Wise Society : Oberalp: “La circolarità al centro del nostro modo di fare impresa e di creare valore”
Wise Incontri

Oberalp: “La circolarità al centro del nostro modo di fare impresa e di creare valore”

di Vincenzo Petraglia
29 Marzo 2024

Prodotti per la montagna progettati per durare a lungo ed essere riparabili in un'ottica di economia circolare. E poi una serie di altre iniziative in ambito Esg che rendono l'azienda bolzanina, in forte espansione anche oltreconfine, un'eccellenza italiana nel campo della sostenibilità. Vediamo perché con la sustainability manager Alexandra Letts

Ci sono realtà virtuose che vanno fatte conoscere e raccontate, perché possano essere di stimolo ad altre imprese, creando un network dove più imprese caratterizzate da un modello di business sostenibile possono condividere le loro esperienze e diventare il motore di cambiamento. Una di queste è Oberalp, società il cui core business è distribuire di abbigliamento e attrezzature sportive di alta qualità nel mercato italiano attraverso brand di proprietà (Salewa, Dynafit, Wild CountryEvolvLaMunt e Pomoca) e altri marchi partner (Under Armour, Fischer, Barts, Falke, Burlington, Smith e 2117).

Un approccio al business, quello di Oberalp – fondata nel 1981 da Heiner Oberrauch e che oggi conta oltre seicento dipendenti, localizzati per oltre la metà a Bolzano, con altrettanti collaboratori in Italia e all’estero – profondamente orientato alla sostenibilità con azioni concrete e obiettivi precisi da raggiungere che, in questa intervista, ci racconta Alexandra Letts, sustainability manager della società, in forte crescita e già presente in ben 14 Paesi.

Alexandra Letts, di Oberalp

Alexandra Letts, sustainability manager di Oberalp.

Qual è la mission, la ragion d’essere di Oberalp?

Come azienda familiare, scegliamo come fare le cose. Non ci interessano solo i risultati trimestrali. Pensiamo a lungo termine. Pensiamo al mondo che lasceremo ai nostri nipoti e ai loro nipoti. Crediamo che la sostenibilità non sia un obiettivo lontano, ma un modo di pensare che si riflette nelle nostre azioni e scelte quotidiane. Si tratta di come ognuno di noi sceglie di comportarsi. Ogni giorno.

Tutto ciò si può concretizzare nel concetto e nell’approccio “People First” dentro e fuori l’azienda: la responsabilità sociale è da sempre al primo posto, sia direttamente con i nostri collaboratori sia con chi lavora e realizza i prodotti del Gruppo; a loro vengono garantite condizioni di lavoro sicure e in continuo miglioramento.

Questa scelta ha portato Oberalp ad ottenere, nel 2022, lo status di “Leader” per il sesto anno consecutivo da parte dell’organizzazione non governativa Fair Wear Foundation (FWF), che mira a migliorare le condizioni lavorative nell’industria tessile.

Collaborare con FWF è per Oberalp un impegno importante: ogni anno, valutano il nostro lavoro per vedere se stiamo attuando il nostro codice di condotta in modo efficace con i partner terzi a cui ci affidiamo; valutano la nostra organizzazione interna e i processi, il nostro approccio e la gestione degli eventi principali dell’anno, parlano con i nostri lavoratori e fanno audit, assegnandoci un punteggio in un rapporto pubblicato sul loro sito web.

Ci fa qualche esempio di vostre azioni concrete in ambito welfare aziendale?

Per esempio, quelle rivolte alla maternità e al congedo parentale: un’integrazione dello stipendio per le collaboratrici in maternità obbligatoria al 100% (80% Inps e 20% Oberalp); un’integrazione del 20% del congedo parentale, consentito fino al raggiungimento del primo anno di vita del figlio/figlia, per garantire ai genitori il 50% dello stipendio, anziché il 30% previsto dalla legge.

Abbiamo poi un asilo nido aziendale nell’headquarter di Bolzano e la Certificazione “famigliaelavoro”, frutto di un processo certificativo che dura dieci anni, promossa dall’Agenzia per la famiglia della Provincia Autonoma di Bolzano, che attesta la politica del personale orientata alla famiglia. 

Un’altra iniziativa molto interessante è il progetto pilota Well-being @ Oberalp, lanciato a settembre 2023, che prevede un pacchetto di formazioni per i collaboratori nelle macro aree di benessere fisico, sociale e psicologico. E poi Positive² – 40 ore di impegno sociale donate ad ogni dipendente – e Orto Salewa nell’headquarter di Bolzano, dove lavorano circa 15 giovani rifugiati e a cui Oberalp insegna le basi della coltivazione.

Cos’è per voi la sostenibilità a 360 gradi e come cercate di perseguirla?

Dopo essersi concentrato per molti anni maggiormente sugli aspetti sociali, nel 2021 il Gruppo ha rivisitato la propria strategia di sostenibilità, riconoscendo la necessità di concentrarsi sull’impatto ambientale della propria attività, aumentando le risorse e le competenze su questo ambito, senza comunque abbassare l’attenzione e gli investimenti sugli aspetti sociali

Nel 2022 è iniziata così l’attuazione di questa nuova strategia: le fabbriche, già impegnate nel miglioramento continuo degli standard sociali, sono state chiamate ad implementare ulteriori standard ambientali.

Il Gruppo ha definito la strategia di circolarità, che definirà il futuro di tutti gli sviluppi dei prodotti: maggiore utilizzo di materiali riciclati, riciclabili e naturali; longevità dei prodotti; design di prodotto mirato a ridurre gli sprechi in produzione ed il disassemblaggio per agevolare la riparabilità; sistema di “take back” per la riparazione e “seconda vita” dei prodotti; network per trovare partner e canali che permettano ai prodotti o materiali non utilizzabili (perché residui di produzione o perché giunti al loro fine vita) di essere riciclati, anche attraverso progetti pilota.

Montagne innevate

Il core business del Gruppo è rappresentato dai prodotti per lo sport in montagna.

Quali sono gli ambiti Esg su cui puntate e investite di più?

Come emerge dal Report di sostenibilità “Contribute 2022”, la strategia si basa su tre fondamentali vette da scalare: circolarità, Net Zero e fabbriche best in class. Per quanto riguarda la Circolarità, Oberalp si è posta obiettivi ambiziosi per ridurre il proprio impatto sul clima. Sappiamo che circa il 70% della nostra impronta di carbonio aziendale è costituito dalle emissioni generate dai nostri prodotti: dal modo in cui li progettiamo e li produciamo e, una volta prodotti, dalle possibilità che offriamo per estenderne l’uso. E, infine, nelle soluzioni disponibili per rimettere in circolo tutti i materiali che raggiungono la fine del loro ciclo di vita.

Il nostro contributo consiste nel ripensare il nostro ruolo nel ciclo di vita dei prodotti che progettiamo. Stiamo andando oltre un’azienda che sceglie con cura materiali e fornitori, produce e vende prodotti tecnici di alta qualità, evolvendoci in un’azienda che li rende riparabili, offre servizi per prolungarne la durata e, se possibile, offre soluzioni per il fine vita di componenti e prodotti, quando non sono più riparabili.

In questo tipo di approccio la progettazione a monte è di fondamentale importanza…

Sì, il nostro “Approccio Circolare” ha il suo fulcro nella progettazione. Puntiamo a ottimizzare il flusso delle risorse e a mantenere il loro valore al punto più alto più e per più tempo possibile. In breve: ridurre il più possibile l’uso di nuove risorse, prolungare la durata di vita di prodotti e materiali e ritardarne il più possibile lo smantellamento. E quando non possono più essere utilizzati, Oberalp ha l’obiettivo di costruire una rete di partner che garantisca che il valore vengano rimessi in circolo.

Cosa significa questo per i nostri team di prodotto? Abbiamo sviluppato una serie di strategie che li aiutano a ripensare e migliorare la concezione dei prodotti: una guida che integra gli obiettivi del design circolare e le relative misure, e che fornisce loro gli strumenti per vedere e confrontare il potenziale impatto ambientale e i risparmi nelle loro scelte di design dei prodotti.

Anche la rete dei vostri partner è molto importante…

Direi fondamentale. Abbiamo una partnership con Accelerating Circularity, la piattaforma no-profit che permette di creare rete tra i diversi attori coinvolti nel riciclo di prodotti tessili dismessi per invertire l’intera catena di valore (il consumatore diventa fornitore!) e trasformare indumenti giunti a fine vita in materie prime.

Scegliamo in modo consapevole e meticoloso partner e fabbriche, che si impegnano ad avere un comportamento etico nei confronti di tutti i lavoratori e dell’ambiente, a comunicare con noi in modo trasparente e a migliorare ove necessario. Per garantire gli alti target di trasparenza con la nostra rete di fornitori, puntiamo su collaborazioni a lungo termine. Oltre il 70% dei partner collabora con noi da più di 5 anni.

Ci fa qualche esempio di azione o progetto concreto in ambito Esg?

Certo, per esempio Salewa raggruppa le proprie iniziative di sostenibilità sotto l’etichetta Salewa Committed, nata per garantire alla clientela maggior trasparenza, segnalando gli articoli prodotti secondo stringenti criteri di ecosostenibilità e responsabilità sociale.
Inoltre da sottolineare è la “Salewa Circular Experience”, un’iniziativa circolare avviata nel 2023 nell’headquarter di Bolzano che comprende tre diversi programmi: Second Life, Repair Service e Rental Service.

Per quanto riguarda Repair Service, l’abbigliamento, l’attrezzatura e le calzature Salewa sono resistenti e studiati per durare nel tempo. Se il cliente non dispone dei ricambi, degli strumenti o del tempo e delle competenze necessari per riparare i propri prodotti Salewa autonomamente a casa, può portarli al Salewa Store Bolzano, dove un team esperto provvederà alle riparazioni usando ricambi e materiali rigorosamente originali. Il servizio comprende, tra le altre cose, la sostituzione di cerniere o chiusure in velcro, come anche la ricucitura degli strappi e la riparazione o risuolatura delle scarpe. Gli interventi di riparazione, eseguiti dal personale qualificato Salewa, possono richiedere da 60 minuti a 10 giorni, a seconda della richiesta.

Second Life è, invece, il programma che consente di acquistare capi di abbigliamento, calzature e attrezzature ricondizionati e riparati, che sono stati utilizzati dal team Salewa e da altri alpinisti nel corso delle loro avventure in montagna. Grazie a questo servizio ogni cliente può portare al Salewa Store Bolzano i prodotti acquistati presso un Salewa Store o un Oberalp Mountain Shop e farli valutare. In questo modo, riceverà un buono per il suo prossimo acquisto – che sia nuovo o di seconda mano, il cui importo dipende dell’età e delle condizioni dell’articolo ceduto. Se ciò che viene acquistato in seguito è a sua volta un prodotto Second Life, il valore del buono aumenta del 10%. Tutti i prodotti Second Life, riconoscibili dal cartellino, sono sottoposti a manutenzione e riparazione professionale e soggetti agli standard di qualità Salewa.

Sede Salewa

Salewa è uno dei brand di punta del Gruppo Oberalp.

Tramite il programma Rental Service è, invece, possibile noleggiare l’attrezzatura che serve per le proprie avventure in montagna. L’intento di Salewa è quello di offrire a chiunque pratichi sport alpini la possibilità di provare nuove attività senza dover investire da subito nell’acquisto dell’attrezzatura completa. Chi desidera noleggiare l’attrezzatura può prenotarla comodamente online e poi passare a ritirarla presso il Salewa Store Bolzano, dove riceverà istruzioni dettagliate dal personale specializzato.

Da diversi anni Salewa si impegna per la riscoperta della canapa tessile; oggi investe il 10% del fatturato derivante dalla vendita dei capi che impiegano la tecnologia Alpine Hemp in un progetto mirato allo sviluppo della produzione di canapa tessile nell’area alpina, offrendo così al territorio una nuova opportunità di crescita economica a lungo termine.

E con gli altri brand cosa fate?

Molte cose. Wild Country, Pomoca ed Evolv hanno portato il servizio di riparazione a un livello superiore, offrendo rispettivamente il servizio di sostituzione delle fettucce dei friend di arrampicata (re-sling), il servizio di rigenerazione per le pelli da sci alpinismo (re-gluing), il servizio di risuolatura (re-soling) per le scarpette da arrampicata.

Con Lamut abbiam, invece, lanciato l’imbottitura “ReMOCA”, realizzata con gli avanzi di produzione delle pelli da sci alpinismo di Pomoca, proprio per ridurre, attraverso la collaborazione interna al gruppo, i residui di produzione e l’utilizzo di materiali vergini. Mentre con Dynafit offriamo un’estensione a vita della garanzia dei prodotti, con la convinzione che “il prodotto più sostenibile è quello che già abbiamo”.

Come comunicate questo vostro impegno nella sostenibilità?

Ogni anno pubblichiamo il nostro report di sostenibilità, chiamato “Contribute Report”, in cui vengono raccontate tutte le iniziative del Gruppo in questo ambito.
Lo facciamo anche attraverso comunicazioni mirate sulle singole iniziative raccontate sul sito web e sulla pagina Oberalp di LinkedIn e sui siti dei singoli brand. E, ancora. attraverso la partecipazione a panel-convegni di esperti o presentazioni che hanno come soggetto la sostenibilità.

Ad esempio, all’ultima fiera ISPO –  il Salone internazionale dell’articolo e abbigliamento sportivo – che si è tenuta a Monaco di Baviera lo scorso novembre – io e Ruth Oberrauch, vice presidente del nostro Gruppo, abbiamo partecipato rispettivamente con un panel dedicato alla circolarità nel mondo dell’abbigliamento sportivo e a uno sulle sfide legate al riciclo dei prodotti.

tessuto

L’azienda bolzanina investe molto nei materiali ecosostenibili, come per esempio la canapa.

Investire in sostenibilità è spesso ancora visto come un mero corso, invece?

Nel 2010 abbiamo creato il Gruppo di Lavoro sulla Sostenibilità, che vede coinvolte tutte le funzioni chiave dell’azienda per identificare le aree che dovremmo affrontare e rendere ufficiale il nostro impegno verso la sostenibilità nei confronti degli stakeholder esterni al Gruppo.

Da allora, il nostro Dipartimento per la Sostenibilità è cresciuto fino a includere cinque persone, contribuisce a promuovere un modo più sostenibile di operare in ogni dipartimento e brand del Gruppo Oberalp, e riferisce direttamente alla proprietà e al nostro amministratore delegato.

Riteniamo che investire in sostenibilità non sia un costo, bensì un investimento nel futuro di tutti: offrire prodotti di alta qualità, con la possibilità di ripararli, di noleggiarli e di rivenderli, consente una maggiore longevità dei prodotti stessi e un numero minore di acquisti. 

Abbiamo notato un riscontro molto positivo da parte dei nostri clienti per queste iniziative, e riteniamo che, per il pianeta e per tutti noi che ci viviamo, offrire prodotti che durano nel tempo sia l’unica strada percorribile per utilizzare le non infinite risorse che abbiamo.

Che obiettivi vi ponete nel medio e lungo termine?

Integrare al cento per cento il design circolare nello sviluppo prodotto a partire del 2026, in modo che tutti i nuovi prodotti creati si facciano seguendo i criteri di circular design e, strada facendo, adattare anche i prodotti continuativi. 

A completamento della scelta di materiali a basso impatto e durevoli, vogliamo anche semplificare i prodotti, per facilitare i processi di riparazione e riciclo.
A tal fine, ci proponiamo di ridurre la diversità dei materiali e il numero dei componenti e di trovare soluzioni per il disassemblaggio delle parti danneggiate.

Come primo passo, nel 2022, abbiamo creato una Guida al Design Circolare e avviato una serie di workshop per tutti i nostri brand e divisioni di prodotto. Inoltre, stiamo partecipando a un progetto pilota con Accelerating Circularity, per comprendere come apparirebbe una catena di approvvigionamento circolare per il riciclo di tessuti usati.

persona con pantalone in mano

Uno dei pilastri di Oberalp è garantire la sicurezza e il benessere dei propri dipendenti e collaboratori attraverso tutta una serie di iniziative a loro favore.

Vogliamo stabilire nuovi modelli di business a cui attingere e creare programmi di ritiro, guidando anche le politiche pubbliche verso la raccolta e il riciclo dei tessuti. E vogliamo che tutte le fabbriche che lavorano con noi siano best in class dal punto di vista della compliance sociale e della gestione ambientale. Entro il 2030 abbiamo l’obiettivo di ridurre le emissioni del 50% e di diventare Net zero entro il 2050.

Un’azienda saggia, “wise” appunto, che caratteristiche dovrebbe avere?

Crediamo che la sostenibilità non sia un obiettivo distante, ma una mentalità, riflessa nelle nostre azioni e scelte quotidiane. Riguarda come ciascuno di noi sceglie di fare le cose. Ogni giorno. È l’azienda che per prima deve dare esempio, nel concreto delle sue azioni e facendo cultura. E l’azienda è fatta di persone, prima di tutto. Per questo motivo, ogni giorno ci impegniamo a parlare con le persone e a investire su di esse, perché tutti vogliono contribuire. Dipendenti, partner di business, colleghi. Solo insieme si può fare la differenza.

È importante poi anche creare rete. Nessuna azienda da sola può fermare il cambiamento climatico, né far funzionare sistemi circolari! Tutti dobbiamo contribuire. Poi è importante partire dalla fine: concepire cioè i prodotti pensando sin dall’inizio al fine di vita; e ovviamente anche comunicare per coinvolgere. Per quanto siamo consapevoli che per raggiungere obiettivi importanti serva tanto tempo, allo stesso modo crediamo fortemente che puntare sul lungo termine significhi agire adesso.

Vincenzo Petraglia

© Riproduzione riservata
Continua a leggere questo articolo: