Wise Society : Armi nucleari, una minaccia costante che torna attuale

Armi nucleari, una minaccia costante che torna attuale

di Maria Enza Giannetto
13 Aprile 2022

Si parla di nuovo, costantemente, di armi nucleari e bombe atomiche. La guerra in Ucraina e le continue minacce di Vladimir Putin al mondo occidentale hanno, di nuovo, prepotentemente riportato d’attualità la questione. Ma cosa sono le armi nucleari? Quali sono i rischi legati al loro uso e quanto è reale la minaccia nucleare globale? Approfondiamo l’argomento di cui abbiamo discusso nella nostra intervista con Susi Snyder, membro di ICAN, associazione Premio Nobel per la pace nel 2017.

Armi nucleari: la bomba atomica

Foto Shutterstock

Cosa sono le armi nucleari?

Le armi nucleari sono  “dispositivi progettati per rilasciare energia in modo esplosivo come risultato della fissione nucleare, della fusione nucleare o di una combinazione dei due processi”. Sfruttando il legame fra massa ed energia, e scegliendo fra il processo a fissione o a fusione, gli scienziati sono riusciti a innescare una reazione a catena dalle conseguenze devastanti. Le armi nucleari sfruttano, infatti, il legame tra la massa e l’energia: se, alla fine di una determinata reazione, la massa totale dei prodotti è inferiore a quella dei reagenti iniziali, significa che una parte – la differenza tra la materia esistente all’inizio e quella con cui ha termine la reazione –  si è convertito in energia. Tale conversione avviene sulla base dell’equazione di Albert Einstein e=mc2.

Le tipologie di armi atomiche

Detto questo si può anche specificare che non c’è differenza tra armi nucleari e armi atomiche. Con il termine bomba atomica, infatti, viene chiamata la bomba a fissione nucleare. Ma quali sono i tipi di armi atomiche oggi esistenti? Ci sono le armi che funzionano con reazioni nucleari a fissione e armi nucleari a fusione.

La bomba A

Nella reazione di fissione si suddivide un atomo in frazioni più piccole, creando un difetto di massa. Questo tipo di bomba è chiamato bomba A, ed è spesso indicata come la bomba atomica per antonomasia. Nella fissione si utilizzano normalmente isotopi di uranio, ossia l’uranio 235 o l’uranio 233, o il plutonio 239. Le prime bombe nucleari sperimentate e costruite furono quelle sganciate sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945 e furono costruite dai maggiori scienziati atomici di quegli anni negli Stati Uniti nell’ambito del cosiddetto Progetto Manhattan.

La bomba H

Nel secondo tipo di bomba atomica, quella a fusione, si sfrutta una reazione analoga a quella che avviene all’interno del Sole. Nella fusione il difetto di massa si ottiene fondendo insieme più atomi, con il risultato di avere un prodotto con una massa inferiore alla somma di quella dei reagenti. Questo tipo di bomba è indicato anche come bomba a idrogeno o termonucleare. Generalmente si utilizzano atomi di idrogeno oppure isotopi dell’idrogeno. La prima bomba a fusione fu realizzata dal gruppo del fisico di origine ungherese Edward Teller nei laboratori di Los Alamos, negli Stati Uniti, nel 1952.

Bomba atomica Nagasaki

La nuvola di funghi della bomba atomica esplose su Nagasaki, Giappone, il 9 agosto 1945 – Foto Shutterstock

I rischi legati alle armi nucleari

Le armi nucleari sono, sicuramente, le più pericolose che esistano nell’ambito degli arsenali e del mercato delle armi del mondo. Si tratta di armi in grado di distruggere intere città, uccidere milioni di persone oltre a provocare danni alle persone, alle cose e all’ambiente per decenni come, appunto, accadde nel caso del primo utilizzo della storia quando gli Stati Uniti (USA) lanciarono due bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, distruggendole e uccidendo migliaia di civili. Negli arsenali militari di diversi paesi del mondo sono conservati bombe e missili in grado di distruggere ogni forma di vita, utilizzando l’incredibile energia dell’atomo.

Morti ed effetti devastanti sulla popolazione

Le armi nucleari, dunque,  hanno effetti devastanti sulla popolazione civile. L‘impatto a breve termine può portare alla morte istantanea, prodotta dall’esplosione, dalle radiazioni termiche e ionizzanti  entro 800 metri dall’esplosione nucleare di 1kt. Gli effetti a lungo termine sono legati alle mutazioni che le radiazioni possono causare al DNA e ai cromosomi, causando cancro (al seno, ai polmoni, alla tiroide, al pancreas, alla pelle, al cervello e al sangue) nonché infertilità, malattie croniche, mutazioni genetiche. Oltre agli effetti sulla vita e la salute umana, le armi nucleari causano anche effetti ambientali e socioeconomici drammatici visto che la contaminazione radioattiva può rendere intere città inabitabili e la terra non utilizzabile per scopi agricoli.

Il pericolo, al momento, purtroppo è rappresentato non solo dalle armi atomiche ma anche dalle centrali nucleari che l’esercito di Putin ha preso di mira: controllarle significa avere in mano siti strategici per la produzione di energia e vere e proprie armi di distruzione, visto che l’esplosione di una centrale nucleare sarebbe una bomba di inquinamento enorme com’è accaduto, a causa di un incidente, a Fukushima.

Quali paesi possiedono armi nucleari

Lo sviluppo delle armi nucleari, di fatto,  iniziò durante la Seconda guerra mondiale e aumentò esponenzialmente durante la Guerra fredda. Gli eventi devastanti di Hiroshima e Nagasaki spinsero la comunità internazionale a mobilitarsi per regolare la produzione delle armi nucleari attraverso il Trattato sulla messa al bando parziale degli esperimenti nucleari del 1963 e il Trattato di non proliferazione nucleare del 1968 (TNP). Di fatto, però, continuano ad essere utilizzate come minaccia e oggi ci sono ancora paesi che le possiedono.

Ebbene sì, se vi state chiedendo quali sono i paesi che oggi possiedono armi nucleari, pensate che sono ben nove potenze e, tra l’altro che cinque di queste (Stati Uniti, Regno Unito, Russia, Cina e Francia) fanno proprio parte del TNP. Le altre sono India, Pakistan, Corea del Nord e Israele che hanno sviluppato le armi dopo l’entrata in vigore del trattato. A partire dal 2019, la Russia e gli Stati Uniti detengono i maggiori arsenali di armi nucleari (il 90%), possedendo rispettivamente 6.500 e 6.185 testate nucleari.

Gli arsenali atomici dei paesi nel mondo

Gli arsenali atomici nei diversi paesi del mondo sono così suddivisi:

  1. Russia: 6257;
  2. Usa: 5550;
  3. Cina: 350;
  4. Francia: 290;
  5. Regno Unito: 225;
  6. Pakistan: 165;
  7. India: 156;
  8. Israele: 90;
  9. Corea del Nord: 40;

Oltre ad avere la maggior quantità di testate nucleari, la Russia ha anche il primato della bomba atomica più potente: la Tsar (o Zar) anche chiamata Big Ivan che ha una potenza 3.125 volte superiore a Little Boy, la bomba sganciata dagli su Hiroshima il 6 agosto 1945.

Modello di bomba atomica

Un modello del dopoguerra di ‘Fat Boy’, la bomba atomica esplose su Nagasaki – Foto Shutterstock

Esistono armi nucleari in Italia?

L’Italia non ha un proprio arsenale atomico ma ospita sul proprio territorio bombe atomiche americane come anche Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia in quanto membri della NATO. Secondo varie ricostruzioni – non ci sono certezze – gli ordigni atomici nelle basi italiane sarebbero compresi tra le 70 e le 90 unità. Le basi che li ospiterebbero pare siano quella di Aviano in provincia di Pordenone, e quella di Ghedi, vicino Brescia.

Cosa sta facendo la comunità internazionale a riguardo?

La questione degli armamenti nucleari oggi non riguarda solo l’attacco e la difesa militare (la distruzione!) di un paese. I pericoli derivanti dall’uso delle armi nucleari oggi sono ormai una questione di ambito umanitario. Vari Paesi, nonché organizzazioni internazionali e movimenti come il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN) hanno cercato di far riconoscere alla comunità internazionale le armi nucleari come una questione umanitaria.

Qual è lo stato dell’arte del disarmo

Nel 2013, la Norvegia ha lanciato l’Iniziativa Umanitaria, una serie di conferenze internazionali guidate dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per negoziare un Trattato di messa al bando delle armi nucleari. L’Iniziativa ha portato all’approvazione nel 2017, con la risoluzione 71/258 dell’Assemblea Generale, del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari che vieta lo sviluppo, la sperimentazione, la produzione, l’acquisizione, lo stoccaggio, l’uso o la minaccia di usare armi nucleari. Raggiunta la cinquantesima ratifica, nell’ottobre 2020, il trattato è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, segnando un passo avanti importante nella proibizione delle armi nucleari. Tuttavia, i recenti sviluppi e l’invasione da parte di Putin mostrano quanto tutto questo sia vero solo sulla carta.

Maria Enza Giannetto

 

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