Wise Society : Che Natale ci aspetta quest’anno? Comunque sarà, potrebbe aiutarci a capire molte cose

Che Natale ci aspetta quest’anno? Comunque sarà, potrebbe aiutarci a capire molte cose

di Marzia Terragni*
29 Novembre 2020

Più intime ed essenziali, per qualcuno forzatamente solitarie. Mai come quest'anno le festività natalizie potranno essere vissute come qualcosa di estremamente negativo o diventare un'occasione irripetibile per capire le cose e le persone a cui teniamo di più. Molto dipenderà da noi. Il punto della nostra psicologa.

In tempo del nuovo “pseudo-lockdown” per contrastare il Covid il pensiero che sembra sempre più occupare le preoccupazioni degli italiani riguarda quella che potrà essere l’organizzazione del Natale e delle feste. Si potrà spostarsi dal proprio comune per andare a trovare i parenti? O organizzare un cenone in casa? E se sì, con quante persone?

Le ipotesi cominciano a delinearsi e quel che già è chiaro è che sarà un periodo di feste profondamente diverso da quello che abbiamo sempre conosciuto e vissuto. E diverso, forse, dovrebbe esserlo a prescindere dalle restrizioni a cui bisognerà attenersi, come diverso è stato tutto quest’anno così complicato, così faticoso, quando non addirittura immensamente doloroso e costellato di perdite.

albero di natale e persona

Foto: Arun Kuchibhotla / Unsplash

Natale agrodolce? Dipende da come noi decideremo di viverlo

Come sempre, il modo in cui leggiamo ciò che ci succede determina come viviamo gli eventi e, a maggior ragione quando la situazione è immodificabile e ci vede pertanto soggetti passivi, è importantissimo trarre dalla stessa il maggior vantaggio possibile. Tradotto nel linguaggio psicologico “vedere il bicchiere mezzo pieno” ci mette nella condizione di disporci in modo tale da godere del “buono” che ogni situazione ha da darci, anche la più complessa. È il concetto della “profezia che si autoadempie”: se penso che qualcosa andrà in un certo verso, è facile che sarà così. Nel bene e nel male.

Per cui, se già ci disponiamo in un mood negativo, mettendo il focus dei nostri pensieri su tutto ciò che ci mancherà a Natale e a Capodanno, saremo sicuramente più propensi a percepire il vuoto e la tristezza e le feste avranno quel sapore amaro che ci stavamo in effetti aspettando.

E se il Natale in tempo di Covid diventasse un’occasione per tornare all’essenziale ?

Ma si può provare a guardare la stessa cosa da un punto di vista differente. Quante volte abbiamo infatti sbuffato, negli anni scorsi, perché costretti a trascorrere pranzi e cene con parenti quasi sconosciuti o francamente poco in sintonia con noi, in virtù di “doveri” familiari a cui attenersi? E quante volte è capitato di alzarsi da tavola amareggiati per qualche frecciatina volata sopra il panettone, se non proprio infuriati per una discussione scoppiata in merito a qualche questione economica irrisolta?

Quante volte il mese di dicembre è stato caratterizzato dallo stress delle corse ai regali da fare e alle – sempre più numerose – cene di auguri di gruppo (quelle con i genitori della classe o con la squadra di calcio del figlio, con i colleghi, con il gruppo storico o gli amici della palestra…), a cui era scortese sottrarsi, ma per incastrare le quali si era costretti a salti mortali?

Utilizzare queste feste così abnormi per fare quello che davvero ci sta a cuore

Può essere un esercizio interessante quello di andare a rintracciare nei cassetti della memoria tutti gli eventi a cui ci siamo assoggettati senza desiderarlo veramente e tutte le volte in cui invece abbiamo potuto trascorrere delle giornate gratificanti e rigeneranti. 

Marzia Terragni, psicologa

Marzia Terragni, psicologa, psicoterapeuta familiare ed esperta in Mindfulness.

Probabilmente scopriremo che ci siamo spesso ritrovati il 7 di gennaio più stanchi e più poveri di due settimane prima ed ora, da questo punto di vista, ci si presenta un’occasione!

L’opportunità risiede nella possibilità che quest’anno ci si presenta di fermarci e interrogarci. Nel fare i conti, finalmente, con i nostri desideri.

Come i bambini ancora fanno davanti alla letterina per Babbo Natale: che cosa vorrei davvero?Non è affatto una domanda banale, anche se può sembrarlo.

Ci sono sempre più persone, infatti, che hanno smesso di chiederselo e, di conseguenza, addirittura di saperlo, trascinate da ciò che “si deve” fare e – come in questo periodo di zone rosse e arancioni – da ciò che “si può”.

Se questo Natale più intimo e solitario può aiutarci a capire quali sono le cose e le persone a cui teniamo di più

In queste feste necessariamente più solitarie e intimiste, possiamo allora avere l’occasione di sentire che cosa o chi ci sta mancando veramente e anche che cosa ci sta, invece, rendendo più felici degli scorsi anni. Ciò ci può aiutare, anche in vista di tempi meno duri, a fare chiarezza dentro di noi in merito a quelle che sono le nostre priorità, a ciò che è capace di suscitare le nostre emozioni, in positivo e in negativo, e quindi a ciò di cui vogliamo liberarci. Perché il 2020 è anche l’anno che ci può far scoprire la veridicità del motto secondo cui “less is more”, “meno è meglio”, laddove, eliminando il superfluo, si può davvero entrare in contatto con i bisogni più profondi e quindi, alla fin fine, con se stessi.

Marzia S. Terragni, psicologa, psicoterapeuta familiare, esperta in Mindfulness e nel metodo EMDR per la risoluzione dei traumi
Instagram: psicoterapeutamarzia

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