A Roma sarà rilasciata la certificazione Biosafe di salubrità ambientale e di qualità dell’aria interna a un’abitazione in ristrutturazione. Cos’è, quanto costa e quali benefici assicura
A Roma verrà svolta la prima ristrutturazione di una abitazione con una apposita certificazione per la salubrità e qualità dell’aria indoor dell’Italia centro meridionale. La certificazione è Biosafe, uno standard in grado di garantire il benessere di chi vive spazi chiusi.
DAI COMPOSTI NOCIVI ALLA SICK BULDING SYNDROME – Tutti noi trascorriamo gran parte della nostra vita tra casa, scuola e lavoro. È qui che si annidano i composti organici volatili (VOC – Volatile Organic Compounds). Sono contenuti in vernici, rivestimenti, mobili e in altri materiali edili. Sono impalpabili, invisibili e inodore, ma sono determinanti per quanto riguarda le loro conseguenze sulla salute: c’è addirittura un quadro sintomatologico definito come sindrome da edificio malato – sick building syndrome – che ha effetti su molte persone che vivono all’interno di edifici residenziali e lavorativi. Il Ministero della Salute segnala che alcuni studi condotti su uffici e altri edifici pubblici in diversi Paesi, hanno rivelato una frequenza di tali disturbi tra gli occupanti compresa tra il 15% e il 50% della popolazione. In Italia già da molti anni sono riportati episodi significativi di questa sindrome. Nel caso specifico, contare su una certificazione della qualità dell’aria indoor è necessario per tutelare le esigenze di una committente che ha bisogno di vivere in una casa in grado di tutelare al meglio la sua salute.
DAL PROBLEMA ALLA SOLUZIONE – «La cliente denuncia diverse intolleranze chimiche nei confronti di molti materiali da costruzione», racconta Gianni Terenzi, architetto esperto di bioedilizia e di efficienza energetica. È lui che si sta occupando della direzione dei lavori, ma non solo: «quando la committente mi ha contattato spiegandomi il suo problema, ho compreso che non sarebbe bastato cambiare il capitolato dei lavori, ma si sarebbe reso necessario andare oltre, per assicurare la qualità dell’aria indoor e le emissioni dei vari materiali, puntando direttamente a una certificazione che salvaguardasse ogni passaggio», spiega l’architetto. Da qui si è arrivati alla scelta di Biosafe®, Certificazione di Salubrità Ambientale e di qualità dell’aria interna che riguarda non solo le abitazioni, ma anche i luoghi di lavoro, di studio e tempo libero. È un protocollo gestito su misura per ogni edificio. Per arrivare a centrare gli standard si è reso necessario un lavoro approfondito e una rivisitazione di tutto il progetto originario. L’intervento ha richiesto una collaborazione virtuosa tra il progettista iniziale, specializzato in interior design, e lo stesso Terenzi quale esperto di bio materiali edili.
COSA SIGNIFICA CERTIFICARE CON BIOSAFE – La certificazione prevede la possibilità di creare un involucro salubre. Durante la fase progettuale vengono vagliati tutti i materiali impiegabili nella costruzione/ristrutturazione e sottoposti a verifica in funzione delle rispettive certificazioni di qualità emissiva. In base a un calcolo che considera ogni aspetto inquinante si stabilisce un “budget VOC”, un quantitativo massimo di composti nocivi tollerabili da non superare. In un appartamento come quello di Roma (110 mq) si ragiona su un limite massimo di 300 microgrammi per metro cubo d’aria «un limite al di sotto del quale c’è solo la salubrità di un bosco», sottolinea l’architetto. La qualità dell’aria si ottiene anche grazie alla scelta di una soluzione impiantistica accurata per smaltire i residui dei composti emissivi presenti: un sistema di ventilazione meccanica controllata, dotato di filtri selezionati, svolge il compito di rendere l’aria indoor davvero pulita. La gestione di questa fase è affidata a un software interattivo capace di catalogare e selezionare dal proprio data-base ogni prodotto per poi fare una valutazione ponderata degli standard prestazionali di tutti gli elementi costruttivi dell’edificio.
QUANTO COSTA RISTRUTTURARE IN QUESTO MODO? – Per raggiungere i rigorosi standard Biosafe occorre rispettare diversi vincoli: per esempio, in cantiere è vietato fumare. Non si possono inoltre usare traccianti spray o schiume sigillanti non espressamente certificate e verificate dal protocollo. È inoltre limitato l’accesso al cantiere di auto o macchinari con motore a scoppio privi di prolunghe per lo smaltimento dei gas di scarico. A cantiere ultimato Biosafe prevede un’analisi diretta della qualità dell’aria con metodo standard UNI-EN 14412. In fase di gestione dell’edificio il protocollo prevede che i principali marker relativi ai possibili inquinanti misurati alla fine del processo edilizio siano continuamente monitorati. «Bisogna costruire in modo sano e poi dimostrare la qualità dell’intervento in modo da progettare edifici che ci facciano vivere meglio – conclude Terenzi – Per questo occorre una collaborazione virtuosa tra tutte le parti in causa: un cliente sensibile, un tecnico preparato e un’impresa edile competente».
Ma quanto costa tutto questo dispiego di competenze, tecnologie, lavori e materiali? L’intervento di ristrutturazione in cantiere a Roma, per un appartamento di 110 mq costerà tutto compreso 1700 euro al metro quadro.