Wise Society : Arriva la norma che salva il “Made in Italy”

Arriva la norma che salva il “Made in Italy”

di da La Stampa
18 Gennaio 2011

L'etichetta d'origine è diventata legge. D'ora in poi è obbligatorio indicare la provenienza degli alimenti. Il passo successivo è far riconoscere la normativa all'UE

Niente più pubblicità con le immagini della Sicilia per il succo
d’arancia se la materia prima arriva dal Brasile. Vale anche per le
mozzarelle associate al Golfo di Napoli se arrivano dalla Germania. Via
libera definitivo alla legge salva “made in Italy”
. Il Ddl 2260 è
legge
dopo la recente votazione all’unanimità in Commissione Agricoltura
della Camera in sede legislativa.

Il provvedimento, declinato
in 7 articoli, prevede l’obbligo di indicare la provenienza dei cibi sia
per i prodotti trasformati che non, lungo tutta la filiera e quindi in
ogni fase della produzione: in sostanza dai campi agli scaffali. È
prevista anche l’indicazione di un’eventuale presenza di Ogm dei singoli
ingredienti di alimenti trasformati. Tuttavia, l’attuazione della norma
prevede decreti per ogni prodotto, filiera per filiera. Fino ad oggi le
etichette d’origine in Italia erano obbligatorie solo per alcuni
alimenti: uova, latte fresco, carne bovina, carne di pollo, passata di
pomodoro, olio extra vergine di oliva e miele. D’ora in poi l’obbligo
sarà esteso a tutti i cibi. Bruxelles, però, potrebbe bocciare
l’iniziativa italiana considerandola in contrasto con le norme
comunitarie.

Il presidente della Cia, Giuseppe Politi, esprime
soddisfazione per l’approvazione definitiva da parte della Commissione
Agricoltura della Camera del disegno di legge sull’etichettatura di
origine obbligatoria, che rappresenta «una vera garanzia» grazie alla
quale la filiera nazionale «si riappropria di un valore economico
ingiustamente sottratto pari a oltre 13 milioni di euro al giorno. È
un importante passo avanti» dice Politi «ora vanno velocizzate le
applicazioni del provvedimento e occorre battersi a livello Ue affinché
la provenienza caratterizzi tutte le produzioni». Inoltre, rileva la
Cia, con un’etichetta trasparente e soprattutto con l’obbligo
dell’indicazione d’origine «si tutelano consumatori e agricoltori e si
contrastano le emergenze», come quella della diossina in Germania. Non solo: «si
pone un forte baluardo all’agropirateria e alle frodi in campo
alimentare che solo all’agricoltura nazionale fanno perdere circa 2
miliardi di euro l’anno. L’Italia sarà il primo Paese in
Europa ad avere un’etichettatura chiara per tutti i prodotti», conclude
Politi.

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