche di bioingegneria con le quali si prelevano le cellule di tessuto dagli animali – quelli veri ndr – e si moltiplicano in un substrato di sostanze chimiche. Il risultato viene poi stampato in 3D con una stampante alimentare. Lo stesso procedimento può essere applicato anche per creare latte e formaggio con batteri geneticamente modificati.

La carne sintentica non è quindi plant based, con il cui termine, invece, ci si riferisce a prodotti totalmente di origine vegetale, come verdure, legumi, frutta e semi che vengono trasformati per creare prodotti che riproducono una consistenza e un sapore simili alla carne.

La carne sintetica in Unione Europea

Resta però da capire la validità della legge qualora l’Unione europea autorizzasse i cibi sintetici. Spetta all’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare che ha sede a Parma, verificare e poi concedere l’autorizzazione alle aziende che intendono sperimentare e investire. A settembre 2023 il produttore tedesco Infamily Foods ha infatti chiesto l’approvazione a commercializzare salsicce di carne coltivata. 

Oltre al rischio di procedura di infrazione, se l’Unione Europea dovesse autorizzare l’azienda, anche altri operatori potrebbero operare creando di fatto un nuovo mercato della carne a base cellulare, il cui valore mondiale è attualmente stimato intorno ai 25milioni di euro. Da lì, si potrebbe arrivare all’approvazione di una nuova normativa europea che diventerebbe immediatamente valida per tutti gli stati membri. In questo caso, la norma italiana perderebbe valore e dovrebbe adeguarsi a quella comunitaria.

Intanto, in Italia ha avuto la meglio il coro del «No al cibo artificiale» di chi sostiene, come Coldiretti, che «i prodotti nascono in campagna e non in laboratorio». Anche se resta il dubbio: anche gli allevamenti intensivi sono un elemento rappresentativo della salubrità della campagna e della nostra identità agroalimentare?

Patrizia Riso

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