Franco Berrino
epidemiologo
Il medico e ricercatore, noto a livello internazionale per i suoi studi che indagano la stretta relazione tra alimentazione e sviluppo del cancro, è convinto che tornare a cucinare piatti freschi ed espressi, limitando il consumo di cibi pronti e spesso troppo calorici, sia l'unica strada per controllare all'origine quello che mangiamo, evitando di "avvelenarci" con zuccheri nascosti, additivi e conservanti
Biografia
3 Febbraio 2016
Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, nasce a Fornovo di Taro (Parma) il 30 aprile 1944 ma studia a Torino dove si laurea a pieni voti in medicina e chirurgia nel 1969, specializzandosi in anatomia patologica.
In seguito si è dedicato all’epidemiologia dei tumori indagando e approfondendo il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e incidenza del cancro. È stato a lungo direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano.
Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund.
Fra i suoi progetti particolarmente significativi ci sono quello italiano per lo sviluppo dei registri tumori e quelli europei sulla sopravvivenza dei malati neoplastici nei diversi Paesi (progetto Eurocare) e sulla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive (progetto Diana), frutto della collaborazione tra l'Istituto Nazionale dei Tumori e l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
In seguito si è dedicato all’epidemiologia dei tumori indagando e approfondendo il rapporto fra stile alimentare, livelli ormonali e incidenza del cancro. È stato a lungo direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano.
Autore di centinaia di pubblicazioni scientifiche, è stato uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund.
Fra i suoi progetti particolarmente significativi ci sono quello italiano per lo sviluppo dei registri tumori e quelli europei sulla sopravvivenza dei malati neoplastici nei diversi Paesi (progetto Eurocare) e sulla prevenzione del cancro al seno e delle sue recidive (progetto Diana), frutto della collaborazione tra l'Istituto Nazionale dei Tumori e l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.