Wise Society : Naturopatia: piante officinali per il benessere ad ogni età

Naturopatia: piante officinali per il benessere ad ogni età

di Gabriella Persiani
3 Giugno 2015

Bambini, donne in gravidanza e nonni, la primavera è il momento giusto per ricaricarsi con la naturopatia

Come stare bene ad ogni età? la sfida la raccoglie la naturopatia. Perché movimento, sana alimentazione e le piante officinali più adatte a sostenere fasi diverse della vita, dall’infanzia, alla gravidanza, fino alla maturità, sono il segreto per stare in salute.

Image by © Corbis

Naturopatia per l’infanzia, da 0 a 6 anni

Ecco come, passo passo: «Per la fascia 0-6 anni – afferma la naturopata Deborah Pavanello, autrice di testi di naturopatia, sono consigliate piante in macerato glicerinato, quindi in gocce, perché delicate nella loro azione ma molto efficaci. Si supporta il sistema immunitario dei più piccoli con olivello spinoso e prugnolo, in vendita anche in sciroppo, utili nel cambio di stagione anche per i preadolescenti; ottimi anche rosa canina e abete. E il periodo primaverile è il momento giusto per ricaricarsi».

Naturopatia dopo i 60 anni

Dai più giovani ai più maturi, cosa cambia? «Dai 60 anni in su consiglio, oltre ad attività fisica all’aria aperta, tai chi, yoga e qi gong, piante antiossidanti e antinvecchiamento come ginkgo biloba e centella, le quali, oltre a mantenere il corpo giovane, supportano concentrazione e memoria.

A una certa età, poi, è fisiologico che cambi il ritmo sonno-veglia e si può far ricorso a semplici rimedi della trazione come tiglio e camomilla oppure a passiflora, se si soffre di una leggera ansia, e biancospino per chi ha, in aggiunta, problemi circolatori. Sono preferibili le gocce, tinture madri o macerati glicerinati, perché hanno un’azione più complessa e completa rispetto agli estratti secchi in tavolette».

Affrontare il cambio di stagione

Come si può affrontare il cambio di stagione?: «Gli anziani che non seguono una terapia farmacologica sotto controllo medico possono con tranquillità ricorrere a piante adattogene come l’eleuterococco, soprattutto se si manifestano disturbi pressori e piccoli squilibri metabolici, stanchezza, ipotono muscolare e affaticamento mentale. La rodiola è consigliata qualora, oltre alla stanchezza mentale, si evidenziasse una certa malinconia e un po’ d’ansia.

Ippocastano

Ippocastano Image by © Frederik/imageBROKER/Corbis

Come rimineralizzante, l’equiseto, ricco di silicio e coadiuvante nell’osteoporosi, o la spirulina, antiossidante, ricca di minerali e di vitamine del gruppo B»

. Non serve prendere tutto insieme, ovviamente. «Il modo di lavorare della naturopatia – spiega l’esperta – è quello di sostenere quegli equilibri che si tendono a perdere, facendo ricorso alla capacità propria di ciascuno di recuperare il proprio equilibrio salutare. Così, si può intervenire coadiuvando una sola funzione vitale, per esempio intestino o stomaco, oppure favorire i corretti meccanismi sonno-veglia, per riequilibrare l’intero organismo».

Senza dimenticare che la salute si siede anche a tavola. «Nella bella stagione sarebbe opportuno aumentare l’uso di alimenti crudi, come l’insalata a foglia verde, il sedano, i finocchi, le carote».

Naturopatia per le donne in gravidanza

Cosa dire, invece, alle donne in gravidanza? «In genere si scelgono i macerati glicerinati che non presentano controindicazioni. Tutte le fasi della gravidanza possono essere seguite con le piante, a seconda del bisogno, lavorando per esempio sulla circolazione e dando sollievo alle gambe pesanti con ippocastano e sorbo.

Se si sente una certa stanchezza e maggior faticabilità si può far ricorso a olivello spinoso o prugnolo, come già detto per i bambini».

È importante, comunque, sapere che, al di là di generiche categorizzazioni per età, la fitoterapia, l’alimentazione e qualsiasi tecnica complementare riescono a essere più personalizzate grazie alla lettura dell’iride.

Fitoterapia e lettura dell’iride

«Come faccio a decidere tra più rimedi qual è il più adatto? – continua la studiosa. – Analizzando l’iride, le sue colorazioni, le forme della sua trama e così via, oltre ad ascoltare il racconto del paziente. In un anziano con difficoltà digestive e di sonno, grazie alla valutazione dell’iride, è possibile decidere quale fastidio va affrontato per primo. Per esempio se ci si lamenta di faticare a dormire bene, si può controllare la parte dell’iride che corrisponde al sistema nervoso e, nel caso, consigliare rimedi come tiglio, passiflora, valeriana o alimenti specifici.

Ma può essere che si dorma male perché il sistema digerente è sovraccarico e non funzioni bene; una lentezza epatica, per esempio, si evidenzia con sovracolorazioni sul tono di base dell’iride; allora si può far ricorso a piante come carciofo, tarassaco, curcuma.

Se invece sono i dolori articolari Image by © Bernard Radvaner/Corbis a non far riposare, nell’iride va valutata la presenza di colorazioni biancastre e fibre dette algiche, di dolore cioè, molto più bianche delle altre. In genere si valuta l’ossigenazione dei tessuti, l’armonia dell’iride o se è presente un anello di invecchiamento, il gerontoxon, che si può trovare anche in un soggetto relativamente giovane. Perché l’occhio non dice tanto dell’età anagrafica, ma dell’età biologica, quella che davvero abbiamo e che è il risultato dell’ereditarietà, ma soprattutto dello stile di vita”.

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