Wise Society : L’antropocene spiegato: tutto sull’era geologica attuale

L’antropocene spiegato: tutto sull’era geologica attuale

di Maria Enza Giannetto
12 Marzo 2024

Le azioni dell'uomo sul pianeta hanno indotto gli studiosi a introdurre una nuova era geologica. E non è assolutamente un buon segno

Più che un’epoca geologica si tratta di una proposta di epoca geologica. L’antropocene, ovvero l’epoca in cui stiamo vivendo, è proprio questo: il periodo in cui l’essere umano con le sue attività è riuscito e riesce ancora a incidere su processi geologici con modifiche territoriali, strutturali e climatiche.

Antropocene

Foto Shutterstock

Che cos’è l’Antropocene

Detto in parole povere, l’antropocene è l’era dell’umanità, ovvero l’epoca geologica in cui l’influenza antropica è superiore a qualunque altro fattore ambientale. I quattro miliardi e mezzo della storia geologica della Terra sono infatti divisi in eoni che, a loro volta si suddividono in ere, periodi ed epoche. La Commissione Internazionale di Stratigrafia classifica l’epoca in cui viviamo come Olocene (parte finale del periodo Quaternario dell’era Cenozoica) iniziato al termine dell’ultima fase glaciale della Terra (glaciazione di Würm), circa 11.500 anni fa. L’intera storia dell’uomo (a partire dall’introduzione dell’agricoltura) si è svolta all’interno dell’Olocene ma l’epoca in cui è l’uomo a rimodellare interamente la Terra, con un’influenza decisiva sull’ecologia globale ha trovato un’ulteriore nuova denominazione: antropocene.

Significato e definizione del termine

Il significato di Antropocene sta proprio nella sua etimologia: composto dai termini greci “uomo” e “recente” il termine viene dall’inglese Anthropocene, divulgato dal premio Nobel per la chimica atmosferica Paul J. Crutzen. Per quanto riguarda la definizione, il primo studioso a proporla fu il geologo Antonio Stoppani, che nel 1873 scrisse che l’attività umana rappresentava una nuova forza tellurica e propose il termine di era antropozoica per definirla.

Nel 1992, Andrew Revkin ipotizzò la creazione di una nuova epoca geologica chiamata Antrocene: termine che fu diffuso negli anni ottanta dal biologo naturalista Eugene F. Stoermer e adottato al convegno dell’IGPB del 2000 dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen e dallo stesso Stoermer. I due proposero congiuntamente l’adozione del termine Antropocene con il significato attuale in una newsletter del Programma Internazionale Geosfera-Biosfera nell’anno 2000.

In particolare, per quanto riguarda la definizione scientifica di Antropocene, molti scienziati suggeriscono di non rimanere intrappolati in definizioni specifiche delle proprie discipline ma di considerare i cambiamenti nel sistema Terra per intero. In pratica: l’Antropocene indica l’era geologica attuale e cioè l’epoca in cui l’ambiente terrestre nell’insieme delle sue caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, viene fortemente condizionato su scala sia locale sia globale dagli effetti dell’azione umana, con particolare riferimento all’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera.

inquinamento

Foto di Maxim Tolchinskiy / Unsplash

Quando comincia l’antropocene?

Da anni geologi, esperti in stratigrafia, scienziati, climatologi discutono su quale sia la data di fine dell’Olocene: iniziata 11 mila anni fa e “conclusa”, appunto con l’arrivo dell’Antropocene. Pur essendoci consenso nella comunità scientifica sulla presenza attuale di un’era caratterizzata da impatti geologici che risalgono alle attività antropiche, sono al vaglio diverse proposte per stabilire la data di inizio di questa era.

Cos’è cambiato?

Di fatto la specie Homo sapiens ha comportato dei cambiamenti negli equilibri eco sistemici sin dalla sua apparizione, benché all’inizio questi cambiamenti siano stati poco impattanti sulla Terra. Nei secoli, però, si sono succedute alcune accelerazioni con peculiari caratteristiche rilevabili nei depositi geologici:

  • La domesticazione del fuoco con incendi di vaste aree;
  • La domesticazione di piante e animali;
  • L’industrializzazione;
  • Gli esperimenti nucleari.

Quel che è certo è che i cambiamenti climatici, dell’erosione del suolo, del riscaldamento degli oceani o ancora dell’estinzione di numerose specie provocati dall’impatto dell’attività antropiche è davvero evidente. E si può aggiungere che tutto questo causa anche la nascita di nuove patologie come la solastalgia, ovvero l’eco-ansia che attanaglia la nostra generazione.

Le prove

Le prove del passaggio dell’umanità sulla Terra, infatti, sono scritte sul Pianeta. Secondo gli scienziati, infatti, l’Antropocene, iniziato a metà del ‘900 è caratterizzato da un impatto su rocce e sedimenti terrestri che rimarrà visibile per milioni di anni. Uno studio pubblicato su Science presenta gli indizi di queste evidenze:

  1. Le esplosioni atomiche: dai primi esperimenti nucleari del Progetto Manhattan nel New Mexico, il 16 luglio 1945, sono stati fatti esplodere 2.421 ordigni nucleari. Test e bombe depositano nelle aree limitrofe isotopi radioattivi, atomi instabili che lasciano un’impronta radioattiva sulla Terra (nonostante siano nati negli ultimi anni depositi sicuri per le scorie nucleari).
  2. Combustibili fossili: dal 1850 ad oggi la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha subito un’impennata raggiungendo il record di 400 parti per milione. Le emissioni globali di CO2 lasceranno traccia nei ghiacci antartici, nelle piante, nei sedimenti di arenaria, nelle ossa fossili e nelle conchiglie che forse qualcuno troverà dopo la nostra dipartita.
  3. L’estinzione di massa: secondo alcune teorie saremmo sull’orlo della sesta estinzione di massa, con tre quarti delle specie terrestri destinate a scomparire nei prossimi secoli.
  4. Nuovi materiali: alluminio, cemento e plastica sono i materiali più impiegati dalla società umana. Del primo abbiamo prodotto circa 500 milioni di tonnellate in 150 anni, il calcestruzzo abbiamo raggiunto ritmi di produzione tali da averne ora un chilo per metro quadrato di Terra. E per quanto concerne la plastica: ne produciamo 500 milioni di tonnellate ogni anno tanto che ormai da anni ci sono vere e proprie isole di plastica come il Pacific Trash Vortex.
  5. L’impronta geologica: attività minerarie, deforestazione, urbanizzazione, erosione costiera e attività agricole estensive stanno cambiando la geologia terrestre e di conseguenza la stratificazione dei sedimenti rocciosi. Gli effetti saranno visibili anche tra milioni di anni.
  6. I fertilizzanti: il loro utilizzo massiccio ha innalzato eccessivamente i livelli di fosforo e azoto nel suolo. Questo lascerà un’impronta chimica visibile nei millenni avvenire.
  7. Il riscaldamento globale: la nostra era geologica registra la più intensa variazione climatica causata dall’uomo con un aumento della temperatura terrestre di 0,6-0,9 °C e con l’innalzamento del livello dei mari più elevato di sempre.
Antropocene e scioglimento dei ghiacci

Foto shutterstock

L’antropocene nella cultura e al cinema

Il concetto di Antropocene è stato affrontato anche attraverso discipline umanistiche come filosofia, letteratura e arte. Nel mondo accademico, è stato oggetto di crescente attenzione attraverso riviste speciali, conferenze e rapporti. L’Antropocene, infatti, mette di fronte a vari interrogativi sulla vita e la morte, nonché sulla civiltà. Dalla filosofia alla letteratura il tema è entrato prepotentemente nel dibattito culturale tanto che ci sono parecchi libri da leggere sul capitalocene, e non mancano documentari che hanno affrontato l’argomento come il film Antropocene – L’epoca umana and Anthropocene e i documentari The Antarctica Challenge: A Global Warning, The Polar Explorer, L’homme a mangé la Terre.

Maria Enza Giannetto

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