La nutrigenomica ci insegna che il cibo non solo può aiutarci e prevenire e curare le malattie ma può essere il nostro più valido aiutante per perdere peso. Nel suo nuovo libro “Mangia che dimagrisci” il dottor Filippo Ongaro spiega come e perché
Secondo la nutrigenomica, tutto ciò che mangiamo influisce sullo sviluppo del nostro patrimonio genetico e quindi sulla qualità e durata della nostra vita: attivando alcuni geni e disattivandone altri, il cibo influenza la genesi di alcune malattie. In altre parole, nessun farmaco e nessuna terapia sono migliori dell’alimentazione quotidiana per mantenerci in salute, per prevenire e curare le principali malattie croniche, dal diabete all’Alzheimer, dai tumori alle patologie cardiovascolari.
Ma c’è di più. Il cibo, che per molti di noi è uno sfogo alle frustrazioni e un nemico da combattere, non ci fa solo ingrassare: può essere il principale responsabile della perdita di peso. È questa l’idea che supporta il libro di Filippo Ongaro “Mangia che dimagrisci”. Edito da Piemme, il volume ha un titolo accattivante; potrebbe sembrare un paradosso o una falsa promessa. In realtà, l’autore usa tutti i capitoli per evidenziarne nel dettaglio la base scientifica riservando la parte finale ai consigli pratici e alle ricette.
Sono decenni che nel mondo occidentale una schiera di “esperti” sciorina senza posa formule magiche pronte all’uso per il dimagrimento. Sono quasi sempre le stesse, con poche varianti dettate da mode passeggere, e parlano di calorie, di bilancio energetico, di “entrate” che devono essere minori rispetto ai “consumi”. Chi vuole perdere peso è poi bersaglio di un’infinità di diete, molte delle quali arrivate facendo un gran rumore per poi sparire pian piano nel silenzio. A queste si aggiungono i messaggi costanti e invadenti del marketing delle industrie alimentari, che ci condizionano a comprare cibi senza zuccheri (ma pieni di dolcificanti), cibi “light” poveri in grassi (ma pieni di zuccheri), cibi spacciati come naturali (ma pieni di conservanti). Una palude di informazioni vaghe e confuse. Basti solo pensare che la margarina vegetale, ricca di grassi trans, viene di solito percepita come più salutare del burro solo perché quest’ultimo è un grasso di origine animale.
Una cosa è certa: continuiamo a ingrassare. 44 italiani su 100 risultano essere in sovrappeso. Per invertire questa tendenza, spiega il dottor Ongaro, medico d’avanguardia e pioniere della medicina rigenerativa e anti-aging, è necessario prendere coscienza del fatto che qualcosa si è spezzato nel delicato equilibrio che lega il nostro metabolismo all’ambiente che ci circonda e che l’origine di questa frattura va ricercata nel cibo che ingeriamo: iperprocessato, ipercalorico e iponutriente.
Non basta calcolare le calorie in entrata e in uscita, ma calibrare e abbinare i nutrienti e gli ingredienti tenendo conto dell’effetto che hanno sul metabolismo, sugli ormoni, sulle cellule. Senza dimenticare altri fattori che, influendo in positivo o in negativo sul nostro DNA, possono condizionare forma fisica e peso corporeo, come per esempio lo stress e l’attività fisica. Solo un approccio scientifico può aiutarci a ritrovare quell’equilibrio perduto e a perdere peso per non ingrassare più. Sfatando falsi miti e dimostrando l’inadeguatezza della maggior parte delle diete ipocaloriche, Filippo Ongaro concentra tutta la sua conoscenza di medicina funzionale e anti-aging per spiegare cosa, quanto e come mangiare.