Wise Society : Riforestazione urbana in Italia: ecco i progetti che faranno respirare le città

Riforestazione urbana in Italia: ecco i progetti che faranno respirare le città

di Paola Greco
26 Luglio 2023

Immaginare un mondo in cui sono le città ad adattarsi alla natura e non viceversa, integrando gli alberi nel tessuto urbano, anche dal punto di vista sociale, economico e culturale: questa è la sfida del – prossimo – futuro. Una “Green Obsession” che in Italia è già realtà grazie ai progetti di riforestazione urbana

La carenza di verde nelle città non solleva solo questioni meramente estetiche. E non è neanche solo un fatto di inquinamento o di livelli troppo alti di anidride carbonica. Abbiamo anche un problema enorme di calore. Ce ne siamo accorti tutti in questo decennio bollente, caratterizzato dalle temperature più alte mai registrate. Una situazione diventata intollerabile, che rende le città sempre più soffocanti: avere superfici vegetali che ombreggiano gli spazi pubblici è diventata una delle più importanti sfide del futuro, perché se la sostenibilità è un imperativo, altrettanto deve esserlo l’adeguamento delle città. Per dirla con le parole di Stefano Boeri: “forestare le città non è solo un atto di attenzione al mondo vegetale, ma un atto di sopravvivenza”.

Riforestazione urbana: il progetto del Bosco Verticale

Foto Shutterstock

Dal Bosco Verticale agli altri progetti di forestazione urbana

Con il Bosco Verticale di Milano, Stefano Boeri è stato precursore dell’idea di forestazione urbana: un’opera simbolo di architettura della biodiversità, che ha segnato lo spartiacque di un nuovo modo di intendere l’architettura e l’urbanizzazione. Il Bosco Verticale è lì a dimostrarci che un nuovo tipo di architettura – che preveda fin dal progetto la natura come sua parte essenziale – non solo è possibile, ma è anche necessario: portare i boschi e la biodiversità all’interno delle città vuol dire giovarsi della straordinaria capacità degli alberi di assorbire anidride carbonica, di ridurre la produzione di polveri sottili, ma anche di combattere il surriscaldamento urbano e le ormai tristemente note isole di calore.

Ma come si applica l’esempio del Bosco Verticale in larga scala? “Semplicemente” con strategie e modalità differenti che tengono conto delle condizioni climatiche locali e delle specifiche esigenze funzionali. I progetti di forestazione urbana e verticale sono pensati con l’obiettivo di creare città accessibili e autosufficienti dal punto di vista energetico, ma anche con lo scopo di sensibilizzare ad una assunzione di responsabilità nei confronti del Pianeta, ricollegando la sfera naturale e quella umana e rivalutando il nostro ruolo di esseri umani sulla Terra.

L’invito implicito per i cittadini è quello di vedere la città come una foresta ibrida, in cui convivono sistemi diversi: è necessario insomma attivare un cambiamento capace di modellare le città secondo nuove prospettive, con sistemi integrati e in equilibrio. E se la visione di una armonia intrinseca tra paesaggi antropici e naturali si sta pian piano diffondendo nel mondo, in Italia l’idea di un’edilizia sempre più sostenibile: scopriamo tutti gli altri progetti.

Progetto residenziale “Ca’ delle Alzaie” a Treviso

A Treviso è già realtà dal 2021 il complesso edilizio residenziale “Ca’ delle Alzaie”, costruito lungo il fiume Sile per meglio godere del rapporto con il paesaggio fluviale. Il progetto rappresenta un’inedita declinazione del concetto di “bosco verticale”: non una torre, bensì tre edifici che ospitano circa 60 appartamenti, integrati con oltre 2 ettari di vegetazione tra alberi in facciata e a terra – per un totale di circa 400 piante a basso fusto e 170 alberi – selezionati dall’agronoma Laura Gatti, tra le specie autoctone individuate dal piano ambientale del Parco del Sile. I 120 alberi in facciata, da soli, sono in grado di produrre 2,7 tonnellate di ossigeno all’anno.

progetto residenziale “Ca’ delle Alzaie”

Foto Paolo Rosselli

Progetto residenziale Bosconavigli a Milano

Permettere una piena integrazione del verde pubblico e di quello privato, preservare la biodiversità, pensare agli organismi vegetali come alleati nel contrasto agli effetti deleteri dei cambiamenti climatici: una visione che nasce a Milano con il primo Bosco Verticale e che qui vede sviluppare alcuni degli innovativi progetti di forestazione urbana.

Dopo il Bosco Verticale, infatti, la città meneghina si prepara ad accogliere un nuovo progetto che farà da cerniera tra zona Tortona ed i Navigli e rappresenterà un tassello importante nella riforestazione del contesto urbano: Bosconavigli (attualmente in costruzione) rispecchierà i canoni architettonici tipici della tradizione milanese, ma con soluzioni performanti e integranti il tessuto urbano circostante, con facciate e coperture caratterizzate da un verde rigoglioso che le ricoprirà totalmente.

Bosconavigli sarà un organismo vivo e sostenibile poiché il sistema vegetativo è pensato per filtrare le microparticelle di polveri sottili e abbattere l’inquinamento, riducendo al contempo il consumo energetico grazie all’inerzia termica della vegetazione, che garantisce protezione dai raggi del sole e assorbimento della CO2.

Le migliaia di piante e arbusti, che ricopriranno l’elegante edificio a corte, saranno un baluardo di biodiversità e modificheranno colori e profili al mutare delle stagioni.
Nella progettazione una grande attenzione è stata posta alle migliori soluzioni tecnologiche e costruttive per garantire un’eccellente sostenibilità ambientale del complesso: fotovoltaico integrato con l’architettura, raccolta dell’acqua piovana per l’autosufficienza dell’irrigazione degli organismi vegetali, energia geotermica.

È prevista anche un’ampia area di verde pubblico che avrà, oltre alle alberature già esistenti, un lungo filare di peri da fiore che accompagnerà il percorso ciclopedonale.
Si prevedono circa 3.000 metri quadri di aree verdi a terra e quasi 1.000mq in quota, che ospiteranno 170 alberi, oltre 8.000 piante ad arbusto per un totale di oltre 60 specie vegetali diverse, che saranno in grado di assorbire 23.000 chili di CO2 in un anno.

Progetto Bosconaviglia a Milano

Foto Level Creative Studio

Il Nuovo Policlinico a Milano

Un altro progetto milanese molto interessante che sarà protagonista di un’opera di forestazione urbana – anche questo attualmente in cantiere – è il Policlinico: uno degli ospedali più antichi d’Italia, fondato dal duca Francesco Sforza nel 1456, con l’obiettivo di fornire assistenza medica gratuita ai più poveri. Si trova nel centro storico di Milano ed è tutt’oggi uno dei suoi ospedali più importanti: una cittadella sanitaria racchiusa da mura, dove i diversi servizi sono ospitati da edifici separati.

Il Nuovo Policlinico conserverà parte della originaria struttura a padiglioni, ma introdurrà nella parte centrale un edificio tecnologico e all’avanguardia, il Central Building, a cui saranno affiancati due blocchi laterali. L’intera struttura non consumerà nuovo suolo, grazie alla demolizione di 11 vecchi padiglioni ormai inutilizzati, e sarà inserita nel contesto di quelli già esistenti ancora attivi.

Ma veniamo al punto: il Central Building ospiterà sul tetto il cosiddetto “Giardino Terapeutico”, un giardino pensile di 6.000 metri quadri, che accoglierà 100 alberi di grandezza variabile e diverse specie arbustive, allo scopo di offrire uno spazio dedicato alla riabilitazione e alle attività ludiche e terapeutiche di vario genere. Oltre ai benefici ambientali, insomma, gli spazi aperti del giardino saranno anche un valido supporto per i pazienti, che ne trarranno giovamento sia fisico che psichico.

Un piccolo doveroso inciso: Giardino Terapeutico a parte, il Nuovo Policlinico sarà costruito secondo i più innovativi parametri di sostenibilità: ad esempio sfrutterà l’accumulo dell’acqua piovana che sarà riutilizzata, farà ricorso a fonti energetiche diversificate privilegiando l’impiego di quelle rinnovabili. Sarà realizzato con una tecnologia antisismica innovativa e materiali a ridotto impatto ambientale ed in ogni locale interno la luce sarà protagonista, per garantire il rispetto del ciclo circadiano della persona e influire positivamente sul percorso di cura.

progetto nuovo policlinico a Milano

Immagine Boeri Studio

Il progetto Forestami a Milano

Forestami è un progetto nato da una ricerca del Politecnico di Milano, che andrà a incrementare il capitale naturale della Città metropolitana di Milano, con il coinvolgimento di 133 comuni, al fine di raggiungere la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030, numero corrispondente alla totalità degli abitanti di Milano e del suo hinterland.

Il progetto è promosso da Comune di Milano, Città metropolitana di Milano, Regione Lombardia – ERSAF, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano e Fondazione di Comunità Milano: la collaborazione tra tutti i soggetti promotori ha permesso di costruire una visione strategica sul ruolo del verde nell’area metropolitana milanese e di dar vita a un processo di censimento, valorizzazione e implementazione di tutti i sistemi verdi, per favorire politiche di promozione di attività di forestazione urbana.

Obiettivo di Forestami è che tutti i progetti di forestazione siano integrati con il sistema verde esistente, diventando così un nuovo tassello della rete di infrastrutture e connessioni verdi urbane e metropolitane.

Conoscere in maniera approfondita il luogo in cui si va a piantare, trovare le specie più adatte al posto e alla tipologia di impianto, valutare le caratteristiche micro-climatiche e del suolo, sono solo alcuni degli elementi valutati per garantire la migliore riuscita possibile del progetto.

Il progetto Urban Jungle a Prato

La città di Prato si trova al centro dell’innovazione e dell’ambiente, grazie alla ri-naturalizzazione di alcune aree, in modo sostenibile e socialmente inclusivo: le Urban Jungles invertiranno il paradigma secondo cui sono gli edifici a prevalere, trasformando palazzi già esistenti in veicoli ad alta intensità di verde, con alberi e piante sulle facciate e sulle coperture.

Il progetto – suddiviso su 3 aree pilota – metterà in atto diversi interventi di forestazione urbana, per migliorare radicalmente la qualità sociale ed ambientale della città: l’utilizzo di sistemi di irrigazione e di raccolta dell’acqua piovana all’avanguardia e la selezione di essenze vegetali autoctone – con elevata capacità di accumulo e stoccaggio di CO2 e di attrazione per gli insetti impollinatori – saranno tra i punti chiave dell’intervento.

Si andrà a lavorare sulla realizzazione di superfici verdi, sia orizzontali che verticali, migliorando l’efficienza energetica dei palazzi attraverso facciate e tetti schermati dalla vegetazione.

Si lavorerà infatti sulla creazione di facciate verdi innovative, che ospiteranno alberi e arbusti sull’intero perimetro del fabbricato, ma anche sulla creazione di tetti verdi che diventeranno isole di biodiversità, fruibili anche per fare attività fisica; laddove possibile, i parcheggi saranno trasformati in aree verdi comuni.

Il progetto residenziale Verdemare a Bari

Un progetto residenziale che sorgerà sul lungomare Vittorio Veneto di Bari: anche in questo caso, è centrale la forte integrazione tra natura vivente e architettura. Il complesso, esteso su 10.000 metri quadri, prevede di ospitare 160 unità, tra appartamenti, uffici e locali commerciali, con 1600 mq di terrazze.

La vista alternativa al lungomare è quella sul parco ed è la vera novità dell’intervento che ripropone in chiave contemporanea i profumati giardini a corte con agrumi e gelsomini tipici del centro murattiano.

Il progetto sarà caratterizzato dalla presenza di piante e alberi lungo le terrazze e le logge, oltre che nel nuovo parco: la selezione delle essenze, che conta in totale oltre 200 alberi e quasi 20 mila arbusti e erbacee, tiene conto delle specifiche esigenze del contesto climatico e ambientale, tra cui le alte temperature estive e la vicinanza al mare.

Il Bosco Verdemare ripropone l’andamento tipico di una lama (elemento naturale molto diffuso nel paesaggio pugliese), con percorsi sinuosi tra rocce, arbusti ed alberi della macchia mediterranea. Inoltre, per ottimizzare il risparmio idrico è previsto un sistema di raccolta delle acque piovane.

Progetto Verdemare a Bari

Immagine Stefano Boeri Architetti

Una passeggiata verde per il lungomare a Cagliari

Un altro progetto molto importante interessa la città di Cagliari. Si tratta di una promenade verde per il lungomare di via Roma. Un modo non solo per recuperare spazi pubblici, ma anche per ridare lustro alla prima zona che da sempre accoglie i viaggiatori che arrivano dal mare. Il tutto con una grande attenzione alla sostenibilità e alla forestazione, grazie alla monumentalità del suo arredo verde. Partendo dalla tradizione cagliaritana dei viali alberati, il progetto definisce uno spazio pubblico continuo, pedonale ed ombreggiato, con funzioni di polmone verde, e anello di congiunzione tra la città e il mare.

Il progetto riserva grande peso alla natura vivente, nel rispetto della filosofia di forestazione urbana. Il nuovo “giardino botanico lineare” interesserà 24.000 mq: verranno piantumati più di 200 nuovi alberi – oltre a mantenere tutta la componente arborea presente – e, con la realizzazione di ulteriori 5.700 mq di nuove aree verdi, si garantirà la creazione di un parco cittadino facilmente accessibile da tutto il fronte di Via Roma.

Questo permetterà anche di trattenere polveri sottili e assorbire anidride carbonica, ma anche di abbattere l’effetto “isola di calore”, mitigando il microclima.
Parco Italia: una linea verde lungo la dorsale appenninica.

Parco Italia, lungo tutta la penisola

Dulcis in fundo, chiudiamo con “Parco Italia”, un progetto davvero molto ambizioso, che propone lo sviluppo di connessioni ecologiche per favorire l’aumento della biodiversità, a partire da 14 città metropolitane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia).

Il progetto mira a collegare le città lungo la dorsale appenninica e il sistema alpino attraverso una rete di corridoi verdi e foreste che corrono lungo tutta la penisola, collegando i parchi e i boschi che già fanno respirare le città, garantendo la sopravvivenza delle specie animali e contrastando l’inquinamento.

Il programma pianterà 22 milioni di alberi, uno per ogni residente delle 14 città metropolitane italiane, aumentando significativamente il verde nei luoghi in cui abitiamo, creando parchi e boschi urbani: lungo strade, nelle piazze, nei cortili, su tetti e muri. In prospettiva, Parco Italia intende portare la pratica della forestazione urbana in tutte le città italiane con più di 15.000 abitanti, per un totale di 40 milioni di alberi piantati entro il 2040.

La “Green Obsession” di Stefano Boeri Architetti: tra i finalisti di SDG Action Awards dell’ONU

Dal 2014 Stefano Boeri Architetti sta esportando in tutto il mondo la sua idea di architettura integrata con la natura vivente: una “Green Obsession” che è diventata la filosofia progettuale dello Studio, che nel tempo ha generato anche convegni, programmi pubblici ed un libro (“Green Obsession: Trees Towards Cities, Humans Towards Forests”, pubblicato da Actar) e che ora ha anche conquistato l’attenzione degli SDG Action Awards delle Nazioni Unite. Grazie all’approccio unico all’architettura e all’urbanistica, ma soprattutto grazie al nuovo modo di immaginare il futuro delle città contemporanee, la Green Obsession di Stefano Boeri Architetti è infatti entrata nella rosa dei finalisti di SDG Action Awards, gli “Oscar” dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, che nell’ambito della campagna SDG Action delle Nazioni Unite premiano le iniziative che mobilitano, ispirano e collegano le comunità per promuovere un cambiamento positivo.

Selezionato tra le oltre 5.000 candidature provenienti da 190 Paesi, Green Obsession – tra i due finalisti della categoria INSPIRE – incoraggia una nuova prospettiva sulle città, promuove la collaborazione globale e sostiene azioni politiche trasformative.

“Green Obsession presenta la visione di un futuro in cui le città si trasformano grazie a giardini sui tetti, orti comunitari nei cortili, agricoltura urbana e filari alberati nelle strade. Aumentare la connettività tra boschi, giardini e aree verdi e promuovere la creazione di corridoi ecologici sono obiettivi fondamentali della Green Obsession: un’attitudine che va oltre il singolo progetto, portando una strategia forestale urbana trasformativa e una nuova prospettiva del futuro del paesaggio urbano globale”

afferma Maria Chiara Pastore, Responsabile del Dipartimento di Ricerca di Stefano Boeri Architetti e Ricercatore del Politecnico di Milano.

Paola Greco

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