Wise Society : Ecco «Meat the change», la campagna per il consumo consapevole di carne

Ecco «Meat the change», la campagna per il consumo consapevole di carne

di Rosa Oliveri
3 Dicembre 2019

Slow Food ha lanciato l'iniziativa per stimolare una corretta informazione per scelte alimentari ragionate

Il consumo globale di carne è aumentato di cinque volte nella seconda metà del Novecento e, secondo le stime della Fao è destinato a raddoppiare entro il 2050. Questa crescita dei consumi ha determinato molti cambiamenti nell’industria della carne diventata sempre più intensiva e producendo conseguenze negative per l’ambiente a causa delle emissioni di gas clima alteranti, dell’inquinamento da reflui zootecnici e dalla deforestazione per l’impianto di monocolture di cereali e soia per la nutrizione dei capi; per gli esseri umani che, oltre all’aumento delle patologie cardiovascolari e oncologiche legate all’eccesso di consumo di carni, si trovano ad avere a che fare con batteri antibiotico-resistenti e per gli stessi animali costretti a (soprav)vivere senza nessuno che si cura del loro benessere.

Sono queste le premesse sulla quale è nata la campagna di Slow Food Meat the Change che realizzata con il contributo del Ministero italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha un duplice obiettivo: fare corretta informazione sul tema carne e spingere a un consumo consapevole. «Dobbiamo ripensare i nostri consumi per immaginare un futuro migliore e le scelte dei consumatori sono determinanti per indirizzare la produzione e condizionare il mercato. La soluzione, però, non è cancellare la carne dalla nostra dieta», spiega Raffaella Ponzio, referente Slow Food sul tema carne ma, come sottolinea l’associazione no profit internazionale nel lancio della campagna, “consumare meno carne, di migliore qualità pagandola un giusto prezzo”. «Un allevamento buono per l’ambiente e buono con gli animali è indispensabile per una buona agricoltura e per una carne di qualità – continua Ponzio -. Per questo occorre sostenere chi pratica un allevamento sostenibile, spesso prendendosi cura anche di territori marginali e salvando biodiversità, come i numerosi allevatori che custodiscono razze locali».

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La campagna Meat the change di Slow Food mira a fare corretta informazione sul tema carne e spingere a un consumo consapevole, @Italia.slowfood/Facebook

Attraverso la campagna “Meat the Change” Slow Food invita a fare scelte alimentari ragionate. Per cominciare si può partire dal test che, con grande semplicità, invita a interrogarsi sui consumi di ogni giorno. «Ciò che mangiamo diventa parte di noi, per questo dovremmo prestare molta più attenzione alla qualità integrale di un prodotto alimentare», sottolinea Gaia Salvatori, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. Per approfondire, invece, c’è l’opuscolo “Diamoci un taglio” che, oltre a delineare lo scenario, dà alcuni consigli per poter effettuare acquisti consapevoli. «Essere Slow significa mangiare meno carne, variare le specie, provare tagli meno conosciuti, ridurre gli sprechi attraverso ricette che recuperano gli avanzi o le parti meno nobili», continua Salvatori. Significa anche rivolgere i propri acquisti verso allevatori sostenibili che hanno un basso impatto ambientale e mettono in primo piano il benessere degli animali.

Fondamentale anche per le carni la lettura dell’etichetta che, pur non riportando tutte le informazioni necessarie per acquisti responsabili (non indica per esempio modalità di allevamento e tipo di alimentazione), è fondamentale per conoscere il paese di nascita, di allevamento e di macellazione, data di scadenza, peso e denominazione del taglio e nome e indirizzo dello stabilimento di confezionamento. Tutte le eventuali informazioni aggiuntive, prima di essere esposte in etichetta, devono essere approvate dal Mipaaf e sono quindi importanti, controllate e possono aiutare a fare scelte consapevoli.

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