Wise Society : Ondate di calore: le città italiane più a rischio

Ondate di calore: le città italiane più a rischio

di Andrea Ballocchi
21 Giugno 2022

Le ondate di calore aumentano e mietono sempre più vittime nelle città italiane, dove vive il 56% della popolazione. L’estate 2021 è stata archiviata come la più calda degli ultimi vent’anni in Europa. Quali sono gli effetti?

Ondate di calore in città

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Ondate di calore e aumento della mortalità

Da maggio a settembre l’aumento di decessi è stato elevato: 2.239 in più rispetto all’anno precedente. In nove città si sono registrati gli incrementi più elevati: Bari (+46%), Campobasso (+30%), Catania (+27%), Reggio Calabria (+25%), Palermo (+21%), Venezia (+15%), Perugia (+12%), Roma (+12%), Napoli (+9%). Lo ha messo in evidenza il Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, pubblicato sul sito del Ministero della Salute, con i relativi risultati dei sistemi di allarme, del sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera e degli accessi in pronto soccorso. Tutti i dati sono frutto della rilevazione svolta tra il 17 maggio e il 17 settembre 2021. Ma il fenomeno delle ondate di calore ormai è generale e in città si fa sempre più sentire.

Ondate di calore: cosa sono e qual è l’andamento in Italia

Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associati a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione, spiega il Ministero della Salute, che ha predisposto un portale dedicato. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il servizio Sanitario deve essere preparato in relazione al verificarsi di possibili emergenze sanitarie associate alle ondate di calore. L’Italia in tal senso deve prestare attenzione dato che è più esposta di altri Paesi ai cambiamenti climatici.

A guardare i dati di sorveglianza della mortalità giornaliera per mese si nota a giugno 2021 una mortalità lievemente superiore l’atteso (+7%) in parte associabile alla prima ondata di calore sul totale delle 27 città con sistemi. A luglio, invece le città più colpite, in termini di mortalità, sono state Venezia, Roma e Bari. Nel mese di agosto la mortalità è stata invece superiore all’atteso (+13%) attribuibile all’ondata di calore di agosto soprattutto tra le città del centro-sud: Perugia, Roma, Latina, Bari, Reggio Calabria, Palermo, e Catania.  Mentre tra le città del nord si è osservata una mortalità in linea o inferiore ai valori di riferimento, eccettuata Milano dove l’eccesso di mortalità stimato è pari a +11%.

Ricordiamo a questo proposito che in Italia, nel corso dell’estate 2021, si è registrato il picco più alto in Europa con 48,8 °c registrati lo scorso 11 agosto a Siracusa.

Donna che ha caldo

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Ondate di calore: cosa accade in sei città italiane

Nelle città italiane vive il 56% della popolazione italiana, ricorda la Fondazione centro euro-Mediterraneo (Cmcc), che ha pubblicato un rapporto in cui emerge uno quadro preoccupante nelle sei città prese in esame: Bologna, Milano, Napoli, Venezia, Roma e Torino. “Sei realtà molto diverse ma accomunate da alcuni elementi, come l’aumento delle temperature registrato negli ultimi trent’anni, dei rischi per ondate di calore e alluvioni urbane, con effetti molto seri e spesso disastrosi per la salute delle persone”, scrive nel report.

In questo documento vengono messi in evidenza gli scenari presenti e futuri. In questi ultimi, l’aumento dei giorni di caldo intenso in un anno varieranno di città in città a seconda che verranno o meno adottate politiche climatiche: dai 30 ai 60 giorni in più a Milano, dai 50 ai 90 a Napoli, con aumenti importanti anche a Roma (+28/+54) e Torino (+29/+39).

Gli effetti della crisi climatica in città

Gli effetti collaterali del climate change saranno visibili anche sotto forma di precipitazioni intense. A esempio: il livello idrico relativo a Venezia ha registrato un aumento di 30 cm negli ultimi 150 anni e la soglia critica è stata superata 40 volte negli ultimi dieci anni.

Torniamo però alle ondate di calore nelle città. Bologna ha registrato un aumento della temperatura minima di +3,5 °C rispetto alle aree rurali. Tra l’altro la realtà bolognese rispetto ad altri contesti considerati (Milano, Padova, Torino, Roma, Firenze) ha un rischio molto basso per la popolazione anziana, quella più vulnerabile e tra l’altro è tra le prime città italiane a impegnarsi sulla resilienza. Tuttavia dal 2014 a oggi ha sperimentato un trend di crescita della temperatura fino a registrare una temperatura media superiore di 0,9 °C nel 2020.

A Milano il 46% delle ondate di calore si sono registrate nell’ultimo decennio. L’influenza sulla salute è stata pesante: la mortalità urbana tra 1990 e 2004 è stata superiore del 33,6%. Per Napoli, invece, si prevedono ondate di calore più lunghe fino a +50 giorni consecutivi adottando politiche climatiche, numero che può raggiungere i +90 giorni senza misure specifiche.

Roma, adottando politiche climatiche, toccherà i 28 giorni in più di ondate di calore l’anno, che aumentano a +54 senza. Già oggi, sono 133 in più i giorni estivi rispetto alla media 2007-2016. Negli ultimi 30 anni Torino ha registrato una tendenza della temperatura in crescita con temperature massime di +2 °C. Vicino agli edifici industriali si registra un aumento della temperatura di +3 °C rispetto alla media durante le ondate di calore. Venezia ha sperimentato nel 2018 (rispetto al periodo 1971-2000) un aumentato numero di notti molto calde in estate (+39) e di temperature massime (+2 °C).

Andrea Ballocchi

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