Wise Society : Formaldeide, un inquinante silenzioso in casa: cos’è e quali effetti ha

Formaldeide, un inquinante silenzioso in casa: cos’è e quali effetti ha

di Andrea Ballocchi
7 Settembre 2023

In case, uffici e altri ambienti indoor è spesso presente: si tratta di una sostanza tossica contro cui si è mossa l’Europa. Per ridurre la sua presenza possono essere utili anche le piante

La formaldeide è un nemico invisibile della salute e un’“ospite” indesiderato, ma spesso presente nelle nostre abitazioni e nei luoghi di lavoro. È associata alla sindrome dell’edificio malato, causa diversi effetti ed è una delle sostanze più comuni nell’inquinamento domestico, altrimenti detto inquinamento indoor. Purtroppo è presente in molti prodotti che fanno parte dell’arredo e di vari componenti che trovano spazio in casa, in ufficio e in vari ambienti lavorativi e non solo. Malgrado sia tossica (tra l’altro, la formaldeide è cancerogena) è richiesta da molti settori ed è per questo che il suo valore di mercato è destinato a crescere. Si stima passerà da quasi 8 miliardi del 2022 a 11,4 miliardi di dollari nel 2028. C’è modo di ridurla? Sì, come vedremo: la normativa europea, aggiornata quest’anno, ha ridotto ulteriormente il suo quantitativo nei prodotti. Inoltre, è possibile ripulire l’aria e rimuovere la formaldeide con piante purificanti.

Ambienti indoor: mobili con formladeide

Foto di Pexels da Pixabay

Formaldeide: cos’è e che effetti ha sulla salute

La formaldeide è una sostanza chimica a elevato volume di produzione con un’ampia gamma di usi. Viene persino prodotta a livello endogeno negli esseri umani e negli animali. È un COV, ovvero un composto organico volatile, gas nocivo per la salute dell’uomo, classificato dalla stessa Commissione Europea come sostanza cancerogena, mutagena, con tossicità acuta, corrosiva e sensibilizzante per la pelle.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che gli effetti sulla salute associati all’esposizione acuta a concentrazioni indoor di formaldeide comprendono tosse e irritazione del sistema respiratorio superiore. Può causare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, anche a bassi livelli per brevi periodi. Un’esposizione più lunga o dosi più elevate possono causare anche soffocamento.

La formaldeide fa male, anzi, può essere letale. Una grave esposizione può causare la morte per gonfiore alla gola o ustioni chimiche ai polmoni. Il contatto diretto con la pelle, gli occhi o il tratto gastrointestinale può causare gravi ustioni. Bere anche solo 30 ml (circa 2 cucchiai) di formalina – ossia la formazione liquida acquosa – può causare la morte. In generale, più grave è l’esposizione alla formaldeide, più gravi sono i sintomi.

Fiala di formaldeide

Foto Shutterstock

Uso e utilizzo della formaldeide

Ma dove si trova la formaldeide? Come specifica la Commissione Europea, il 98 % della formaldeide fabbricata o importata in UE trova impiego come sostanza intermedia nella produzione di resine a base di formaldeide, materiali termoplastici e altre sostanze chimiche, a loro volta utilizzate in una vasta gamma di applicazioni. La formaldeide ha un utilizzo ampio, quindi.

Le resine a base di formaldeide sono utilizzate principalmente nella fabbricazione di pannelli a base di legno, dove fungono da legante per le particelle di legno. Tali resine sono utilizzate anche nella produzione di altri prodotti a base di legno, come mobili e pavimenti, nonché per carta da parati, schiume, parti di veicoli stradali e aerei, prodotti tessili e in pelle.

Le fonti di formaldeide in casa includono i materiali da costruzione, il fumo, i prodotti per la casa e l’uso di apparecchi a combustibile non ventilati, come stufe a gas o stufe a cherosene. La formaldeide, da sola o in combinazione con altri prodotti chimici, è utile per aggiungere qualità di stampa permanente a vestiti e tendaggi, come componente di colle e adesivi e come conservante in alcune vernici e prodotti di rivestimento.

Arredamento, una possibile fonte di formaldeide

Foto di Toa Heftiba su Unsplash

Il regolamento europeo che riduce i valori di formaldeide

Come possiamo comprendere dalla lista dei prodotti in cui è presente e dalle sue proprietà, la formaldeide in casa trova molteplici modi per entrare e manifestare i suoi effetti. Per contrastarli, è stato pubblicato proprio di recente il Regolamento UE 2023/1464, con cui la Commissione Europea ha adottato nuove significative misure per ridurre l’emissione di formaldeide da una vasta gamma di prodotti, tra cui i pannelli a base legno e i mobili.

Esso fissa il valore limite di 0,062 mg/m3 per gli articoli a base di legno e i mobili, applicata all’intero prodotto complesso, nonché all’interno dei veicoli stradali, e il valore limite di 0,080 mg/m3 per tutti gli altri articoli. La finalità di questa rinnovata restrizione dei parametri è per affrontare il rischio della presenza di formaldeide nell’aria degli ambienti chiusi e all’interno dei veicoli stradali. Per l’applicazione, la Commissione ha posto la restrizione attiva in 36 mesi per tutti i settori, eccetto i veicoli stradali per i quali è stata concessa una proroga di 48 mesi a causa dei lunghi tempi di sviluppo e commercializzazione.

Anche negli Stati Uniti, già nel 2016 l’Environmental Protection Agency (EPA) aveva pubblicato una prima stesura della normativa per ridurre le emissioni di formaldeide nei prodotti compositi a base di legno. La norma federale impone che l’etichettatura di conformità al Titolo VI TSCA per i prodotti compositi a base di legno e i prodotti finiti che li contengono avvenga entro un anno.

Come ridurre la formaldeide in casa e negli ambienti indoor

È possibile abbassare i livelli di formaldeide nelle abitazioni e negli ambienti chiusi. Intanto è bene aumentare la ventilazione in casa, specie se si sono introdotti in casa nuovi prodotti che possono contenerne.

Si dovrebbe poi puntare a scegliere prodotti in cui sia espressamente segnalato il basso contenuto o addirittura assente di formaldeide. Per esempio, la certificazione CARB, acronimo di California Air Resource Board, è nata proprio con l’intento di ridurre e controllare le emissioni di formaldeide dai materiali a base legno utilizzati sul territorio della California. Sebbene obbligatoria solo in California, è divenuta uno standard di riferimento anche da importanti multinazionali del settore legno-arredo influenzando di fatto anche molti produttori Europei di semilavorati o prodotti finiti.

In Europa, come detto, non sarà ammessa l’immissione sul mercato dopo il 6 agosto 2026 in articoli se la concentrazione di formaldeide rilasciata da tali articoli è superiore a: 0,062 mg/m3 per i mobili e gli articoli a base di legno; 0,080 mg/m3 per gli articoli diversi dai mobili e dagli articoli a base di legno.

Le piante purificanti

Ci sono poi soluzioni naturali per rimuovere la presenza di formaldeide nell’ambiente: le piante. Alcune, in particolare, hanno una spiccata proprietà purificante. In diversi casi ci sono esiti di ricerche scientifiche: trova spazio nella National Library of Medicine, la ricerca svolta da un team della Isfahan University of Medical Sciences in cui i ricercato hanno utilizzato una delle comuni piante da interno della specie comune di felce (Nephrolepis obliterata). I risultati hanno mostrato che la pianta N. obliterata ha rimosso in modo efficiente la formaldeide dall’aria inquinata del 90%-100%, a seconda delle concentrazioni in ingresso, in un’esposizione prolungata.

Quattro piante da interni comuni come l’edera comune (Hedera helix), una specie di crisantemo (Chrysanthemum x morifolium), la dieffenbachia (compacta) e il potos (detto anche pothos, Epipremnum aureum) hanno mostrato altrettanto efficaci capacità di rimuovere la formaldeide in casa, anche in questo caso scientificamente provate.

Anche altre piante, testate nel NASA Clean Air Study, hanno benefici effetti sull’inquinamento indoor e sulla rimozione della formaldeide: tra queste, le più comuni sono il ficus benjamin, la palma di bambù (Chamaedorea seifrizii), lo spatafillo e una specie di gerbera (G. jamesonii) e diversi tipi di dracena. Segnaliamo anche diversi tipi di palme, il fico del caucciù (Ficus robusta), il filodendro, la palma da datteri nana, il ficus macleilandii e la felce di Boston.

Pothos in vaso

Foto di Patrick Perkins su Unsplash

Andrea Ballocchi

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