Secondo un'analisi dell’International Food Technologists sono considerati alimentari le migliori fonti di proteine in grado di ridurre il consumo di carne e i rifiuti alimentari
Alghe, quinoa e legumi. Ecco la top list delle fonti alternative di proteine che in un futuro ormai prossimo saranno più gettonate sulle tavole dei consumatori più attenti e consapevoli. Le proteine vegetali, infatti, oltre a fornire tutto ciò di cui il corpo ha bisogno, sono anche meno impattanti sul Pianeta in quanto a emissioni inquinanti.
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Foto di Ella Olsson / Unsplash
Cibi proteici: ecco le alternative alla carne
Alghe, quinoa e legumi sono considerati da alcuni tecnologi alimentari i migliori cibi proteici “alternativi”, capaci cioè di ridurre il consumo di carne e i rifiuti alimentari, ma anche di nutrire la crescente popolazione mondiale.
Le alghe, proteine vegetali ricche fibre
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Foto di Antoinette C / Unsplash
Per quanto apparentemente lontane dai nostri gusti, in cima alla classifica ci sono le alghe, già da qualche anno sbarcate sulle tavole delle cucine orientali (cinese e giapponese). Oltre al profilo nutrizionale, la loro scelta risulta convincente per la crescente quota di popolazione convertitasi al vegetarianesimo.
Le alghe contengono il 63% di proteine, il 15% di fibre, l’11% di lipidi, 4% di carboidrati, 4% di micronutrienti e 3% di umidità. Sono facili da digerire e si trovano già nella lista degli ingredienti di alcuni frullati proteici, cracker, barrette, cereali, salse, condimenti e pane. Ma i consumatori sono pronti per l’era delle alghe? Secondo gli esperti è tutta una questione di informazione: più ce n’è più è facile che lo “sbarco” sulle tavole – anche degli italiani – avvenga in tempi brevi.
Quinoa, uno pseudo cereale perfetto anche per gli intolleranti al glutine
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Foto di F Hocking da Pixabay
Alternativa “green” è pure la quinoa, una pianta originaria della regione andina del Perù (ma si coltiva anche in Ecuador e Bolivia). Si tratta di uno pseudo-cereale, ovvero di una pianta della stessa famiglia delle barbabietole e degli spinaci (Chenopodiaceae), di cui però si mangiano i chicchi privati degli strati più esterni. Al gruppo degli pseudo-cereali appartengono anche l’amaranto, originario dell’America centrale, e il grano saraceno. Indicata per i celiaci perché priva di glutine, la quinoa grazie al suo contenuto proteico, variabile dal 13,8% al 21,9%, costituisce anche un’alternativa alle proteine di origine animale.
Legumi, le proteine vegetali per eccellenza
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Foto Ulrike Leone da Pixabay
Senza voler per forza innovare, buone opportunità forniscono anche i classici legumi come fagioli, ceci e lenticchie: ricchi di proteine, senza glutine, anallergici, non-Ogm e sostenibili. In ascesa, tra questi, sono le quotazioni del lupino che, nonostante le origini mediterranee (in Italia si coltiva tra Lazio, Campania, Puglia e Calabria), risulta poco conosciuto lungo la Penisola anche se le sue proprietà migliorano la pressione sanguigna e il transito intestinale.
Twitter @fabioditodaro