Wise Society : Mindfulness e cibo: verso un’alimentazione più consapevole

Mindfulness e cibo: verso un’alimentazione più consapevole

di Stefano Zanardi*
26 Maggio 2020

Guida per liberarsi delle reazioni automatiche e degli schemi abituali di pensiero che mettiamo in atto nei confronti del cibo.

Come può una pratica come la Mindfulness incentrata sull’attenzione e sulla consapevolezza aiutarci nell’importante ambito dell’alimentazione? Quali esercizi e pratiche possono aiutarci a migliorare o semplicemente ad essere più presenti e consapevoli  quando ci nutriamo o quando siamo di fronte a un piatto molto curato con ingredienti con cui non abbiamo familiarità? Scopriamo di più in che modo la cosiddetta Mindful Eating può insegnarci a mangiare meglio e in modo più cosciente.

Ragazza allegra che mangia

Foto: ©123RF.com

Alimentazione e qualità della vita: come ci nutriamo

Le librerie tracimano di libri sulle diete e su come perdere peso: nel corso degli anni ne abbiamo sentite e lette di tutti i colori con risultati più o meno efficaci. Teorie che variano dal cosa mangiare al quando mangiare e spesso sono addirittura identificate con il nome dell’autore del libro e subiscono gli alti e bassi della mode del momento. Ormai non c’è trasmissione televisiva in cui cuochi diventati vere e proprie star televisive fanno gare tra Vip o gente comune per chi fa il piatto migliore o riviste e articoli di giornale che consigliano ricette e preparazioni , suggeriscono itinerari e viaggi enogastronomici.

E’ dunque un argomento che ci coinvolge e ci appassiona: mangiare bene sia inteso come qualità dei sapori o come salubrità del prodotto declinato in chiave etica od economica influisce sulla qualità della nostra vita. Molto raramente, però, la nostra attenzione cade sulle modalità con la quale ci nutriamo, sul come lo facciamo.

Mindfulness e alimentazione consapevole

La Mindfulness può aiutarci ad essere più consapevole anche in questo aspetto della nostra vita. Alimentarsi inconsapevolmente, spesso, nasconde svariate motivazioni come noia, solitudine ansia. E il cibo può essere una ricerca di una consolazione da qualche delusione. Godere e assaporare appieno un piatto o una preparazione e percepirne il dolce o il salato, la punta d’amaro o la consistenza a  volte ci è impedito dalla mancanza di attenzione o dalla fretta.

Togliere il pilota automatico quando mangiamo, prestare attenzione, intenzionalmente,  a come  ci nutriamo e alla modalità con cui assumiamo il cibo ci permette di goderne maggiormente.

La nascita del Mindful eating

Così come percepire i pensieri e le emozioni che viviamo quando mangiamo o quando  pensiamo a cosa mangiare e a come prepararlo. Tutti eventi che dentro e fuori di noi influiscono sul nostro rapporto con il cibo. Bisogna essere consapevoli delle sensazioni fisiche, dei segnali che il corpo ci invia, dei vari gradi dello stimolo della fame e della sete. Riusciamo ad avvertire i segnali di sazietà? Quando li percepiamo come ci comportiamo? La chiave sta nel liberarsi delle reazioni automatiche e degli schemi abituali di pensiero che sono nocivi per il nostro benessere e che mettiamo in atto nei confronti del cibo. Impariamo a lasciarle andare senza giudicare.

Nutrirsi con cognizione in ogni situazione

Le svariate pratiche  della Mindfulness a riguardo sia formali che informali sono orientate esattamente a questo. Una pratica formale che è inserita nel MBSR (Mindfulness based stress reduction) è il protocollo ideato da Jon Kabat-Zinn. In questa pratica si passa in rassegna il chicco d’uva passa attraverso i cinque sensi ascoltando  per ognuno di essi le senzazioni che ci arrivano tenendo per ultimo il gusto masticando lentamente e portando l’attenzione all’istinto di deglutire e ascoltando il percorso che fa all’interno del nostro corpo.

Ma ci sono innumerevoli pratiche informali che possiamo applicare alla nostra vita quotidiana: bere un caffè, preparare un pranzo, mangiare al buio o in silenzio. Il tutto sempre portando intenzionalmente l’attenzione al dispiegarsi dell’esperienza che stiamo vivendo .

Da un brano tratto dalla “Vita di Siddharta il Buddha” di Thich Nhat Hanh:…..Non ho dimenticato il mandarino, e così il mandarino è diventato qualcosa di molto reale. Se il mandarino è reale, anche chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza.

Nella Nostra associazione Tempomindfulness organizziamo corsi MBSR e una pratica per gli iscritti settimanale dove poter dar seguito a quanto appreso. Per informazioni e per conoscere le pratiche meditative e l’alimentazione: stefanozanardi@gmail.com.

*Associazione Tempomindfulness

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