Ne sentiamo tanto parlare, ma di preciso cos’è una B corp e quali garanzie offre in termini di sostenibilità? E che differenza c’è con una benefit corporation? La legge, le certificazioni e i dati.
Per secoli, le aziende si sono focalizzate solo ed esclusivamente sulla loro missione primaria: massimizzare i profitti. Questo ha permesso alla nostra economia di crescere ma, spesso, con pesanti ripercussioni sulla comunità e sul territorio. Oggi, anche se lentamente, la mentalità si sta cambiando. Le aziende restano focalizzate sul profitto, perché è il presupposto indispensabile per la loro stessa sostenibilità economica, ma sempre più spesso si rendono conto di avere una responsabilità più vasta sul mondo che le circonda. E di poter esercitare questa responsabilità in modo virtuoso. Questo è lo spirito che anima le B corporation, meglio note come B corp.
Cosa sono le B corp
Ma cosa vuol dire essere B corp? Un’azienda B corp può dimostrare, dati alla mano, di avere un impatto positivo sull’ambiente, sulla società e sui suoi stessi dipendenti, e di far parte di un movimento globale di imprese mosse dagli stessi princìpi. Questo perché ha conseguito la certificazione B corp rilasciata da B lab, un ente no profit statunitense nato nel 2006.
Diventare B corp dunque è una scelta puramente volontaria e non equivale a cambiare forma giuridica: una B corp può essere – per fare l’esempio dell’Italia – una srl, una spa o qualsiasi altro genere di società, ed è soggetta alle stesse regole legali, contabili e fiscali di tutte le altre aziende dello stesso tipo.
Come diventare B corp
Ora che abbiamo capito il significato di B corp, esaminiamo più da vicino l’iter necessario per conseguire questa certificazione. B lab propone un questionario, chiamato B Impact Assessment, che riguarda l’intera azienda e tutte le sue linee di prodotto. È articolato su cinque aree:
- comunità;
- clienti;
- ambiente;
- governance;
- lavoratori.
È dunque il personale interno a compilare le domande, con la possibilità di saltare quelle per cui è impreparato e di presentare – ove possibile – prove documentali a sostegno delle proprie affermazioni. La certificazione B corp viene rilasciata soltanto alle imprese che ottengono un punteggio minimo di 80 su 200. Dura tre anni, al termine dei quali bisogna sottoporsi a un iter per il rinnovo. Ogni anno, comunque, l’impresa è tenuta a pagare una fee – proporzionale al fatturato – e rendicontare i propri obiettivi di sostenibilità e il piano d’azione con cui intende raggiungerli.
I vantaggi della certificazione B corp
Se così tante aziende hanno deciso di intraprendere questo percorso è perché porta diversi vantaggi, anche piuttosto concreti:
- Misurare il proprio impatto sociale e ambientale attraverso una certificazione di terza parte indipendente significa non solo fare il punto sui risultati raggiunti ma anche identificare le aree di azione per il futuro, in un’ottica di miglioramento continuo.
- La certificazione B corp è un elemento differenziante rispetto ai competitor e rappresenta dunque un vantaggio in termini di reputazione: può dunque aiutare ad attrarre clienti, partner, fornitori e investitori.
- Alcune opportunità di finanziamento privilegiano le imprese capaci di fornire garanzie in termini sociali, ambientali e di governance (Esg).
- Nel valutare le loro scelte di carriera, sempre più persone desiderano lavorare per imprese di cui condividono i valori e l’approccio etico nei confronti del mondo. Un’azienda B corp dunque può avere una marcia in più in termini di recruitment e retention.
- Diventare B corp significa entrare a far parte di un movimento globale che offre buone opportunità in termini di sinergie, collaborazioni e visibilità.
- L’adozione di pratiche responsabili per lungo tempo è stata descritta come un sacrificio. In realtà, è tutto il contrario: ottimizzare l’uso delle risorse è una scelta innanzitutto efficiente in termini di costi e risultati nel medio-lungo periodo.
Qual è la differenza con le benefit corporation
Un errore molto comune, anche nel linguaggio giornalistico, è quello di confondere B corp e benefit corporation. Le prime, come abbiamo spiegato, sono imprese che si sono sottoposte a un meccanismo di certificazione volontario. Nel secondo caso invece stiamo parlando di una forma giuridica ad hoc, che ha fatto il suo debutto nell’ordinamento statunitense ma a partire dal 2016 è stata introdotta anche in quello italiano.
Più nello specifico, le società benefit sono imprese che perseguono sia il profitto sia una finalità di beneficio comune, esplicitandola nel proprio statuto. Si impegnano a operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente, trovando il giusto bilanciamento tra l’interesse dei soci e quello della collettività. Per legge sono tenute a redigere una relazione annuale d’impatto, con le azioni svolte e gli obiettivi per il futuro, e a nominare un responsabile d’impatto all’interno del management.
C’è comunque un punto di congiunzione tra B corp e società benefit: negli Stati in cui esiste questa forma giuridica, chi consegue la certificazione di B corp si impegna anche a modificare il proprio statuto per diventare società benefit nell’arco di 2-4 anni.
Quante sono le B corp e benefit corporation
Ad aprile 2024 le aziende registrate come B corp sono 8.473 in 97 Paesi, danno lavoro a oltre 775mila persone e spaziano in circa 150 settori merceologici diversi. In Italia sono 280. Sempre nel nostro Paese, le società benefit sono oltre 2.600: il dato si riferisce al 31 dicembre 2022 e vede una crescita addirittura del 55% rispetto al 2021.
Valentina Neri