Wise Society : Mangia che ti passa

Mangia che ti passa

di Francesca Tozzi
15 Febbraio 2012

Nessuno metterebbe del carburante inquinato nel serbatoio della propria automobile perché non funzionerebbe correttamente. Così fa il corpo, quando viene alimentato con del carburante sbagliato. Molti di noi fanno inconsapevolmente qualcosa di simile, ogni giorno, con una macchina assai più preziosa e delicata: il nostro organismo. In una vita della durata media di 80 anni una persona ingerisce in media dalle 30 alle 60 tonnellate di cibo. La qualità di questo cibo è però cambiata negli ultimi cento anni perché la massiccia industrializzazione della produzione alimentare ha reso la nostra dieta terribilmente povera di nutrienti lasciandola ricca di una sola cosa: le calorie. A questo bisogna aggiungere abitudini di vita che spesso portano a fare colazione al bar con caffé e brioche, mangiare a pranzo un panino al volo e abbuffarsi alla sera con porzioni abbondanti e cibi gratificanti. il risultato è una netta predominanza nella dieta di cibi raffinati, ricchi di zuccheri e grassi idrogenati e poveri di fibra, vitamine e fitonutrienti.

Mangia che ti passa. Uno sguardo rivoluzionario sul cibo per vivere più sani e più a lungo”: è questo il titolo dell’ultimo libro di Filippo Ongaro, medico all’avanguardia che si occupa delle nuove frontiere della prevenzione. Edito da Piemme, il libro sviluppa l’antico concetto per cui nessun farmaco, nessuna terapia, nessun intervento è più potente ed efficace di una corretta alimentazione quotidiana per prevenire le malattie e mantenerci in salute. Le nuove frontiere della genomica ci insegnano però che il cibo non è un semplice carburante, ma ha un ruolo assai più importante: “dialoga” con il nostro organismo, mandando messaggi di salute o malattia. Sul piano scientifico, negli ultimi decenni sono emersi infatti con certezza non solo gli effetti dannosi dell’alimentazione moderna ma anche quelli preventivi e perfino terapeutici dei cibi naturali. È stato scoperto come le sostanze contenute nei cibi sono in grado di interagire con i nostri geni, fino a modulare le risposte cellulari. È questo il campo della nutrigenomica, una disciplina che sta rivoluzionando il modo di considerare il cibo e che ci offre le conoscenze per utilizzare i nutrienti al fine di riparare e ottimizzare il nostro terreno biologico, impedendo che vi attecchiscano le malattie e favorendo il fiorire della salute. In quest’ottica la maggior parte delle malattie croniche, tra cui diabete, tumori, malattie cardiovascolari e Alzheimer, può essere prevenuta e la nutrigenomica offre lo strumento più semplice per farlo: il cibo. Questa nuova disciplina si inserisce nel passaggio che potrebbe avvenire da una medicina legata solo al funzionamento degli organi, che cura i sintomi delle malattie e ne vuole stroncare la causa a una medicina che studia e cura i processi metabolici, che risale agli squilibri alla base delle malattie per riequilibrare l’organismo, che non può prescindere da un cambio delle abitudini di vita. La medicina tradizionale va superata con un approccio integrato dove il cibo torna protagonista, ben oltre una semplice dieta. Lo scopo del libro di Ongaro è aiutare i lettori a operare questo cambiamento di abitudini alimentari.

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