Wise Society : Come scegliere la pasta biologica: la più sana e conveniente è quella di grano duro integrale

Come scegliere la pasta biologica: la più sana e conveniente è quella di grano duro integrale

di Lia del Fabro
18 Luglio 2012

Per verificare le caratteristiche essenziali del prodotto bisogna sempre partire dall'etichetta. Ecco i risultati del confronto di WiseSociety tra 14 marche

L’Italia è la prima produttrice al mondo di pasta di grano duro ottenuta da agricoltura biologica. Vediamo quali sono gli aspetti da considerare per scegliere il tipo migliore. In questa ricerca ci aiuta un’esperta, Marina Carcea, Dirigente Tecnologo presso il Centro Alimenti e Nutrizione del CREA

Come scegliere la pasta biologica migliore: controllare sempre le etichette

La prima cosa da fare  per scegliere il tipo di pasta migliore è leggere con attenzione l’etichetta per individuare alcune caratteristiche essenziali che dovrebbe avere. 

Certificato di qualità "Agricoltura Biologica"Prima di tutto deve esserci il marchio riconosciuto a livello europeo di agricoltura biologica; per la pasta di grano duro, il tipo di lavorazione tipico che ne garantisce la qualità è quello con trafilatura al bronzo, effettuato a basse temperature e con tempi lunghi di essiccazione (per garantire potere nutrizionale superiore e migliore digeribilità); sempre nello stesso tipo di pasta, più elevato è l’apporto di proteine, più ci troviamo di fronte a un tipo di buona qualità.

Sarebbe preferibile la pasta integrale, in modo da avere garantite meno calorie, più proteine, sali minerali, oligoelementi, alcune vitamine, fibre, sostanze presenti nella parte esterna del chicco e nel germe che sono eliminate attraverso la raffinazione. I tempi di cottura lunghi non sono sinonimo di elevata qualità, l’importante è che la pasta si cuocia all’interno e all’esterno in modo uniforme.

Nella pasta di grano duro è il contenuto di glutine che la mantiene in forma trattenendo l’amido: se l’acqua in cui stiamo cuocendo la pasta, diventa torbida non è un segno di buona qualità. La pasta di mais è adatta a chi è affetto da celiachia ma deve essere specificato sull’etichetta. La pasta grano duro Senatore Cappelli garantisce l’uso di sementi di alta qualità. Ovviamente deve essere tenuto in considerazione un equo rapporto qualità/prezzo.

tipi di pasta

Foto Shutterstock

Le varietà di pasta in commercio

Abbiamo messo a confronto 14 marche di pasta biologica di formato corto di otto diverse aziende italiane. Oltre al grano duro nelle sue diverse tipologie (tre tipi di pasta di grano duro, quattro di grano duro integrale, due a grano duro Senatore Cappelli) abbiamo considerato una pasta di Kamut, tre di farro (di cui una di farro integrale) e una di mais.

Le confezioni da 500 grammi, sono stati acquistate in punti vendita della grande e media distribuzione e presso negozi specializzati biologici tutti localizzati a Roma.

Tutte le paste di grano duro acquistate sono prodotte esclusivamente con farina o semola di grano duro, certificato dal logo europeo a cui, talvolta, si aggiunge anche una certificazione nazionale, autorizzata ad operare in base al Regolamento UE .

Valori nutritivi e provenienza

Pasta Senatore Cappelli

Pasta Senatore Cappelli

Vediamo i valori nutritivi presenti in queste varietà di pasta: le proteine variano da un minimo di 11,5 gr a un massimo di 14 gr per 100 gr di prodotto. Solo due marche non riportano la tabella nutrizionale. I carboidrati costituiscono la parte preponderante in termini di apporti nutrizionali, un po’ meno elevati per la pasta integrale.

Riguardo il luogo di produzione del grano duro utilizzato, solo in tre casi (Rita Punto e Pasta, Libera Terra e Agrisana) è segnalata la provenienza delle farine utilizzate. Per reperire le informazioni sono state interpellate le altre aziende: in tutti i casi  il grano e il farro è sempre di provenienza nazionale, con eccezione del kamut che, come noto, è un marchio registrato di un’azienda degli Usa. Nel caso della pasta fatta con grano duro Senatore Cappelli, il seme usato è di purezza garantita e lo sforzo è proprio quello di selezionare il seme migliore.

Importante, si è detto, è anche il tipo di lavorazione. Quasi tutte indicano che il metodo di lavorazione è quello della  trafilatura a bronzo e aggiungono, soprattutto le marche a carattere semi-artigianale, informazioni sui tempi di lavorazione e essicazione. Tre (Garofalo, La finestra sul cielo/ Akrux  e Alce Nero) non riportano informazioni a riguardo.

Attenzione a packaging e prezzi della pasta

Una nota sugli imballaggi: tutte hanno la confezione in plastica riciclabile, ma solo in cinque casi si  riportano chiaramente la modalità del riciclo della plastica sull’etichetta.

Logo Vivi Verde della Coop

Immagine Coop

L’ultimo aspetto importante è il prezzo. La più conveniente è la pasta Vivi Verde della Coop che è l’unica a vendere il pacco di pasta di grano (500 gr.) duro al di sotto di 1 euro, per la precisione 0,81€: si tratta, vale la pena sottolinearlo, di una pasta distribuita dalla grande distribuzione.

In genere, il costo di un pacco di pasta (normale o integrale) parte da 1,10€ e arriva fino a 2,7 € .Costano di più la pasta al kamut (circa tre volte il prezzo medio di una a grano duro) e quella al farro.

 

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