Wise Society : Trenino Rosso del Bernina: gita di un giorno tra terra e cielo

Trenino Rosso del Bernina: gita di un giorno tra terra e cielo

di Paola Greco
11 Gennaio 2024

Uno dei treni più spetacolari del mondo che si snoda fra l'Italia e la Svizzera per 60 km. un’esperienza davvero unica ed una gita in giornata slow e inclusiva, perfetto esempio di turismo di prossimità per le vacanze natalizie e non solo.

Vicino Sondrio è possibile prendere un trenino rosso che si inerpica sulle montagne tra la Valtellina e St. Moritz: un capolavoro di ingegneria strutturale, sapientemente integrata al paesaggio alpino, che offre la possibilità di vivere un’esperienza indimenticabile, impiegando due ore e mezza per coprire una distanza di soli 60 chilometri. Consente di recuperare ritmi lentissimi, per godere senza fretta del paesaggio mozzafiato, diverso in ogni stagione, ma sempre ugualmente spettacolare. Si tratta del Trenino Rosso del Bernina, uno dei treni panoramici più belli del mondo che, con i suoi vagoni fiammeggianti, è slow ed anche inclusivo: adatto alle famiglie e a persone di tutte le età che vogliono rilassarsi tra i paesaggi alpini, anche accompagnati dagli amici a quattro zampe, così come agli amanti di tanti sport, come i ciclisti, gli escursionisti, gli sciatori e gli amanti del trekking, che potranno portare la loro attrezzatura, compresi sci e biciclette!

Il trenino rosso del Bernina lungo la riva del lago bianco e del Piz Cambrena

Il trenino rosso del Bernina lungo la riva del lago bianco e del Piz Cambrena – Foto Shutterstock

Trenino rosso del Bernina: un paesaggio mozzafiato fra le Alpi

Il trenino rosso del Bernina parte da Tirano, a 429 metri sul livello del mare e a pochi chilometri dal confine, ed attraversa tutte le fasce vegetazionali delle Alpi, viaggiando su una delle ferrovie più ripide al mondo: si inerpica infatti sulle montagne fino a raggiungere, con la fermata di Ospizio Bernina, i 2.253 metri di quota, il punto più alto d’Europa raggiunto da un treno, per poi riscendere in modo più graduale e dolce ai circa 1800 metri di St. Moritz. Ma questo non è l’unico primato dello straordinario mezzo di locomozione: infatti è anche l’unico treno d’Europa a scalare la montagna senza l’ausilio della cremagliera, la rotaia dentata che dà forma a un sistema di trazione in grado di supportare l’elevata pendenza del binario, aumentando l’aderenza dei mezzi. Non stupisce quindi che questo incredibile percorso ferroviario sia entrato a far parte del patrimonio mondiale dell’Unesco nel 2008, riconoscimento ancora più importante se si pensa che sono solo 3 le ferrovie in tutto il mondo che possono fregiarsi di tale titolo.

Trenino Rosso del Bernina

Foto di Andreas Stutz / Unsplash

Differenza tra Bernina Express e regionale

Chi vuole intraprendere questo meraviglioso viaggio, ha due alternative a disposizione: è infatti possibile scegliere tra il treno panoramico Bernina Express, e quello regionale! Sul primo è obbligatoria la prenotazione del posto (con un supplemento naturalmente), mentre sul secondo si sale con il solo biglietto (senza possibilità di prenotazione del posto a sedere).

La tratta di 60 km è la stessa, incantevole e mozzafiato, ma se si vogliono fare delle soste è preferibile scegliere il regionale, in modo da non essere vincolati: si potranno così organizzare delle fermate intermedie e risalire a bordo di uno dei treni successivi. I treni regionali infatti sono più frequenti (uno ogni ora) e provvisti comunque di ampie vetrate da cui godere del panorama.

Opzioni di viaggio

Il Bernina Express è dotato invece, oltre che di carrozze standard, anche di vetture con vetrate a cupola, che consentono di godere di una visuale più ampia, ma ferma solo in alcune località segnalate; inoltre in alcune è possibile solo scendere in altre solo salire, e comunque, una volta scesi dal Bernina Express, si dovrà necessariamente risalire sul regionale per proseguire il viaggio perché si perde il posto a sedere (a meno che naturalmente, non si sia disposti a ripagare il supplemento). Un’opzione interessante potrebbe essere quella di prendere il panoramico al mattino presto, arrivare a St Moritz e poi rientrare con il regionale (o viceversa); sarà possibile così sia godersi la vista screenshot dei vagoni panoramici, sia fermarsi nelle stazioni preferite.

Fotografo sul Trenino Rosso

Foto Shutterstock

Il percorso del trenino rosso del Bernina

Il percorso del trenino rosso del Bernina è meraviglioso e sono tante le stazioni a cui è possibile scendere per scoprire le bellezze del territorio. Qui di seguito le tappe di cui potrai approfittare lungo il tragitto, perfette per immergersi in scenari da sogno.

Tirano

Lasciata la stazione di Tirano, il trenino rosso si addentra subito nella Valle di Poschiavo, in territorio svizzero: è questo il tratto più ripido che permette al trenino di superare il dislivello di oltre 1800 metri per arrivare al passo del Bernina. Dopo pochi chilometri dalla partenza, il trenino supera il famoso viadotto di Brusio, simbolo della tratta ferroviaria. Il viadotto è un vero e proprio gioiello architettonico ed ingegneristico: segue infatti una linea elicoidale, per permettere al treno di superare il dislivello, allungandone il percorso, in modo da non dover ricorrere alla cremagliera, raggiungendo l’incredibile pendenza del 7%. Questa è la zona in cui è possibile avvistare i caratteristici “crotti”, cavità naturali attraversate da correnti d’aria fredda che le rende perfette per conservare cibi e vini, ma anche luoghi d’elezione per taverne tipiche.

Miralago Le Prese

Superato il primo tratto della valle si incontra il lago di Poschiavo, a quasi 1000 metri sul livello del mare. Si tratta di un lago di origini antiche per cui vale la pena approfittare, per una bella passeggiata, della fermata di Miralago o la successiva di Le Prese, dove si trova l’hotel preferito dal filosofo Nietzsche. Per il giro intero del lago sono necessarie 2 ore abbondanti.

Poschiavo

Superato il lago, il trenino attraversa una vasta prateria prima di arrivare a Poschiavo, bel borgo da cui il nome della vallata, a circa 1000 metri sul livello del mare. Per chi fosse alla ricerca di una sosta culturale, questo è il luogo adatto: tra i numerosi musei e gli eleganti palazzi, è possibile trovare anche un’austera chiesa protestante. Da Poschiavo il trenino si inerpica tra boschi di abeti rossi e sulla pendice della montagna, permettendo una vista sulla Valposchiavo, fino alla Valtellina, davvero mozzafiato, grazie anche ai vari tornanti in cui entra il trenino per guadagnare quota.

Cavaglia

Raggiunta quota di circa 1.700 metri sul livello del mare il trenino arriva alla stazione di Cavaglia, dove inizia una piacevole escursione, sconsigliata d’inverno o comunque in presenza di neve, nel parco delle Marmitte dei Giganti.

Alp Grum

La tappa successiva è forse una delle più particolari: Alp Grum, a 2.091 metri. Qui si arriva esclusivamente in treno, a piedi o in bici. In estate è possibile approcciare almeno un paio di escursioni, ma d’inverno basta scendere alla stazione e ammirare il panorama fino all’arrivo del treno successivo: la vista sul ghiacciaio del Palù, sulla valle di Poschiavo fino alle cime valtellinesi o semplicemente sostare nella piccola stazione, costruita in pietra naturale con annesso hotel e ristorante, fa di questa tappa una tra le più significative dell’intero percorso. Un luogo incantato dove il tempo sembra essersi fermato.

Ospizio Bernina

Lasciata Alp Grum il trenino si arrampica fino al punto più alto della linea del Bernina, a 2.253 metri sul livello del mare, arrivando così alla fermata di Ospizio Bernina. Siamo nei pressi del passo del Bernina e già è possibile notare una imponente diga, alta 26 metri e con coronamento lungo 190 metri: è la diga della Scala dal cui sbarramento nasce il Lago Bianco. Si tratta di una diga d’alta quota, situata ai piedi del ghiacciaio Piz Cambrena da cui riceve la particolare acqua dal tipico colore lattiginoso, dovuta alla sua “farina glaciale”. Poco distante, c’è invece il Lago Nero, di origine naturale. In mezzo la stazione in cui fermarsi per delle foto o per una sosta gastronomica nel rifugio omonimo.

Bernina Lagalb

Una volta superato Ospizio Bernina e i suoi laghi, si arriva alla stazione Bernina Lagalb: una fermata a richiesta da cui poter prendere la funivia che porta gli appassionati di sci quasi a quota 3.000 metri sul livello del mare, su una pista piuttosto impegnativa, consigliata solo per esperti.

Diavolezza

Altra fermata che porta ad una funivia è Diavolezza, poco più avanti: l’ideale, oltre che per gli sciatori e amanti dello snowboard, anche per i più pigri, che potranno usufruire della cabinovia per salire a 3.000 metri senza sforzo e godere di un panorama magnifico, a 360 gradi sulla catena del Bernina e del Piz Palù, possibilmente dalla calda vasca idromassaggio sulla terrazza del Berghaus Diavolezza! Una pausa relax diabolicamente perfetta…

Morteratsch

Riprende il viaggio sul trenino rosso che, con un ampio tornante, abbassandosi di quota, arriva in prossimità del maestoso gruppo del Bernina: i ghiacchiai che rivestono la catena montuosa terminano con la lingua glaciale di Morteratsch, che quando fu costruita la ferrovia lambiva la stazione, mentre ora la guarda da lontano, lasciando esposta l’impressionante morena glaciale sulla pendice della montagna. La fermata di Morteratsch è quella di cui approfittare se si vuole fare una passeggiata di circa un’ora fino alla base del ghiacciaio, soffermandosi a leggere lungo il cammino i 16 pannelli che raccontano la sua storia.

Vista sul ghiacciaio di Morteratsch

Vista sul ghiacciaio di Morteratsch – Foto Shutterstock

Pontresina

Pontresina, allo sbocco della val Roseg, è l’ideale per passeggiate d’altri tempi: qui infatti è possibile godersi un giro nell’immacolata valle del Roseg, su una carrozza trainata da cavalli (di cui si consiglia la prenotazione), che un po’ ricordano, insieme ai raffinati e imponenti alberghi, quando Pontresina, come St. Moritz, era luogo di villeggiatura privilegiato per la ricca clientela del tempo, che prediligevano il turismo ai piedi dei famosi ghiacciai, insieme ad alpinisti da tutta Europa. Ancora oggi, il paese ospita la scuola per imparare a scalare le vette dei grandi monti che le fanno da cornice.

St. Moritz

Dopo una sosta un po’ più lunga del solito (a Pontresina c’è la coincidenza per i treni che vanno verso la Bassa Engadina o Coira e ritorno a Tirano) il trenino rosso, dopo gli ultimi minuti di viaggio, è ormai arrivato al capolinea svizzero: St. Moritz, a 1.775 metri sul livello del mare, meta sempre chic dell’Engadina, dove concludere la gita, prima di ripartire alla volta di Tirano, per tornare a casa.

Vista su St. Moritz

Vista su St. Moritz – Foto di Sepp Rutz / Unsplash

Trenino rosso del Bernina: un po’ di consigli

Volete rendere la na vostra esperienza sul trenino rosso del Bernina davvero indimenticabile? Appuntatevi i consigli qua sotto: saranno utilissimi per organizzare al meglio la vostra gita evitando spiacevoli sorprese.

  • È preferibile acquistare il biglietto del treno in anticipo, anche se si sceglie il regionale (quindi senza prenotazione del posto) in modo da non perdere tempo in lunghe file in biglietteria.
  • Il primo treno parte da Tirano alle 7.41 della mattina, mentre l’ultimo diretto da St. Moritz alle 16.48 (per chi decida di percorrere la tratta al contrario non si discosta molto). Calcolate bene i tempi, programmate le soste intermedie irrinunciabili: non è possibile farle tutte in giornata, considerando che una volta scesi, passa almeno un’ora prima dell’arrivo del treno successivo. Quindi scaricate gli orari dal sito e divertitevi a pianificare il viaggio.
  • Rischiate di perdere l’ultima corsa diretta per Tirano che parte da Mt Moritz alle 16.48? niente paura! i treni successivi terminano la corsa a Poschiavo da cui sarà comunque possibile, con lo stesso biglietto, prendere l’autobus che vi porterà a destinazione (la coincidenza è immediata).Qualunque siano le fermate scelte, non dimenticate di approfittarne per una merenda golosa a base di cioccolata svizzera!
  • Si parte da Tirano, cittadina di confine e unica fermata italiana, per poi entrare in Svizzera! Non dimenticate quindi di verificare che la carta d’identità non sia scaduta e che sia valida per l’espatrio! Attenzione: la carta d’identità prorogata è riconosciuta in Svizzera solo in formato cartaceo, non è riconosciuto invece il rinnovo di quella elettronica (per maggiori informazioni: consginevra.esteri.it)
  • Tirano è capolinea di due stazioni ferroviarie: quella che congiunge la Valtellina a Milano in circa due ore e mezza, e la famosa Retica, che è svizzera, ed è quella che ci interessa per il nostro viaggio! Sono una di fronte all’altra, per cui si può decidere per un tragitto interamente green, tutto in treno, oppure arrivare qui in macchina ed usufruire del parcheggio gratuito dietro la stazione.
  • Pare che il lato migliore per godere a pieno dei panorami sia il sinistro nella direzione di marcia, ma siamo comunque sicuri che anche il lato destro non vi deluderà.
  • Per scattare foto strepitose, sul regionale è possibile abbassare i finestrini. Sul panoramico no, ça va sans dire…
  • Preparatevi per tempo per scendere e risalire sul treno ed attenzione a non perdervi le fermate a richiesta!
  • Se volete portare con voi la bicicletta, dovrete rinunciare ai vagoni panoramici del Bernina Express e prendere il regionale.
Trenino rosso del Bernina

Foto Shutterstock

Le offerte “tutto compreso” del trenino Bernina

Se non si sa cosa scegliere tra tutte queste opzioni, o semplicemente non si ha voglia di programmare i dettagli del viaggio, è possibile affidarsi a chi se ne intende. Dalle gite giornaliere con la guida alla fuga in Val Roseg, dai pacchetti tutto compreso che ti fanno scoprire la Svizzera (Zermatt e Briga, il monte Pilatus e tanti altri itinerari) fino al Natale in rifugio, sono davvero tantissime offerte tutto compreso di cui è possibile usufurire grazie al trenino rosso del Bernina. Per visualizzare tutte le offerte sarà sufficiente dare un’occhiata alle proposte contenute sul sito ufficiale: il prezzo va dai 77 euro circa in su, in base al pacchetto scelto!


La storia del trenino rosso del Bernina

Da sempre il transito ed il commercio nelle valli ai piedi del Massiccio del Bernina subiva numerosi momenti di sospensione a causa delle intemperie e del gelo invernale; problema non da poco se si pensa che il Bernina rappresentava un collegamento importantissimo per il trasporto delle merci da nord a sud.

Alla fine dell’‘800 alcuni ingegneri ebbero la brillante intuizione di mettere al servizio delle popolazioni di queste valli una ferrovia che ne collegasse i centri più importanti: la Ferrovia Retica fu realizzata tra il 1906 e il 1910, esaudendo un sogno audace, messo a punto con soluzioni tecniche d’avanguardia per l’epoca.

Un gioiello dell’ingegneria svizzera, definito il “treno più bello al mondo”, tanto eccezionale da diventare un modello per numerosi progetti di costruzione ferroviaria sulle Alpi, ma anche fonte di ispirazione per la linea ferroviaria nipponica Hakone Tozan, aperta nel 1919: infatti, per la realizzazione di quest’ultima, sono stati studiati i disegni del Trenino rosso del Bernina, in modo che il suo gemello con gli occhi a mandorla potesse sfruttare un sistema ferroviario di adesione simile a quello svizzero. Un gemellaggio siglato ufficialmente nel 1979 e ricordato attraverso i nomi di alcune fermate scritti sia in svizzero, che giapponese.


Paola Greco

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