Per un brindisi sostenibile è importante che le bollicine siano di derivazione biologica e prodotte con metodo classico o charmat. Oggi in Italia l'offerta di spumante bio è in incremento e conferma la qualità di tante aziende vinicole che puntano tutto sulla rivoluzione green
Senza brindisi non c’è festa. E ovviamente è sempre meglio che il brindisi sia green. In Italia l’attenzione verso gli spumanti biologici cresce ogni anno di più e le aziende ampliano l’offerta di questo prodotto per soddisfare chi non rinuncia alla sostenibilità, neanche quando si tratta di bollicine.
Spumanti biologici, un settore in crescita
Le vendite di spumanti bio, negli ultimi 5 anni soprattutto, sono letteralmente esplose segnando un incremento di oltre il 40%. Se l’Italia è ormai tra i primi paesi al mondo per la produzione di vino biologico e per la quantità di superficie dedicata a vigneti coltivati a biologico o in conversione, anche la produzione (e la vendita) di spumanti bio registra una crescita importante. Protagonisti di questa conversione sono soprattutto aziende in Puglia, Sicilia e Toscana, ma non sono da meno il Trentino, la Lombardia e il Piemonte.
Spumanti, vini frizzanti da filiera biologica
Di fronte a un’offerta accresciuta è comunque sempre importante essere bene informati su come scegliere uno spumante green di ottima qualità. Gli spumanti biologici, ricordiamo, sono vini frizzanti che provengono da uve 100% biologiche coltivate senza l’utilizzo di agenti chimici di sintesi nei vigneti e la cui vinificazione, in cantina, avviene con l’utilizzo limitato di solfiti e di prodotti enologici certificati biologici.
La regola principale, quindi, è leggere bene l’etichetta e assicurarsi della qualità del prodotto, della sostenibilità della filiera produttiva. Dopodiché basta scegliere in base al proprio gusto.
Come scegliere lo spumante biologico
Esistono due tipologie di bollicine a seconda della pressione interna della bottiglia: il vino spumante (oltre 3 bar/atmosfere di pressione) e quello frizzante (tra 1 e 3 bar). Il vino fermo, ricordiamo, ha una pressione inferiore a 1 bar.
Il principio di base per la scelta è legato principalmente al metodo di produzione: occhio quindi alla dicitura Metodo Classico oppure Metodo Charmat (o Martinotti) che indicano metodi naturali dove l’effervescenza è dovuta all’anidride carbonica che si sviluppa in maniera spontanea durante la seconda fermentazione. In particolare nel Metodo Classico la presa di spuma avviene in bottiglia, mentre nel Metodo Charmat la fermentazione avviene in autoclave.
Evita la carbonazione
Per lo stesso motivo, vanno invece evitati gli spumanti gassificati che vengono creati attraverso la carbonazione ovvero insufflando anidride carbonica nel vino come per le bevande gassate. Sull’etichetta, in questo caso, figura la dicitura “Addizionato di CO2” che non è mai presente sui vini spumanti DOC e DOCG.
Privilegia la territorialità e la filiera corta
Tra le altre indicazioni da tenere in considerazione nella scelta dello spumante green, possiamo sottolineare come nell’ottica della riduzione delle emissioni nocive sia meglio prediligere la territorialità (quando possibile) riducendo i lunghi trasporti. Un’ultima nota riguarda la dicitura “millesimato” che appare solo se vi è stata una vendemmia particolarmente buona: in base alla legge questo temine può solamente venire utilizzato se almeno l’85% delle uve vinificate provengono dalla medesima vendemmia indicata sull’etichetta (o addirittura – in occasione di una vendemmia eccezionale – unicamente dal 100% di uve della stessa raccolta).
I migliori spumanti biologici
Quali sono allora gli spumanti italiani migliori? E quali acquistare, spendendo sicuramente un po’ di più ma con la certezza di portare in tavola un prodotto green e di qualità? Wise Society vi segnala alcune cantine con cui andare sul sicuro.
Spumante Altremasi Trentodoc
Altemasi Trentodoc propone lo spumante Metodo Classico prodotto con uve Chardonnay e Pinot Nero. Spumanti caratterizzati da grande finezza ed eleganza, grazie alla scelta di permanenza di almeno 36 mesi sui lieviti. Partendo dal Brut si passa al Rosé, per poi andare verso il Millesimato, e chiudere con il Pas Dosé e con il “Riserva Graal”: quando le bottiglie rimandano al nome di Altemasi, si può stare certi.
Brut Vegan di Quadra
Brut Vegan dell’azienda Quadra nella Franciacorta si rivolge ad un consumatore attento, evoluto e sensibile che non rinuncia alla costante ricerca di qualità e innovazione. Ottenuto da uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero coltivate e raccolte nelle vigne, viene affinato per oltre 60 mesi in bottiglia a contatto con i lieviti. E’ adatto come aperitivo ma anche ad accompagnare i piatti delicati della tradizione vegana.
Cantina Bruscia
La Cantina Bruscia produce un’ampia selezione di spumanti biologici bianchi e rosé, la cui fermentazione all’apertura in bottiglia genera le caratteristiche bollicine. Gli spumanti, come lo spumante rosé Marche, vengono prodotti secondo il Metodo Charmat, con rifermentazione in autoclave come il Brú Rosé e Brú Blanc o secondo il Metodo Classico con rifermentazione in bottiglia come il Conte Giulio.
Lavì – Grillo, lo spumante di Colomba Bianca
Il Lavì – Grillo Vino Spumante Extra Dry è uno bio-spumante giallo paglierino della più grande cooperativa vinicola siciliana Colomba Bianca prodotto con il metodo Charmat. Questa cuvèe nasce da un’attenta osservazione del territorio e da una selezione di vigneti (nei comuni di Vita e di Salemi) particolarmente vocati alla produzione di uve da base spumante. Il risultato è uno spumante che rispecchia perfettamente il suo territorio con ottimi livelli qualitativi.
Lo spumante dell’azienda Giancarlo Ceci
Lo spumante Apnea Rosè Brut Igp Puglia Rosato dell’azienda Giancarlo Ceci esprime pienamente la tipicità del suolo di Murgia e del vitigno tradizionale da cui proviene, da bere giovane. Vino biologico, certificato vegano e con metodo Charmat.
Spumante extra brut della Tenuta Sanoner
Aetos Extra Brut Metodo Classico dell’azienda Tenuta Sanoner è un vino spumante ottenuto da uve 100% Sangiovese certificate biologiche, integralmente prodotte seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica. Le uve vengono raccolte a mano con vendemmia precoce al fine di mantenerne una buona acidità e freschezza.
Lo spumante green e solidale DiVento Rinascita
Il progetto Vino sostenibile e solidale per la Casa di Anita, ideato e realizzato dalle Donne della Vite lancia DiVento RINASCITA, un Pinot nero Spumante Brut dell’Oltrepò Pavese Metodo Martinotti, targato Torrevilla (Codevilla, PV). Viene realizzato dalle Donne della Vite grazie alla solidarietà di fornitori i quali, donando vino, materiali e impegno, permettono di ottenere un prodotto i cui ricavati sono destinati alla Casa di Anita, il progetto di Amani ONLUS che a Nairobi (Kenya) accoglie le bambine di strada, dando loro un rifugio, un ambiente familiare dove crescere e una scuola dove studiare, apprendere un lavoro e porre le basi per il loro futuro. Un prodotto realizzato con particolare riguardo alla sostenibilità, a partire dalla scelta dei materiali a basso impatto ambientale: vetro leggero, tappi in sughero naturale, capsule green in materiale Derma, packaging in carta riciclata.
Rosa Oliveri