Wise Society : Morire di caldo è possibile e sta già succedendo

Morire di caldo è possibile e sta già succedendo

di Patrizia Riso
3 Luglio 2025

È letteralmente possibile morire di caldo? Si, è già successo e continuerà a succedere. Vediamo gli ultimi casi di decessi da temperature estreme in India e nel resto del mondo e il rapporto tra le alte temperature e il riscaldamento globale

Si può morire di caldo? Purtroppo la risposta è positiva. Quello che prima era solo un modo di dire oggi è un effetto concreto dell’innalzamento della temperatura terrestre. Che il rischio sia concreto lo sappiamo da tempo, ma ce lo ricorda quanto successo nella regione dell’Uttar Pradesh, nel distretto di Ballia, in India, dove nel giugno del 2023 le temperature hanno raggiunto i 45 gradi centigradi causando la morte di 96 persone e il ricovero per altre 300. A peggiorare le cose, in questo caso, è stata la mancanza di elettricità che ha quindi ridotto l’accesso a sistemi di mitigazione delle temperature come ventilatori e o condizionatori. Quando si verificano questi casi, le vittime principali sono sempre i soggetti fisicamente più fragili. Il caldo estremo fa quindi da catalizzatore e può causare infarti, ictus e altre malattie letali. Approfondiamo l’argomento.

Caldo estremo a parigi

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Cosa succede al corpo quando fa troppo caldo?

Ma cosa succede al nostro corpo quando le temperature sono molto alte e perché, addirittura, si può arrivare a morire di caldo? Il “problema” sta tutto nelle azioni che il nostro organismo deve compiere per far fronte all’aumento della temperatura esterna attraverso la termoregolazione, ovvero il meccanismo mette in atto per mantenere stabile e costante la temperatura corporea interna (che normalmente è intorno ai 37°), cosa che gli consente di funzionare al meglio. Una delle modalità principali con cui il corpo regola la propria temperatura è la sudorazione, che ci permette di disperdere il calore in eccesso. 

I problemi cominciano quando il nostro corpo non riesce più a termoregolarsi in modo efficace. In questo caso gli scenari possibili sono due:

  1. Esaurimento da calore: se la temperatura interna sale fino ai 40° possono comparire crampi muscolari, mal di testa, nausea, vertigini, abbassamento della pressione e accelerazione del battito cardiaco. Inoltre la sudorazione eccessiva può causare disidratazione e perdita di sali minerali fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.
  2. Colpo di calore: si tratta dell’esacerbazione dell’esaurimento di calore. Definito anche come ipertermia, durante il colpo di calore la temperatura interna del corpo supera i 40°C, cosa che può andare a compromettere il sistema nervoso centrale facendo insorgere confusione, convulsioni e, nei casi più gravi, il coma. A livello fisico si sperimentano tachicardia e ipotensione, e talvolta l’assenza di sudorazione (cosa che complica di molto il quadro).

Il colpo di calore è un fenomeno grave, perché può portare con sé effetti e conseguenze importanti come:

  • Danni a organi vitali: cervello, cuore, reni e intestino possono subire conseguenze anche permanenti
  • Risposta infiammatoria sistemica: simile a quella della sepsi, con coagulopatia e rischio di insufficienza multipla

Chi sopravvive a un colpo di calore molto forte può quindi sviluppare in seguito problemi cronici a cuore e reni, ma anche al sistema immunitario. Insomma, appare chiaro che proteggersi dal caldo estremo, soprattutto nell’era della crisi climatica e delle ondate di calore, è fondamentale.

Caldo estivo

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I condizionatori per non morire di caldo: soluzione o causa?

Uno dei rimedi più diffusi per resistere alle temperature così elevate sono i condizionatori, l’esempio più chiaro di come la crisi climatica sia un circolo vizioso nel quale l’umanità si è incastrata. Secondo uno studio del Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici e Rff-Cmcc European Institute on economics and the environment, l’aumento del ricorso al sistema di condizionamento climatico porta al raddoppiamento delle emissioni di CO2 in Europa. Quindi, come è evidente, il miglior rimedio nel breve termine ha un effetto boomerang nel lungo termine per il clima, l’ambiente e di conseguenza gli esseri umani.

Inoltre, utilizzare sempre di più i condizionatori porta a un maggiore consumo di elettricità. Come riportato da Lifegate, «in Italia, si stima un aumento della domanda di picco annuale pari a circa 10 Gw, un aumento del 16 per cento rispetto ai livelli attuali, in uno scenario di riscaldamento elevato». Secondo la World Health Organisation tra il 1998 e il 2017 sono morte nel mondo 166.000 persone a causa delle ondate di calore.

caldo estremo

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Gli effetti del caldo estremo in Europa e nel mondo

Secondo i dati più recenti forniti dal servizio europeo Copernicus, l’estate del 2024 è stata la più calda mai registrata a livello globale. Il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea ha infatti rilevato che tra giugno e agosto 2024 le temperature medie globali sono state di 0,69°C superiori alla media del periodo 1991-2020, superando il precedente record dell’estate 2023 (che era stata di 0,66°C sopra la media).

E all’aumento del caldo aumentano anche i morti ad esso legati. Un rapporto di The Lancet Countdown in Europe 2024 evidenzia che, nell’arco di 30 anni (dal 1990 al 2022), si è registrato un aumento graduale del 9% dei decessi legati al caldo in Europa. Questo aumento sale all’11% nell’Europa meridionale (inclusa l’Italia), con una crescita del 41% dei giorni di caldo estremo.

Insomma, nel conteggio dei disastri causati dalla crisi climatica, le alte temperature sono sicuramente ai primi posti in quanto a effetti negativi. Anche perché le ondate di calore creano problemi e vittime sia nei soggetti fragili sia nelle zone del mondo dove c’è poco accesso alle risorse e servizi carenti. In questo ultimo caso si parla di Cooling Poverty, ovvero il fenomeno per il quale l’ingiustizia climatica diventa anche termica.

Patrizia Riso

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