Wise Society : Crediti di carbonio per le aziende: cosa sono e quali vantaggi hanno

Crediti di carbonio per le aziende: cosa sono e quali vantaggi hanno

di Maria Enza Giannetto
28 Ottobre 2022

Si tratta di un sistema che permette alle aziende di fare la loro parte per ridurre le emissioni climalteranti connesse al proprio business. La strategia è sostenibile e, oggi, ha dato vita a un vero e proprio business

C’è un mercato apparentemente sui generis di cui si parla sempre di più: è il mercato dei crediti di carbonio. Una realtà con cui grandi aziende e piccole imprese (ma anche individui) devono prendere sempre più dimestichezza. Nella lotta contro il surriscaldamento globale, infatti, anche le aziende commerciali prendono sempre maggiore coscienza della necessità di agire. E se non lo fanno, ci sono leggi e normative sempre più stringenti che hanno l’obiettivo di far rispettare il protocollo di Parigi che impone una marcia sostenuta verso la carbon neutrality e fissa obiettivi importanti di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. In questo contesto, si inserisce l’importanza dei crediti di carbonio, una vera e propria strategia sostenibile, orientata alla promozione di progetti nazionali e internazionali di tutela ambientale e climatica, che ha l’obiettivo di ridurre o assorbire i gas ad effetto serra e responsabili del riscaldamento climatico globale.

Carbon credit: un'illustrazione

Foto Shutterstock

Che cosa sono i crediti di carbonio

Con il termine “credito di carbonio” o carbon credit si indica qualsiasi certificato negoziabile o un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2 o la quantità equivalente di un altro gas serra (tCO2e) non emessa o assorbita grazie ad un progetto di tutela ambientale realizzato proprio con lo scopo di ridurre o riassorbire le emissioni globali. In pratica un credito di carbonio è un’unità di carattere finanziario che s’identifica con l’eliminazione di una tonnellata di CO2 dall’atmosfera.

I mercati dei crediti di carbonio

Ad oggi, i crediti di carbonio e i mercati del carbonio fanno parte delle strategie nazionali e internazionali per ridurre e mitigare la crescita delle concentrazioni di gas a effetto serra. Il commercio di carbonio è, infatti, l’applicazione di un approccio di scambio di quote di emissioni. Il mercato dei carbon credits viene utilizzato per collocare e ricollocare le emissioni e sono i meccanismi di mercato –  vendita e acquisto –  a guidare i processi industriali e commerciali per raggiungere l’obiettivo di abbassare le emissioni.

Perché serve alle aziende

L’acquisto dei crediti di carbonio permette alle aziende che emettono gas serra, di contribuire alla realizzazione di progetti di tutela ambientale soprattutto in Paesi in Via di Sviluppo. Dato che i progetti di mitigazione generano crediti, alcune aziende particolarmente virtuose vendono quelli in eccesso a clienti commerciali che vogliono ridurre la propria impronta di carbonio su base volontaria. Le aziende che, invece, non “riescono” a ridurre le emissioni prodotte possono acquisire crediti di carbonio da un ente esterno o, appunto, dalle eccedenze delle aziende virtuose.

Ciminiera ed emissioni climalteranti

Foto di veeterzy / Unsplash

Come funziona il mercato dei crediti di carbonio

I compensatori di carbonio acquistano i crediti da un fondo di investimento o da una società di sviluppo del carbonio che mette insieme i crediti di vari progetti. Si tratta, in effetti, di una vera e propria piattaforma di scambio e trading. Nella “borsa” per i crediti di carbonio, la qualità e il valore dei crediti si basa anche sul processo di convalida del fondo o della società di sviluppo e quindi dalla certificazione. Le aziende possono anche rendicontare lo scambio di crediti di carbonio e utilizzare un carbon label sui propri prodotti e servizi.

Il mercato volontario dei carbon credits: un po’ di storia

Per capire la ragione di esistere del mercato volontario dei crediti di carbonio bisogna tornare indietro al Protocollo di Kyoto del 1997, o almeno al 2015 con l’Accordo di Parigi. Il protocollo di Parigi, infatti, non prevede obiettivi vincolanti imposti ai soli paesi industrializzati, ma una strategia unica per tutti gli Stati e una responsabilità comune che tiene però conto di tutte le peculiarità.

Per contribuire alla mitigazione delle emissioni, viene istituito un meccanismo su base volontaria e nasce una vera e propria finanza per il clima. In questo contesto i paesi industrializzati devono sostenere quelli più poveri nelle azioni di mitigazione e adattamento. In questo scenario nasce lo European Emission trading scheme (Eu Ets), il mercato istituito dall’UE per portare avanti la sua lotta ai cambiamenti climatici.

Gli attori nel mercato dei crediti

Il mercato dei carbon credits coinvolge più soggetti. Ci sono: acquirente, venditore ed ente terzo che si occupa del progetto di tutela ambientale. E ci sono stakeholders (consumatori, partner, fornitori), pubblica amministrazione ed enti privati. Quelli attivi partecipano al meccanismo dei crediti di carbonio, gli altri ne sono influenzati.

La certificazione dei crediti

Per poter essere venduti, i Crediti di Carbonio devono essere certificati. Gli standard fanno riferimento ai requisiti di eligibilità dei Crediti di Carbonio definiti dal Clean Development Mechanism (CDM) introdotto, appunto, dal Protocollo di Kyoto. Gli enti certificatori più utilizzati nel Mercato Volontario dei Crediti di Carbonio sono il Gold Standard for the Global Goals (dalla Gold Standard Foundation) e il Verified Carbon Standard o VCS (da Verra), ma ce ne sono tanti altri (e purtroppo ci sono anche realtà che comunicano la Compensazione della CO2 o la Carbon Neutrality senza neanche sapere di cosa si tratti, ecco perché il rischio greenwashing è davvero alto).

Secondo i requisiti per essere certificabili, i crediti devono essere:

  • reali: le riduzioni delle emissioni devono essere effettivamente avvenute.
  • addizionali: il reddito dalla vendita di crediti di carbonio è un fattore determinante nella realizzazione del progetto.
  • misurabili e verificabili: le riduzioni delle emissioni possono essere calcolate con rigore scientifico ed essere monitorate e verificate.
  • permanenti: le emissioni che sono state ridotte o evitate devono durare nel tempo e non devono essere reimmesse in atmosfera;
  • unici: ogni credito di carbonio deve corrispondere a una singola tonnellata di CO2e con procedure che evitino il doppio conteggio.

Maria Enza Giannetto

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