La necessità di ridurre l’inquinamento indoor trova un possibile alleato nei purificatori d’aria. Il trend di crescita atteso fa comprendere come questi strumenti trovino consensi sempre più elevati: secondo un report presentato proprio questo mese da Grand View Research, il valore di mercato mondiale, valutato 9,55 miliardi di dollari nel 2019, è atteso raggiunga i 24,62 miliardi di dollari entro il 2027.
La crescita è motivata da vari fattori: l’aumento dei livelli di inquinamento interno ed esterno, le crescenti preoccupazioni riguardo ai problemi di salute associati alla presenza di inquinanti nell’aria e alla necessità di migliorare la qualità dell’aria.
A questi si è aggiunta la volontà di contare su ambienti più sicuri.
La pandemia Covid-19 ha di sicuro un ruolo importante nella richiesta di maggiori attenzioni in tal senso. Ma un purificatore d’aria domestico può avere in qualche modo un ruolo di protezione dal Coronavirus? Secondo Gregory Poland, medico esperto di malattie infettive della statunitense Mayo Clinic, in generale può dare un contributo. In generale, è bene adottare la buona pratica di arieggiare più volte i locali, ma non basta. “Di per sé non è soddisfacente, quindi quello che dobbiamo fare è stratificare le protezioni e rendere possibilmente più sicura l’aria di casa. Questo significa in pratica – specifica il medico – contare su un apparecchio dotato di filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air), di cui parleremo tra poco. Ma è importante sottolineare come un purificatore d’aria con filtro HEPA è in grado di catturare una porzione di particelle aerodisperse potenzali vettori per i virus: una volta intrappolate, gli stessi virus non possono moltiplicarsi o mantenere le potenzialità di contagio per molto tempo.
Come funzionano i purificatori d’aria?
Un purificatore o depuratore d’aria è un elettrodomestico in grado di rimuovere alcune sostanze presenti negli ambienti interni (inquinanti, allergeni e tossine) mediante un sistema di purificazione che dispone normalmente di ventola e di filtri.
Funziona così: il dispositivo aspira l’aria, la fa passare attraverso un filtro che rimuove le piccole particelle trasportate dall’aria e poi rimette l’aria pulita nella stanza
Un purificatore d’aria può funzionare in combinazione con un filtro per il particolato ad alta efficienza (HEPA) il cui standard, fissato dal Dipartimento dell’Energia USA (DOE) deve garantire un’efficienza minima del 99,97% nel test con particelle dal diametro di 0,3 micrometri.
Oltre a questo, l’elettrodomestico può essere dotato anche di un filtro a carboni attivi, oppure essere provvisto di tecnologie quali sistemi di: ossidazione fotoelettrochimica (PECO), in grado di rimuovere le micro particelle nell’aria mediante una specifica reazione; precipitazione elettrostatica; radiazione germicida ultravioletta (UVGI).
Purificano davvero l’aria di casa?
Sono efficaci questi depuratori per migliorare la qualità dell’aria interna in case o anche in uffici? La risposta è: sì, ma con riserva. Un purificatore d’aria è efficace sull’aria e sulle particelle sospese e presenti in essa, ma non è in grado di rimuovere le particelle già depositate sulle superfici, a cominciare dalle pareti fino a mobili, tappeti, divani, moquette.
Chi dovrebbe acquistarlo
Tutti possono valutare di dotarsi di un purificatore d’aria, ma a beneficiarne particolarmente possono essere i soggetti allergici. Come riporta Healthline, Alana Biggers, docente di medicina all’University of Illinois-Chicago, sostiene che i filtri dell’aria potrebbero essere utili per chi soffre di allergie. Un loro impiego si può rendere di aiuto soprattutto nel periodo di fioritura delle piante e di presenza maggiore di pollini nell’aria.
Uno studio pubblicato nel 2018 sull’Asian Pacific Journal of Allergy and Immunology ha evidenziato che un purificatore d’aria con filtro HEPA ha contribuito a migliorare i sintomi della rinite allergica di chi ne soffre, riducendo la concentrazione di particolato e di acari della polvere nell’aria.
Quali sono i migliori purificatori d’aria?
Fare classifiche è assai difficile, in quanto i parametri sono vari e le soluzioni sul mercato sono davvero tante, ognuna con peculiarità differenti.
Possiamo segnalare alcuni modelli che si distinguono sul mercato per la loro dotazione tecnologica.
Purificatore d’aria Dyson Pure Cool
Uno di questi è il purificatore d’aria Dyson Pure Cool, che funge anche da ventilatore. È in grado di rilevare automaticamente particelle e gas e di catturare – secondo quanto dichiarato dalla Casa madre – il 99,95% delle particelle ultrafini, grazie all’azione combinata del filtro a carboni attivi e del filtro HEPA in fibra di vetro; inoltre diffonde e fa circolare aria purificata utilizzando la tecnologia brevettata.
Honeywell HPA710WE4 Premium
Un altro apparecchio rilevante è Honeywell HPA710WE4 Premium. È dotato, oltre che di HEPA, di un sistema di filtraggio a 4 stadi capace di catturare “il 99,97% delle particelle e degli allergeni”. Comprende, tra l’altro, anche un prefiltro aiuta a ridurre i cattivi odori domestici e i COV/gas. È una soluzione ideale per grandi spazi (fino a 84 mq) e ha una portata d’aria pulita (CADR) di 204 metri cubi l’ora.
Series 4500i di Philips
Philips propone invece il nuovo Series 4500i, certificato come antiallergenico dall’ECARF (European Centre for Allergy Research Foundation). È in grado di rimuovere il 99,97% delle particelle fino a 0,003 um, tra cui PM2.5, virus, batteri, pollini, polvere, e peli di animali e di ridurre odori e gas nocivi quali formaldeide e VOC (composti organici volatili.
Andrea Ballocchi