Temperature sopra la media stagionale anche in questo autunno che proprio stenta a palesarsi. Se non invertiamo la rotta del climate change dovremo prepararci, anche in Italia, a estati lunghe 5 mesi
Qui siamo ben oltre qualunque previsione di ottobrata romana. Oltre ogni favorevole auspicio di una imminente estate di San Martino, a metà novembre. I cicli legati alle festività della nostra tradizione non c’entrano nulla: questo caldo record di ottobre in Italia e in altre regioni d’Europa è l’ennesima conseguenza del surriscaldamento globale in atto da decenni. Ancora una volta, l’ennesima, le temperature hanno superato i livelli medi per la stagione regalandoci indesiderati nuovi primati. Facciamo il punto.
Settembre 2023, temperature record
Gli ultimi dati rilevati da Copernicus, il sistema di monitoraggio satellitare dell’Unione europea sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, riportano che:
- settembre 2023 è stato il settembre più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 16,38°C, 0,93°C sopra la media del periodo 1991-2020 per settembre e 0,5°C sopra la temperatura del precedente settembre più caldo, nel 2020.
- Nel complesso il mese è stato di circa 1,75°C più caldo rispetto alla media di settembre del periodo 1850-1900, il periodo di riferimento preindustriale.
- La temperatura globale nel periodo gennaio-settembre 2023 è stata di 0,52°C superiore alla media e di 0,05°C superiore rispetto al periodo equivalente dell’anno solare più caldo (2016).
- Da gennaio a settembre 2023, la temperatura media globale per il 2023 fino ad oggi è di 1,40°C superiore alla media preindustriale (1850-1900).
- La temperatura media della superficie del mare a settembre ha raggiunto i 20,92° C, la più alta mai registrata per settembre e la seconda più alta tra tutti i mesi, dopo agosto 2023.
Cosa ce ne facciamo di tutti questi record? Oltre a favorire l’insorgenza di forme di eco ansia nelle giovani generazioni, il rischio di una informazione non incanalata in strategia per il contenimento degli effetti della crisi climatica può diventare, peggio, inazione.
Caldo da record a Ottobre 2023: cosa sta succedendo
Una panoramica delle temperature “estive” registrate nella prima metà di ottobre nelle regioni settentrionali in particolare Piemonte, Val D’Aosta, Lombardia ed Emilia Romagna è stata elaborata dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente:
“La persistenza di un promontorio di alta pressione di matrice subtropicale sull’Europa centro-occidentale ha determinato temperature elevate su tutta l’Italia facendo registrare valori record per il mese di ottobre”.
Tra Sondrio e Varese sono stati sfiorati i 30° lo scorso 8 ottobre con punte di oltre 34° nel cremonese. Le stazioni in quota sull’arco alpino piemontese hanno registrato valori record sopra i 2000 metri a Bardonecchia Pranudin con 20,6°C e a Sestriere con 21.1°C.
Il Servizio glaciologico lombardo ha rilevato che
“il mese di settembre gioca ormai un ruolo da protagonista se si parla di fusione glaciale, tanto che rientra ormai stabilmente nei mesi in cui il ghiacciaio continua a fondere, allungandone così la stagione della sofferenza”.
Estate lunga fino a 5 mesi
I ghiacciai che si sciolgono incidono sulla tenuta degli ecosistemi non soltanto dell’alta montagna: i sistemi fluviali infatti perdono nel tempo la quota di acqua necessaria al rifornimento idrico per il sostentamento delle comunità e delle attività economiche. Temperature sopra la media, significa, inoltre, prolungamento della stagione calda.
Quanto durerà l’estate se non saremo in grado di invertire il trend? Fino a 5 mesi secondo il meteorologo Mattia Giussani, intervistato dal Corriere della Sera. Le variazioni climatiche che normalmente avverrebbero in periodi lunghissimi sono accelerate dal fattore antropico che in questi ultimi 40 – 50 anni sta mostrando tutti gli effetti nefasti dell’aumento della temperatura di un grado e mezzo dal periodo post industriale. E l’autunno? Per ora le previsioni meteo prevedono temperature vicino alla media stagionale solo a fine mese. E anche oggi, possiamo dire, l’autunno arriva domani.
Open Science Conference 2023
In queste ore a Kigali, capitale e città la più popolosa della repubblica del Ruanda è in corso la Conferenza del Programma mondiale di ricerca sul clima, evento che si tiene ogni 10 anni e riunisce più di 1400 esperti al fine di cercare strategie per garantire che i progressi nella scienza del clima stiano al passo con la rapidità con cui gli effetti del cambiamento climatico nuocciono all’umanità e agli ecosistemi.
Una conferenza mondiale nel cuore dell’Africa assume, ci si augura, significato simbolico e strategico in quanto è proprio nei territori più vulnerabili da un punto di vista dell’impatto ambientale che mancano le risorse per mettere in atto strategie e soluzioni per migliorare le condizioni di vita locali e intervenire sulla questione sempre più impellente della giustizia climatica e della gestione dei migranti climatici.
Rosy Matrangolo