Il papà della nutrizione olistica Marcello Mandatori spiega cos'è, quali sono i principi di base di questo approccio alimentare e perché può aiutarci a mantenere la salute dell'organismo
Una nutrizione attenta ai fabbisogni e alle problematiche dell’individuo, equilibrata nei componenti e ricercata nella qualità dei cibi. È la nutrizione olistica, uno stile alimentare basato su numerose ricerche scientifiche ideato dal professor Marcello Mandatori, fondatore dell’Associazione medica italiana di Ecologia clinica nel 1988 e attualmente docente di Nutrizione olistica all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università di Siena. Ne abbiamo parlato proprio con luo, per scoprire cos’è e come funziona.
Cos’è la nutrizione olistica?
La nutrizione olistica nasce negli anni ’90 all’Università di Urbino come esperienza di insegnamento in un corso di perfezionamento post laurea per medici e biologi, un’esperienza terminata con la scomparsa del rettore dell’Università Carlo Bo. Insegnavo in un corso di medicina integrata con materie quali l’omeopatia, la fitoterapia e l’agopuntura, tenevo lezioni sulla nutrizione olistica cioè integravo alla scienza dell’alimentazione universitaria tutte quelle metodiche che stavo applicando ai miei pazienti. Metodi nutrizionali che hanno rivoluzionato il modo di concepire l’alimentazione per giungere a una nutrizione preventiva e terapeutica.
Da dove nasce? Su quali teorie si basa?
I concetti della nutrizione olistica sono basati sulle conoscenze di metodiche nutrizionali come il metodo Kousmine, la nutrizione ortomolecolare, gli studi di biochimica alimentare statunitense. Alla base del metodo ci sono anche gli studi dei fenomeni della disbiosi, dell’ecologia clinica americana per il trattamento delle reazioni avverse ai cibi, definite reazioni di intolleranze alimentari e chimiche, che sono in costante aumento.
In che modo questo stile alimentare si adatta al singolo individuo?
La personalizzazione avviene grazie a metodiche strumentali di indagini, come il test del mineralogramma che valuta, tramite l’analisi del capello, eventuali carenze o eccessi di sali minerali all’interno della cellula. I risultati sono sorprendenti: si pensa ad esempio che il calcio sia uno dei sali minerali più carenti, ma non è così e spesso aggiungere supplementi è errato. I casi di osteoporosi si presentano non perché non assumiamo abbastanza calcio, ma perché non siamo in grado di utilizzare questo minerale. Per ovviare a ciò, bisogna integrare altri componenti, come il manganese, il fosforo, il rame.
La nutrizione olistica dà grande importanza all’assunzione di vitamine e sali minerali?
Certo. La nostra alimentazione ultra raffinata è carente di questi elementi. Sono componenti essenziali anche per la chelazione dei metalli pesanti e di conseguenza per la loro espulsione. Le sostanze chelanti sono in grado di legarsi a ioni metallici tossici per formare strutture complesse che vengono rimosse dagli spazi intracellulari ed extracellulari diventando così facilmente eliminabili dal corpo. Anche in questo caso, tramite test, si individua nella persona la presenza di metalli tossici trattenuti nell’organismo, comprovata causa o concausa di patologie importanti come autismo, Alzheimer, Parkinson. Il nutrizionista moderno deve conoscere i sali e le vitamine antagoniste di tali metalli, e il processo della chelazione tramite cui si possono “spostare” dall’organismo.
Dove si possono eseguire questi test?
Nei Paesi europei il test viene effettuato anche da centri non specializzati. E questo è un problema. Esistono invece solo 4-5 centri validi negli Stati Uniti, a cui noi ci rivolgiamo.
La nutrizione olistica prevede anche la valutazione del metabolismo intermedio. Ci può spiegare di cosa si tratta?
È stato il biochimico George Watson a scoprire e studiare il metabolismo intermedio. Per stabilire un’alimentazione personalizzata e corretta, è necessario capire come il metabolismo ossida carboidrati, grassi e proteine. Tale metabolismo viene individuato tramite il valore del pH del sangue, la curva glicemica, il mineralogramma, e un test “Odor Test”, che consiste nel far odorare al paziente sostanze vegetali e chimiche contenute in boccette per fornire il profilo dello stato nutrizionale del soggetto, che deriva dal contenuto di zuccheri, grassi e anidride carbonica nel suo sangue. Una volta stabilito, è possibile stilare uno schema nutrizionale senza il rischio di andare incontro a carenze di minerali, vitamine o altri elementi nutrizionali. Non è necessario seguire una dieta basata sulla grammatura degli alimenti, ma è sufficiente seguire la sequenza di pasti stabilita nell’arco della giornata.
Quali sono gli alimenti che la nutrizione olistica predilige?
Sono gli alimenti non raffinati e che abbiano subito pochi processi industriali. Esistono numerose false credenze: ad esempio si parla tanto di cibi integrali, ma si sa che è nella parte esterna del chicco del cereale che si accumulano tutti i pesticidi. È essenziale quindi scegliere prodotti bio, naturali e di stagione.
Si parla molto di intolleranze alimentari. Qual è la loro importanza?
Sono da prendere in considerazione. Sono dovute all’accumulo di uno stesso alimento, che provoca un esaurimento enzimatico a livello intestinale e possono causare anche patologie gravi. Per prevenirle è fondamentale scegliere un’alimentazione il più possibile variata. L’alimento cui si è intolleranti, dopo un periodo di esclusione dall’alimentazione, va reintrodotto seguendo alcune modalità indicate dal nutrizionista.
È stato dimostrato che il disequilibrio della flora batterica intestinale può provocare diversi disturbi e patologie. Perché questo equilibrio si altera?
I microrganismi presenti nel tratto gastrointestinale sono miliardi e forniscono funzioni fondamentali per la salute. Alcune sostanze che assumiamo con gli alimenti, i farmaci antinfiammatori, cortisonici, antidolorifici, alterano la popolazione batterica gastrointestinale e intaccano la flora batterica, il cui equilibrio va ripristinato.
Quali possono essere i benefici per chi segue queste indicazioni?
La nutrizione olistica migliora l’energia fisica e mentale della persona, che già dopo qualche settimana può riscontrare la scomparsa di disturbi e acciacchi lievi. Ripristinando la salute dell’organismo, la dieta ha riscontri positivi anche nel sovrappeso. Aiuta le donne in gravidanza nel corretto sviluppo fetale, nell’allattamento e nello svezzamento del bambino, risolve o riduce fenomeni di ipertensione, dislipidemie, allergie, asma, attacchi di panico, cefalee, stanchezza cronica, insonnia, patologie cardiache, e può essere associata con numerosi benefici alle terapie instaurate per le patologie degenerative e tumorali.