Guido Alessandro Coffa, proprietario del country boutique hotel Monaci Terre Nere, racconta come ha trasformato l'ospitalità ecosostenibile in slow living
«Benessere non significa seguire una dieta rigida, oppure frequentare solo Spa e palestre. Il benessere va in tante direzioni e, per me, vuol dire anche poter godere appieno dei luoghi dell’anima». Per Guido Alessandro Coffa, manager e proprietario del country boutique hotel Monaci terre nere, a Zafferana Etnea, in provincia di Catania, vivere bene significa ritrovare se stessi, sentirsi in armonia con la natura e con gli altri, che siano gli ospiti della sua struttura o i dipendenti. Una storia, quella di Coffa, ex manager di una multinazionale nel settore automobilistico, che parla non solo di un cambio di rotta e di prospettiva ma anche di riappropriazione del proprio tempo e delle proprie radici.
Coffa, come ha deciso di cambiare vita?
È stato un caso. Dieci anni fa, a 40 anni, avevo appena concluso un mio impegno lavorativo in Sicilia, dove sono nato, e stavo per tornare negli Stati Uniti. Avevo però deciso di prendere un piccolo appezzamento di terreno dove poi avrei potuto trascorrere gli anni della pensione e dove mi vedevo già, dopo i 60 anni, a coltivare il mio orto. Il primo giorno in cui mi misi a cercare, era una bellissima mattinata di sole, con il mio scooter mi ritrovai proprio in questo luogo che, nonostante si trovasse nelle zone che frequentavo sin da piccolo, non conoscevo. Fu come se l’anima di quell’antico casale e la voce di mia mamma che mi aveva sempre suggerito di mettere radici sull’Etna si fossero messe d’accordo. Fu un colpo di fulmine e decisi che quello era il luogo dove avrei cambiato vita.
Dall’idea del suo buen retiro come è arrivato alla nascita del country boutique hotel e al concetto di slow living?
Più che il proprietario, io mi sento il custode di questo luogo e ho da subito cercato di assecondarne l’energia e le linee guida. All’inizio mi sono, letteralmente, messo a fare il contadino. Anche se ho sempre amato sporcarmi le mani non sapevo neanche come crescessero i pomodori e mi sono messo a studiare agricoltura, seguendo dei corsi e facendomi seguire dal buon don Nino. Ho, quindi, iniziato a farmi un’idea dell’agricoltura convenzionale e di quella biologica e ad acquisire una nuova coscienza del nostro impatto sull’ecosistema, rendendomi sempre più conto di quanto fosse necessario cambiare passo sia dal punto di vista della gestione delle risorse energetiche sia da quello dell’alimentazione sana. Per questo ho deciso di fare la mia parte con un progetto di ospitalità eco-sostenibile e di vero e proprio slow living dall’alloggio al cibo.
In che cosa si esplicita, nel dettaglio, il concetto di sostenibilità nella sua struttura?
Tutto è incentrato sulla natura e il rispetto per l’ambiente. Monaci delle terre nere è la tipica azienda agricola etnea del secolo scorso, dove si persegue la permacultura e si preserva la biodiversità. All’interno dei 24 ettari di uliveti, agrumeti e vigneti, trasformati in tenuta biologica, l’antica residenza nobiliare dei primi dell‘800, annoverata tra gli edifici di importanza storica, è stata recuperata secondo i principi della bioarchitettura e, durante la fase di ristrutturazione, sono stati mantenuti gli affreschi sui soffitti, gli intonaci a calce degli interi edifici, alcuni dei pavimenti in cotto delle singole camere e parti esterne, le vecchie porte interne ed esterne, l’antico torchio nel Palmento, oltre naturalmente, all’intera facciata esterna con le cornici in pietra lavica, le ringhiere in ferro, il marmo sulle scale. Inoltre, le altre 14 suite sparse tra le vigne e i boschi, secondo lo spirito dell’albergo diffuso, hanno in alcuni casi pareti in pietra lavica e travi a vista, arredi originali che mescolano l’architettura tradizionale siciliana e il design moderno. Infine, in tutta la tenuta, parte dell’energia è recuperata da fonti rinnovabili.
In che modo viene invece promossa l’alimentazione sana?
Il menu del nostro ristorante si basa sui prodotti freschi e a km 0 dell’azienda biologica. Dei 24 ettari della tenuta, tra uliveti, agrumeti e vigneti, quasi due ettari di terreno sono riservati all’orto e alla produzione di 33 varietà di erbe e piante aromatiche. Inoltre Monaci delle Terre Nere è coinvolto nella causa di Slow Food e promuove tra i suoi ospiti i principi del cibo “buono, pulito e giusto”. Questo significa offrire prodotti di alta qualità, sia di nostra produzione sia provenienti da aziende biologiche del territorio. E poi significa proporre cibo “pulito” ovvero a scarso impatto ambientale e “giusto” ovvero con condizioni economiche eque per i produttori. L’utilizzo di prodotti locali e la filiera corta promuovono lo sviluppo su piccola scala e l’economia locale. ed è fortemente impegnata per la causa del movimento Slow Food. Siamo appassionati di cibo e siamo coinvolti nella produzione di ciò che serviamo ai nostri ospiti e ci sforziamo per una fornitura di auto-sostentamento per il nostro ristorante e il recupero del territorio, a partire da agricoltura che ci permette di produrre un Presidio Slow Food, che è l’Aci trunzu cavolo rapa.
Quali altri elementi hanno contribuito a rendere Monaci una delle tre realtà ricettive della Sicilia certificate come Eco-Bio?
L’attenzione per tutti i particolari. Per esempio, durante i pasti e nelle camere, gli ospiti non troveranno prodotti monodose. I prodotti detergenti sono tutti artigianali, non contengono additivi chimici e vengono distribuito tramite appositi dispenser. Inoltre, le camere non sono dotate di Tv e telefono, per garantire, insieme con la semplice passeggiata tra i viali della tenuta un’immersione nella tranquillità. E infine Monaci delle Terre Nere crede nella atteggiamento di lentezza o slow living, perché siamo convinti che il lusso più grande oggi sia poter vivere esperienze sincere, di gusto e di qualità, e soprattutto godersi il tempo.
Qual è il suo sogno per il futuro del suo relais?
Più che un sogno ho un progetto: far diventare l’azienda un modello di sostenibilità non solo per l’impatto ambientale ma anche per il rapporto tra le persone che vi soggiornano e che ci lavorano. Per me l’equilibrio e il viver sano sono la cosa più importante.