Rispetto agli altri cammini d'Italia non è molto noto, eppure nasconde autentiche bellezze naturali e culturali. Partiamo seguendo le orme di San Francesco di Paola, un santo carismatico e un vero e proprio eremita viandante
Un cammino che segue il respiro della natura e quello dell’anima, sulle orme di un santo carismatico, San Francesco di Paola, a cui è dedicato questo percorso-pellegrinaggio. Un itinerario inedito, forse meno conosciuto rispetto agli altri cammini d’Italia, che si snoda attraverso angoli incantevoli, in un Sud inaspettato e quasi “nordico” per i suoi panorami verdissimi e mozzafiato. Il Cammino di San Francesco di Paola si realizza in un territorio ricco di biodiversità, fra fiumi, vallate e boschi e sfiora antichi borghi dal fascino intatto e dalla grande storia.
Quella del cammino è un’idea che nasce qualche anno fa (era il 2017) per iniziativa di un gruppo di giovani del posto: oggi è diventato una realtà consolidata e in continuo divenire, quasi un Cammino di Santiago italiano, con appuntamenti organizzati per muoversi in gruppo, un’ottima e originale segnaletica e una rete capillare di accoglienza e ospitalità. Un’esperienza tutta da vivere, soprattutto nelle giornate di fine estate e di autunno.
San Francesco di Paola, sulle orme di un eremita “in movimento”
San Francesco di Paola è profondamente legato alla Calabria di cui è Patrono e in particolare a Paola (CS) dove si trova il celebre Santuario da lui fondato nel 1435 e che, da allora, attira pellegrini anche per la fama curativa delle acque che sgorgano da una vicina fonte. Un posto speciale, cuore e tappa finale della prima parte del Cammino.
In realtà, l’idea di un percorso si adatta moltissimo alla figura di San Francesco, che era un eremita viandante, sempre in viaggio: si spostava spesso per seguire da vicino i suoi monasteri e andare incontro alle necessità della gente più umile, alle prese con fame e povertà. Un “provinciale” dalle doti eccezionali, insomma, destinato a diventare “internazionale” al momento del suo viaggio più lungo, che lo ha portato fino alla corte del Re di Francia Luigi XII.
Ma è sicuramente nella Calabria più affascinante e intatta, lontanissima dallo stereotipo di un Sud tutto sole e spiagge ma anzi verde e ombrosa, che lo spirito di San Francesco di Paola si fa sentire davvero. Il cammino è l’occasione ideale per immergersi nel desiderio di silenzio e di pace ma anche per scoprire luoghi d’arte magnifici, antichissime tradizioni, lingue venute da lontano e leggende ancora misteriose.
I percorsi del Cammino di San Francesco di Paola
Il Cammino di San Francesco di Paola si snoda per 247 km ed è diviso in 3 percorsi: la Via del Giovane, la Via dell’Eremita e la via dei Monasteri, che ripercorrono idealmente tre fasi della vita del santo, dall’adolescenza fino alla fondazione dei santuari. Un itinerario all’interno della parte più bella dal punto di vista naturalistico della provincia di Cosenza e arriva a un’altitudine massima di oltre 1.300 metri. Grandi faggete, boschi di castagni e abeti, distese di ulivi: la natura non fa mancare nessun tono di verde. E anche la fauna non finisce di meravigliare: aquile, falchi, scoiattoli, daini e perfino, nel Parco Nazionale della Sila, specie rare e in via di estinzione come il gatto selvatico e la lontra.
La Via del Giovane, fino al Santuario di Paola
La prima parte del cammino, la Via del Giovane, parte da San Marco Argentano, borgo di origine normanna: un punto d’inizio che rimanda alla giovinezza di San Francesco di Paola, al convento dove fu portato dai genitori nella speranza di vederlo guarire da un’infezione a un occhio e dove avvenne il suo primo incontro con la spiritualità.
Un itinerario di 49 km diviso in 3 tappe che attraversa la valle del fiume Crati e dà la possibilità di ammirare la sagoma maestosa delle cime di Sila e Pollino. Lungo la Via del Giovane si incontrano veri monumenti arborei: il Castagno Monumentale chiamato “Patriarca di Kroj Shtikàn” con un tronco di più di 11 metri di circonferenza, che si ritiene abbia oltre 1.000 anni e un altro gigante, il Faggio di San Francesco. Senza dimenticare il Bosco di Cinquemiglia, ricco di faggi antichi e slanciati.
Quello che offre il cammino è anche l’incontro, a Cerzeto, con l’antica comunità arbëreshë, di etnia italo-albanese, orgogliosa custode della sua lingua e delle sue tradizioni, tramandate per secoli. La conclusione è al Santuario di Paola, con l’armoniosa facciata tardo-rinascimentale incastonata fra le colline, sui due lati del torrente Isca. Nei pressi del Santuario, fra vicoli strettissimi, dalle atmosfere antiche, la Fonte della Cucchiarella, che la tradizione vuole abbia acque miracolose e il misterioso Ponte del Diavolo.
Il Santuario, dove si può ricevere il Testimonium, il documento finale che attesta il pellegrinaggio, parla in tutti i suoi ambienti della vita del Santo, delle sue penitenze (c’è ancora intatta la grotta, un piccolo antro in tufo, dove si chiudeva in preghiera e lavoro) dei suoi miracoli e del suo grande amore per gli animali, come l’agnellino Marcellino, l’amico a quattro zampe ritratto con lui in una scultura.
La Via dell’Eremita, nelle Serre Cosentine
Sulle tracce di un San Francesco più maturo la Via dell’Eremita ripercorre il tragitto da Paola a Paterno Calabro del Santo nelle vesti di fondatore dell’Ordine dei Minimi: 62,7 km di itinerario da percorrere in due direzioni, diviso in 3 tappe, in un territorio di preziosa biodiversità che comprende la rara Faggeta del Bosco di Luta.
Si riparte per la montagna e si toccano l’antichissimo ponte di età romana delle Fiumicelle e i paesi arroccati, belli e ricchi di storia, delle Serre Cosentine come San Fili, Cerisano, Carolei e Mendicino, con il suo Museo della Filanda che ricorda l’antica arte della seta.
La Via dei Monasteri, dalla Sila allo Ionio
L’ultimo itinerario parte da Paterno Calabro per arrivare al mar Ionio. La Via dei Monasteri è il tratto più lungo, 135 km divisi in 6 tappe, per collegare i conventi fondati da San Francesco di Paola a Paterno, Spezzano e Corigliano. Sono i luoghi in cui è nato l’Ordine dei Minimi, e di tante storie che arrivano dal lontano Quattrocento: la religiosità difficile e ostacolata dalle famiglie di giovani nobili come Francesco Florio e Bernardino Otranto, la fame e la durezza della vita dei poveri a cui San Francesco veniva incontro.
Nel percorso si sale fino agli 830 metri sul livello del mare del santuario di Spezzano della Sila, un borgo suggestivo, nel cuore del Parco, il territorio di più selvaggia e intatta bellezza: la fatica viene ripagata. A Spezzano, la terza domenica di settembre il Patrono della Calabria viene celebrato, a suon di tamburi, con una grande festa. Anche in questo itinerario i luoghi che si attraversano sono di notevole interesse naturalistico: la Pre-Sila cosentina fa parte dell’Area MaB (Man and the Biosphere) UNESCO mentre il Golfo di Corigliano splende in un luminoso paesaggio tipicamente mediterraneo di distese di ulivi.
Le info per muoversi in sicurezza lungo il Cammino di San Francesco di Paola
Il Cammino di San Francesco di Paola è segnalato lungo tutta la sua lunghezza da pietre miliari in ceramica con il simbolo del Sole. Il sito ufficiale offre tutte le informazioni e i contatti utili per organizzare il Cammino, anche in modo personalizzato e illustra, punto per punto, i livelli di difficoltà e le caratteristiche del percorso della varie tappe.
Sul sito anche gli indirizzi di B&B, locande, punti ristoro convenzionati che fanno da rete di accoglienza nei paesi toccati dal Cammino. Sempre dal sito ufficiale si può anche scaricare un roadbook completo mentre su Google Play e App store si può trovare una App dedicata, gratuita, che indica distanze, fa da guida lungo il percorso e segnala la presenza delle aree di sosta più vicine e delle fonti di acqua potabile.
L’appuntamento di settembre
L’8- 9 e 10 settembre parte il prossimo cammino guidato lungo la Via del Giovane da San Marco Argentano a Paola. Ci si può iscrivere scrivendo a info@ilcamminodisanfrancesco.it
Lucia Fino