Preparato senza l’aggiunta di sale, insaporito dall'acqua di mare, ricco di minerali essenziali come magnesio, iodio, potassio, ferro e calcio, è ideale per chi deve seguire una dieta povera di sale
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I supermercati Sole365 di Napoli sono i primi ad aver messo in commercio il pane all’acqua di mare, Pagina Facebook Sole365
Finora proposto soltanto da alcuni panifici della zona vesuviana, è approdato nella grande distribuzione il pane all’acqua di mare. Preparato senza l’aggiunta di sale, è insaporito perché lavorato con l’acqua marina, messa a disposizione da Steralmar: azienda da anni impegnata nel mettere l’acqua di mare a disposizione dell’industria alimentare. Il prodotto, per il momento, è in vendita soltanto nei supermercati della provincia di Napoli (catena Sole 365). Ma se l’esperimento dovesse andare a buon fine, l’idea di diffondersi nella Regione (prima) e nel resto d’Italia (poi) esiste.
UN ANTIDOTO (IN PIÙ) PER EVITARE L’IPERTENSIONE – I vantaggi rispetto al pane comune sono numerosi. La drastica riduzione del sodio lo rende ideale per chi deve seguire una dieta povera di sale, ma interessante per tutti è la presenza di minerali essenziali: magnesio, iodio, potassio, ferro e calcio. In questo modo il pane, tradizionalmente il cibo più basilare, può fornire una preziosa integrazione all’alimentazione quotidiana, andando incontro al tempo stesso a una platea di consumatori sempre più attenta alla salute. «Gli studi compiuti attestano le qualità del pane prodotto con l’acqua di mare, che è naturalmente ricco di elementi essenziali per la salute, oltre a essere un ottimo antiossidante – afferma Maria Grazia Volpe, ricercatore dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazione del Cnr di Avellino, che ha collaborato alla realizzazione del prodotto -. Il suo consumo è indicato per chi deve seguire una dieta povera di sodio e consente di arricchire la dieta di componenti fondamentali». Il Ministero della Salute raccomanda di non superare la soglia del 1,3 per cento di sodio nel pane, che è la principale fonte di sale nella nostra alimentazione. E il sale, come i nutrizionisti si sforzano di ripetere ormai da tempo, è il primo fattore di rischio dietetico per l’ipertensione che, a sua volta, aumenta le probabilità di andare incontro a un infarto o a un ictus. Il pane all’acqua di mare contiene appena l’un per cento di sodio: da qui l’interesse suscitato anche da parte della Società Italiana di Nutrizione Umana, da tempo impegnata in una campagna per la riduzione dei consumi di sale da parte della popolazione italiana.
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L’acqua utilizzata per fare il pane all’acqua di mare viene depurata microbiologicamente e resa pura per il consumo alimentare tramite un processo di decantazione, filtrazione, depurazione e sterilizzazione con raggi ultravioletti dall’azienda Steralmar di Bisceglie, D Image-by-Couleur/Pixabay
L’ACQUA DI MARE PER USO ALIMENTARE – Pensata come sostituto del sale comune, l’acqua di mare viene depurata microbiologicamente e resa pura per il consumo alimentare. A brevettare questo insolito ingrediente, l’azienda Steralmar di Bisceglie, da tempo impegnata in un intenso lavoro di ricerca per consentire l’impiego dell’acqua di mare in cucina. Decantazione, filtrazione, depurazione e sterilizzazione con raggi ultravioletti: sono questi i processi a cui l’acqua di mare viene sottoposta ogni volta al fine di eliminare microrganismi ed elementi dannosi e mantenere intatti sali minerali come magnesio, calcio, potassio, fluoro e iodio. L’idea di preparare l’impasto del pane con l’acqua di mare è inoltre d’aiuto per ridurre l’uso dell’acqua potabile. Il costo? Due euro al chilo, pochi centesimi in più rispetto al prezzo medio di un qualsiasi altro pane.
Twitter @fabioditodaro