Le piante officinali in gocce, tavolette o olii essenziali, che sono nostre alleate per superare l’inverno in perfetta salute o per affrontare i malanni di stagione con un veloce recupero di energia
Starnuti, colpi di tosse, gola infiammata, febbre. Contro i malanni di stagione è meglio giocare d’anticipo con la naturopatia: corretta alimentazione, un po’ di movimento e le piante officinali più adatte al nostro organismo. Questi sono gli ingredienti per un inverno in salute, per superare indenni il freddo o, in caso di contagio, la fase acuta e rimettersi in piedi in fretta.
Giocare d’anticipo: preparare il nostro organismo all’arrivo dell’influenza
Già in autunno è bene cominciare a preparare il nostro organismo ai virus in arrivo con le basse temperature. «Per ridurre le probabilità di ammalarsi è importante fare prevenzione tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno – spiega la naturopata Deborah Pavanello, docente di Fitoterapia presso la scuola di Naturopatia Simo di Milano e autrice di diversi testi in materia, l’ultimo, “Piante officinali e Naturopatia” (ed. Enea), in libreria dallo scorso dicembre -. Vuol dire eliminare tutte le sostanze che producono tossine nell’organismo, gli zuccheri raffinati, i cereali raffinati, tutto ciò che è troppo industriale; evitare anche l’eccessivo consumo di nervini (tè, caffè, cacao), di sostanze oltremodo salate e così via, perché l’organismo, alleggerito dal carico tossinico, riesce a funzionare meglio e si ammala meno. Associare a ciò una leggera attività fisica, in cui viene favorita l’ossigenazione dei tessuti e la sudorazione, non può che migliorare la capacità dell’organismo di liberarsi delle scorie che lo intossicano».
L’efficacia delle monodiete
Particolarmente efficaci se si è in salute, sottolinea l’esperta, risultano le monodiete, come la classica cura dell’uva, che consiste nel mangiare per un certo periodo di tempo (da un paio di giorni a una settimana), un solo alimento; per esempio, per 2-3 giorni, del riso integrale a colazione, pranzo e cena, oppure frutta di stagione, come le mele, cotte o crude. Buoni risultati si ottengono anche sospendendo una volta alla settimana, per 24 ore, gli alimenti che mangiamo più di frequente, come i cibi contenenti glutine, i latticini e le carni, «in modo che – continua Pavanello – il nostro organismo, e nello specifico il sistema immunitario, si possa in un certo senso riposare».
Influenza: fare prevenzione con la fitoterapia
La prevenzione secondo la naturopatia può anche avvenire attraverso la fitoterapia, cioè l’uso delle piante officinali. «Specifici sono gli adattogeni, in gocce o tavolette, che sostengono le capacità dell’organismo, e quindi del sistema immunitario, di armonizzarsi con le differenti sollecitazioni cui è sottoposto, per esempio, con l’arrivo della stagione fredda.
Tra queste piante ricordiamo l’astragalo e l’eleuterococco. Fra le non adattogene, ma comunque con funzione di sostegno al sistema immunitario, conosciutissima è la rosa canina, in tavolette, perché ha molta vitamina C, o in macerato glicerinato, da usare almeno un mesetto prima dell’arrivo del freddo.
Ottima anche l’echinacea, in tavolette, per sostenere il sistema immunitario, mentre, in caso di influenza, possiamo far ricorso alla tintura madre».
D’altronde, le piante officinali svolgono un’azione complessa e articolata, tanto che, per lo stesso disturbo, possiamo individuare diversi rimedi. «Per l’influenza, come dicevo, – aggiunge Pavanello – si può assumere dell’echinacea, ma se in più ho anche la tosse, potrò scegliere una pianta specifica, come la grindelia, il verbasco, il marrubio, a seconda del tipo di tosse, secca o produttiva. Se ho un’influenza con disturbi respiratori e intestinali ci sono rimedi, come la piantaggine, che agiscono sia sul sistema respiratorio che sull’intestino.
Posso, se i fastidi interessano più specificamente l’intestino, rivolgermi verso piante come mirtillo rosso, mirtillo nero, noce, tutti e tre in macerato glicerinato».
Influenza e piante officinali: a cosa servono?
Ma queste piante riducono la durata di raffreddore e tosse o accompagnano il loro decorso naturale? «Accompagnano il loro decorso naturale e, allo stesso tempo, rendono più veloce la ripresa – è la risposta della naturopata, – perché nella loro azione sostengono i meccanismi fisiologici dell’organismo e quindi ne promuovono la salute». Spesso, poi, accade che si incappi in ricadute, ma le piante tornano in aiuto «magari ricorrendo agli adattogeni che contribuiscono a far recuperare in fretta da un’influenza».
E se dovessero insorgere dolori articolari collegati all’influenza? «In questo caso, una pianta antipiretica, i cui principi attivi sono simili a quelli dell’aspirina, come la regina dei prati, diminuisce quella sensazione di sentirsi ‘le ossa rotte’, perché riduce l’infiammazione. Una pianta che lavora bene sia sull’immunitario che sulle problematiche connettivali articolari, qualora ci fosse un problema specifico in quella sede, è l’uncaria, proveniente dal Centroamerica».
C’è da sapere che le piante officinali non vanno solo assunte per via orale, ma possono essere diffuse nell’ambiente sotto forma di oli essenziali, potenti antisettici. «Per esempio, il tea tree estratto dalle foglie di Melaleuca alternifolia, oppure la ravensara aromatica, messi nel diffusore, si propagano nella stanza. Benefici per il sistema respiratorio sono l’eucalipto e il pino; ne bastano due o tre gocce in un fazzoletto da tenere sotto il cuscino di notte. I bambini, di solito, amano la lavanda e il mandarino, che regalano loro anche dolci sogni».