Promuovere un modello di acquisto consapevole mettendo in contatto i consumatori direttamente con agricoltori, allevatori e artigiani. È la mission dell'innovativa e in forte crescita piattaforma di e-commerce Cortilia. Abbiamo intervistato il suo fondatore Marco Porcaro
Promuovere un modello di acquisto consapevole e mettere in contatto i consumatori direttamente con agricoltori, allevatori e produttori artigianali tramite un’innovativa piattaforma di e-commerce che consente di ricevere prodotti artigianali a casa propria nella fascia oraria prescelta. È la ragion d’essere di Cortilia, primo mercato agricolo online fondato nel 2011 da Marco Porcaro, che in quest’intervista spiega le ragioni del grande successo di questa azienda che ha fra i suoi pilastri la sostenibilità ambientale e sociale, la filiera corta, la stagionalità dei prodotti e la riduzione degli sprechi, l’inclusione e la trasparenza e che negli ultimi anni sta facendo registrare importanti risultati economici attirando anche diversi investitori esterni, come, ultimo in ordine di tempo, Red Circle Investments, la società di investimenti del fondatore del marchio Diesel Renzo Rosso.
Cortilia è il risultato di due sue grandi passioni: la tecnologia e la buona cucina e il buon cibo. A distanza di oltre un decennio dalla fondazione, come si è evoluta la sua creatura?
L’idea di Cortilia è nata dalla mia necessità, come cliente, di trovare un canale alternativo a quelli classici, un canale che mi permettesse di acquistare in modo semplice e comodo prodotti di qualità da piccoli produttori, cosa che fino a quel momento facevo andando direttamente in campagna o rivolgendomi a gruppi di acquisto solidale. Mi sono chiesto: perché non esiste ancora un servizio attraverso il quale si possa ordinare online e che mi possa consegnare direttamente a casa quella tipologia di prodotti? Così ho deciso di provare a crearlo personalmente e di proporlo a potenziali clienti come me.
Dopo un’attenta analisi del mercato, delle esigenze dei consumatori, ma anche di quelle dei tanti piccoli produttori che ho incontrato, nel 2011 ho deciso di lanciarmi in questa iniziativa che rappresenta appunto l’unione di due mie grandi passioni: la tecnologia e i prodotti alimentari artigianali. All’interno di Cortilia abbiamo attratto degli investitori che con noi hanno creduto nell’iniziativa e ci hanno permesso di crescere in un modo che difficilmente avremmo potuto sostenere da soli, dandoci credibilità e risorse finanziarie per competere in un mercato complesso.
Questo vi ha permesso di fare il salto di qualità.
Sì, le risorse provenienti dai round di finanziamento ci hanno permesso di fare un salto qualitativo e dimensionale; abbiamo potuto investire innanzitutto in tecnologia, implementando soluzioni software di intelligenza artificiale, in larga parte sviluppati internamente, che ci hanno permesso di ottimizzare la gestione dei fornitori (piccole e medie aziende agricole e di trasformazione) e del servizio.
Quando siamo nati nel 2011, a Milano, lavoravamo con 4 aziende agricole, offrivamo solo la formula in abbonamento e facevamo consegne in 72 ore con una 50 referenze di sola ortofrutta. Oggi contiamo 250 produttori partner, 2.500 referenze a catalogo e possiamo fare affidamento su un modello di business innovativo, basato sulla tecnologia, che ci permette non solo di garantire un’esperienza d’acquisto personalizzata e un servizio veloce, puntuale, sicuro ai nostri utenti, ma anche di eliminare le inefficienze, in accordo con la nostra filosofia anti-spreco e di sostenibilità.
Oggi in quante regioni siete presenti?
Il servizio di Cortilia oggi è attivo in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. Attualmente l’azienda dà impiego a 50 dipendenti diretti e oltre 200 collaboratori nell’indotto. A fine 2020 abbiamo dato il via ai lavori per un nuovo spazio multifunzionale di 50.000 mq alle porte di Milano per ospitare tutti i team di lavoro, creare maggiori sinergie e offrire un servizio ancora più efficiente.
La nuova sede “green” sorgerà nel comune di Cassina De’ Pecchi, con l’obiettivo di rafforzare e riunire in un’unica collocazione tutte le funzioni aziendali e sostenere la crescita, attraverso l’utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e seguendo i princìpi della sostenibilità ambientale. Nel gennaio 2021, inoltre, abbiamo modificato il nostro statuto per diventare ufficialmente Società Benefit, confermando la nostra volontà di dare priorità alla sostenibilità socioeconomica e ambientale nel nostro operato, con una grande attenzione alla valorizzazione del tessuto agricolo del nostro meraviglioso territorio.
Il nuovo statuto prevede diverse finalità di beneficio comune che perseguiremo: dalla riduzione dell’impatto ambientale diretto e indiretto, alla promozione del modello a filiera corta per lo sviluppo dei produttori locali; dalla trasparenza e corretta informazione fino alla sensibilizzazione dei consumatori verso uno stile di vita sostenibile; dal coinvolgimento e l’ascolto degli stakeholder nei processi decisionali, fino alla creazione di una comunità aziendale che possa diffondere una cultura improntata all’inclusione, all’etica e alla sostenibilità.
Come vede il futuro dell’Italia alla luce dell’emergenza pandemica che stiamo attraversando? Di cosa secondo lei c’è più bisogno nel Paese?
Ci saranno grandi cambiamenti in era post-Covid. Credo che la crisi sanitaria abbia aperto gli occhi su quella ambientale, stimolando la coscienza di molte aziende e dando un ulteriore impulso a quelle che, come la nostra, hanno messo la sostenibilità al centro del proprio business. In futuro sarà sempre più importante affiancare agli obiettivi di profitto, lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sul pianeta.
Un aspetto molto importante per la vostra impresa, come diceva poco fa, è l’Intelligenza artificiale. Con quali ricadute?
Il nostro modello, da sempre volto a ridurre la distanza tra produttore e consumatore, si basa sull’impiego della tecnologia, degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale, che ci consentono in primis di proporre i prodotti più pertinenti in base ai gusti e alle preferenze dei clienti, offrendo un’esperienza di acquisto personalizzata, ma anche di garantire la consegna direttamente a domicilio dei nostri prodotti a filiera corta di qualità in meno di 24 ore dall’ordine, nel giorno e nella fascia oraria preferita.
Inoltre, grazie alla tecnologia riusciamo a eliminare le inefficienze, in accordo con la nostra filosofia anti-spreco. Le accurate previsioni di vendita, supportate dallo sviluppo di sofisticati algoritmi di deep learning, permettono infatti di ottimizzare la gestione dei produttori/fornitori, ordinando prodotti e quantità in linea con le vendite che si prevedono. In questo modo riusciamo sia a evitare momenti di stock-out, sia a contenere le eccedenze alimentari al solo 1%.
Queste eccedenze non vengono sprecate, ma donate al Banco Alimentare Lombardia, che provvede a smistarle alle strutture caritative che aiutano i bisognosi, rendendo possibile il circolo virtuoso della solidarietà. Per la distribuzione a domicilio, operiamo attraverso un sistema di logistica all’avanguardia che combina il concetto di filiera corta con le migliori tecnologie disponibili. Le consegne avvengono tramite una flotta di furgoni refrigerati, rispettando la catena del freddo e la sicurezza alimentare. Tutto questo permette di portare sulla tavola il prodotto più fresco possibile.
Siamo il Paese depositario della Dieta Mediterranea, come si spiega che deteniamo uno dei tassi di obesità infantile più alti d’Europa?
Sicuramente sulle nostre tavole il consumo di frutta e verdura è molto più diffuso rispetto ad altri Paesi (basti pensare agli Stati Uniti), ma c’è ancora molto da fare per sensibilizzare le persone sull’importanza di uno stile di vita sano, che includa anche e soprattutto delle corrette abitudini alimentari. Attraverso i nostri canali di comunicazione, ci impegniamo costantemente per diffondere il più possibile la cultura di una genuina e corretta alimentazione, fondamentale per aiutare a preservare la salute.
Il ruolo delle scuole, oltre che delle famiglie, è fondamentale in un’ottica di corretta educazione alimentare…
Temi come lo spreco alimentare, la biodiversità e stagionalità dei prodotti, così come il benessere degli animali sono importantissimi da presidiare per fare delle scelte di acquisto consapevoli, a livello di singolo consumatore. Come Cortilia, la maggior parte delle nostre attività di comunicazione all’esterno si concentra proprio su questo obiettivo: stimolare la coscienza dei nostri clienti, fornire strumenti validi per creare una vera e propria cultura del cibo e dell’alimentazione stimolando un approccio critico e consapevole alla spesa che ogni famiglia porta a tavola.
La Grande distribuzione organizzata e la globalizzazione non aiutano per quanto riguarda la cognizione della stagionalità dei prodotti, visto che troviamo qualsiasi tipo di prodotto in qualsiasi periodo dell’anno…
Da sempre Cortilia si impegna a favorire il consumo di prodotti stagionali tra i suoi utenti: sulla nostra piattaforma selezioniamo solo quello che la natura offre in quel momento dell’anno, rispettando i suoi tempi, per proporre un prodotto sostenibile e nutrizionalmente più valido. I prodotti di stagione presentano dei vantaggi fondamentali: sono più ricchi di vitamine e di gusto, perché non hanno bisogno di sostanze chimiche ed energia aggiuntiva per maturare; sono più convenienti, perché non hanno costi maggiorati di coltivazione, di conservazione e di trasporto e sono più rispettosi dell’ambiente, perché la distanza percorsa per raggiungere il consumatore è minore.
Infine, scegliamo i prodotti di stagione perché garantiscono all’organismo ciò di cui ha più bisogno in ogni stagione. In un contesto in cui la Gdo propone ormai ogni sorta di alternativa, anche se con costi ambientali altissimi, in qualsiasi momento dell’anno, ci rendiamo conto che non sia sempre così semplice abituarsi a mangiare di stagione: il rischio è che la dieta possa sembrare a volte “ripetitiva”. Per invogliare e aiutare i nostri consumatori a variare sempre menù a pranzo e cena, sul nostro sito e i nostri social suggeriamo loro anche numerose ricette stagionali che siano al contempo nuove e originali.
Molto bisognerebbe fare a livello di etichette intelligenti per una migliore tracciabilità, elemento per voi fondamentale. Perché per il food, che è quanto mai importante per la salute delle persone, non si riesce ancora a essere pienamente trasparenti?
La tracciabilità è per noi un concetto fondamentale: per ogni singolo prodotto in vendita sulla nostra piattaforma, l’utente può facilmente conoscere il produttore, il luogo da cui proviene, la sua tipicità, la sua storia e il suo processo produttivo. Consideriamo i nostri produttori come veri e propri partner, non come dei semplici fornitori, e li selezioniamo con estrema cura. Pertanto, strutturiamo da sempre il nostro lavoro con l’obiettivo di essere parte di una filiera produttiva e distributiva trasparente, equa ed efficiente. Trasmettere questo genere di informazioni al consumatore non è per noi solo un dovere, ma un punto di forza su cui ci basiamo per contraddistinguerci.
Un aspetto molto importante da valutare d’ora in poi, anche alla luce di quanto sta avvenendo con la pandemia, è l’impatto ambientale a livello italiano e globale, perché epidemie di questo tipo sono una delle dirette conseguenze proprio degli allevamenti intensivi, della deforestazione, insomma dell’emergenza ambientale…
L’aumento della popolazione e lo sfruttamento sregolato delle risorse a nostra disposizione – che, è bene ricordarlo, non sono infinite: abbiamo un solo pianeta – stanno crescendo parallelamente ed esponenzialmente verso l’alto. A questo vanno aggiunti i cambiamenti che necessariamente subirà la nostra società nell’era post-Covid: la pandemia non ha fatto altro che mettere in luce delle problematiche e accelerare un processo di evoluzione che era già iniziato. Non esiste un’azienda totalmente non impattante, ma ciò che fa la differenza è la sua risposta all’impatto.
Perché conviene investire in sostenibilità, anche proprio a livello di migliori performance economiche per un’azienda? Qualcuno ritiene ancora sia soltanto un costo…
La nostra mission è quella di portare i migliori prodotti direttamente nelle case dei nostri clienti consapevoli che desiderano l’eccellenza della materia prima. Vogliamo essere un ponte tra la città e lo slow food e la campagna nell’era dell’on-demand economy, per rappresentare il punto di incontro tra chi acquista e i piccoli e medi produttori. Per fare ciò dobbiamo continuare a innovare e perfezionare il nostro modello, permettendo da una parte ai clienti di avere in tavola prodotti sempre più vicini ai loro gusti e in tempi sempre più rapidi e, parallelamente dall’altra, agli agricoltori, agli allevatori e a tutti gli “artigiani” del mercato alimentare di poter contare su un sistema equo che permetta loro di dedicarsi alla realizzazione di prodotti di qualità eccelsa.
Fin dai nostri esordi, e ancor di più ora che siamo ufficialmente una Società Benefit, ai nostri obiettivi di business vogliamo affiancare l’obiettivo di un beneficio comune e per fare ciò ci siamo impegnati formalmente a operare in modo responsabile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori, ambiente, beni, attività culturali, sociali, enti, associazioni e altri portatori di interesse. Tutto questo ha un costo, certo, ma a lungo andare il non perseguire un tipo di business responsabile ci presenterebbe comunque un prezzo da pagare.
Un manager saggio, “wise” appunto, che caratteristiche deve avere secondo lei?
Un manager “wise” deve saper unire agli obiettivi di profitto lo scopo di avere un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente. Questo tipo di leader deve guidare l’evoluzione organizzativa e dei processi a vantaggio di tutti gli stakeholder in modo sostenibile e, servendosi dei dati e delle innovazioni tecnologiche, in modo etico.
E un’azienda saggia?
Un’azienda saggia, di conseguenza, è certamente una Società Benefit, che mira alla crescita del proprio capitale, realizzando un prodotto o offrendo un servizio di massima qualità, ma anche alla realizzazione di finalità di beneficio comune, operando in modo responsabile e trasparente.
Vincenzo Petraglia
>> LEGGI ANCHE ANCHE >>> Eric Ezechieli: il futuro del fare impresa si chiama B Corp