A piedi nudi all’aperto, in contesti naturalistici offre numerosi vantaggi per la salute. Lo ha testato lo scrittore Andrea Bianchi in un libro dedicato
Camminare è una pratica salutistica che trova sempre nuovi e numerosi proseliti. Decisamente più di nicchia è l’abitudine di camminare scalzi. Eppure l’uomo nasce per muoversi a piedi nudi e, fino a due secoli fa, le calzature erano solo prerogativa dei ricchi.
Oggi invece c’è chi del camminare scalzo ne ha fatto una scelta radicale, anche in città. Basti dare un’occhiata al sito del Club dei Nati Scalzi , che raduna qualche centinaio di simpatizzanti dello “scalzismo” o barefooting.
Camminare scalzi: l’esperienza di Andrea Bianchi
C’è chi invece ha adottato la pratica esclusivamente per escursioni all’aria aperta. Un’esperienza che ha riversato in un libro, Il Silenzio dei Passi, dove enumera i vari benefici sperimentati personalmente del camminare scalzi: stiamo parlando di Andrea Bianchi, blogger, giornalista, vincitore del premio letterario Leggimontagna e socio dello Gruppo italiano scrittori di montagna (Gism), storica accademia intellettuale e letteraria, nonché fondatore del magazine Mountainblog.it, tra i riferimenti web più seguiti del mondo outdoor.
«Pratico il cammino all’aria aperta da cinque anni, una disciplina di nicchia, quantomeno in Italia. In realtà in Paesi come Germania e Svizzera ha un seguito maggiore». Spiega che ci sono due tipi di approcci specifici, quello dei paesi in lingua tedesca e quello americano, denominato barefoot hiking, preferito da Bianchi in quanto offre maggiore libertà di movimento.
I benefici del camminare a piedi nudi
Dal miglioramento della postura e dell’equilibrio a quello della circolazione sanguigna e della pressione arteriosa i riflessi positivi del camminare a piedi nudi sono molteplici.
«Ce n’è uno in particolare che segnalo, che ha a che fare con l’earthing, ossia la pratica terapeutica descritta da Clint Ober nel libro Earthing a piedi nudi. Curarsi con l’energia della terra (scritto insieme a Stephen T. Sinatra e Martin Zucker) relativa al contatto con l’elettromagnetismo terrestre.
In pratica, connettersi con la Terra attraverso il diretto contatto dei piedi – e del corpo, nel caso della disciplina – è un toccasana perché va a riequilibrare la carica elettrica positiva del nostro corpo grazie al contatto col terreno (che possiede carica negativa).
La chiusura del circuito elettrico permette agli elettroni di circolare liberamente nel corpo, andando a compensare la carica positiva, offrendo benefici in termini anti infiammatori a livello muscolare e tendineo».
Come cominciare a camminare scalzi? L’importanza della gradualità
Naturalmente tutto deve essere fatto con gradualità: «occorre avvicinarsi a questa pratica “un passo alla volta” letteralmente parlando, riabituando i piedi al contatto col terreno e facendo risvegliare la naturale saggezza del proprio corpo. D’altronde siamo nati per camminare e correre scalzi, la nostra stessa struttura corporea è fatta per muoversi senza scarpe».
È altrettanto consigliabile muoversi, portandosi dietro calzature adatte, «per muoversi in contesti dove i piedi andrebbero in sofferenza. Va pensata come una pratica di benessere, evitando potenziali pericoli» ricorda Bianchi, consigliando l’uso degli scarponi o di calzature adatte nel caso di situazioni che lo richiedano.
«In ogni caso camminare a piedi nudi implica elevare il grado di attenzione che ha un risvolto psicologico importante in termini di consapevolezza dell’atto stesso di muoversi». La stessa memoria del sentiero si sviluppa. E poi c’è il gusto del silenzio, da cui il titolo del libro, illustrato da un booktrailer suggestivo che vede proprio Bianchi impegnato nell’ascesa al Corno Bianco (2.316 m), al confine tra la Val di Fiemme e l’Alto Adige.
«Ho cominciato un giorno provando a camminare lungo un sentiero recuperato da una vecchia ferrovia, togliendomi calzature già minimali. Il piacere e il sollievo l’ho sperimentato immediatamente anche se per pochissimo tempo, allora. Col tempo ho affinato le tecniche specifiche di passeggiata, testandomi in ogni stagione, in tutta semplicità e senza velleità estremistiche. Ho provato anche a passeggiare nella neve, passando dal freddo al caldo, sperimentando i benefici terapeutici dettagliati da Kneipp. Oggi posso fare escursioni anche di 4 ore consecutive praticamente su ogni tipo di terreno outdoor».
I barefoot days di Andrea Bianchi
L’esperienza solitaria si è trasformata anche in un’occasione di formazione. «Capita spesso che l’occasione della presentazione del libro diventi anche l’occasione per uscite dimostrative di pratica collettiva. Ed è proprio questa esperienza che trova un certo seguito, come riscoperta che è già parte dell’uomo.
Per scoprire quali sono i prossimi appuntamenti con Andrea Bianchi, consigliamo di dare un’occhiata al suo sito web, ilsilenziodeipassi.it o alla sua pagina Facebook.
Andrea Ballocchi