Wise Society : Giornate mondiali della medicina: sensibilizzazione inefficace?

Giornate mondiali della medicina: sensibilizzazione inefficace?

di Fabio Di Todaro
25 Giugno 2015

Secondo una ricerca accrescono la consapevolezza anche se Il miglioramento della salute di una popolazione conseguente a questi appuntamenti è tutt’altro che scontato.

C’è il giorno in cui si ricorda il dramma dei tumori infantili (il 4 febbraio) e quello in cui si riporta a galla l’attenzione sull’autismo. C’è una settimana in cui si parla di prevenzione oncologica rivolta alle donne (a ottobre) e una giornata (31 maggio) rivolta al tema del fumo e ai danni che comporta, per l’uomo e per l’ambiente. Sono sempre di più le giornate (o le settimane) che vengono dedicate alla lotta di alcune malattie (in Italia poco meno di cento). Obiettivo: farle conoscere, quando poco diffuse, o riportare in alto l’asticella dell’attenzione, quando trascurate. Spesso questi appuntamenti sono accompagnati dalla raccolta di fondi da parte delle associazioni no-profit impegnate sui singoli temi. Ma quanto sono realmente efficaci le giornate mondiali della medicina?

È la domanda che si sono posti due ricercatori statunitensi in un commento pubblicato sull’American Journal of Public Health. Le  linee guida nel campo della sanità pubblica raccomandano di finanziare interventi basati su forti dati scientifici. Ne esistono a riguardo di questi appuntamenti? Dopo aver mappato attraverso il motore di ricerca Pubmed gli articoli riguardanti le “awareness day”, i ricercatori ne hanno analizzato i contenuti e scoperto che le prove riguardanti l’efficacia sanitaria, in realtà, scarseggiavano. Ciò non vuol dire, però, che tutte le iniziative di questo tipo siano inutili, anzi. Di sicuro accrescono la consapevolezza dei cittadini, anche se come e quanto questa si tramuti in un cambio dei comportamenti è difficile da rilevare. Il miglioramento della salute di una popolazione conseguente a questi appuntamenti è dunque tutt’altro che scontato.

«I messaggi, per essere efficaci, dovrebbero tenere anche conto dei fattori sociali e ambientali», hanno messo nero su bianco i due studiosi. In effetti i messaggi rivolti alla popolazione possono risultare difficili (se non impossibili) da applicare in alcuni contesti. Parole che suonano come spunto per misurare la reale efficacia delle iniziative di sensibilizzazione e – perché no – modificarle, ove necessario. C’è il rischio che alcune di esse rappresentino soltanto uno spreco: di tempo e di denaro.

Twitter @fabioditodaro

 

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