Franco Laner, pioniere ed esperto nell’uso del legno in edilizia e architettura, segnala cosa serve per l’edilizia in legno ecosostenibile e sicura
Il tempo ha buona memoria. E ci ricorda che dal passato possiamo solo imparare. Prendiamo il caso delle costruzioni: in questi mesi l’Italia è stata nuovamente sotto scacco della natura, a causa di ripetute e devastanti scosse di terremoto. Non solo: il Belpaese è a forte rischio idrogeologico. Eppure alcune costruzioni antiche sono state in grado di reggere a terremoti anche di forte intensità. Un esempio recente è l’Eremo dei Santi e il ponte romano di Pieve Torina, in provincia di Macerata, epicentro dell’ultimo forte sisma di magnitudo 4,8: bene, entrambi non hanno subito danni apparenti. In Giappone, costruzioni antiche come il tempio Horuiy, realizzato nell’ottavo secolo, ha superato indenne addirittura il terremoto di Kobe del 1995 (magnitudo 7,2). Quest’ultima costruzione è stata assemblata col legno, materiale dalle ottime caratteristiche antisismiche e che in Italia trova in Franco Laner uno dei maggiori esperti e pionieri del suo utilizzo. L’architetto è attualmente docente all’Università Iuav di Venezia, dove si è occupato di aspetti quali i sistemi costruttivi antisismici, oltre che la storia e la sperimentazione di materiali edili. «In Italia il problema più significativo è la mancanza di cultura del legno. Per il suo impiego occorre un’accurata formazione, che però non è sufficientemente diffusa. Occorrerebbe una formazione che parta dalle scuole superiori fino all’università e, accanto a essa, le Associazioni di categoria si dovrebbero fare promotrici di azioni di ricerca mirate. Formazione, istruzione e ricerca sono temi cruciali del buon costruire».
C’E’ ALBERO E ALBERO – Un altro problema è dato anche dalla filiera: «spesso chi chiede una casa in legno non s’informa nemmeno con quale specie legnosa verrà realizzata. Nella stragrande maggioranza dei casi è abete, che ha preso il sopravvento nel settore, col rischio che i boschi siano per la stragrande maggioranza di conifere solo per una questione di mercato». Laner segnala altri tipi di piante, come le latifoglie, che oltretutto contribuiscono in maniera maggiore anche alla riduzione per assorbimento della CO2. «La biodiversità è estremamente importante e aiuterebbe molto l’ambiente. La monocultura è poi molto esposta agli attacchi biotici». Tornando alle specie legnose, per gli usi costruttivi l’architetto e docente indica diversi tipi di alberi vocati, oltre che maggiormente caratteristici di determinate zone italiane: cita l’olmo, il castagno, il rovere, il faggio, il frassino… Ma uno dei problemi è la progressiva riduzione di chi era qualificato in ogni parte del processo. «E, prima di tutto, mancano progettisti accuratamente formati». Il legno è comunque un materiale eccellente, se debitamente impiegato, specie per le sue caratteristiche che ne fanno un ottimo alleato nella sicurezza antisismica. Oltre che la sua leggerezza, il legno, debitamente rinforzato con specifiche unioni meccaniche chiodate e bullonate «fa emergere una grande caratteristica: la duttilità, ossia la capacità di assorbire l’energia senza rompersi. Questa, se ben sfruttata, rende l’edificio di legno molto resistente ai terremoti, un valore fondamentale per la salvaguardia della vita umana. Ma non basta: oggi servono abitazioni che si conservino e che siano agibili e abitabili dopo un sisma. Col legno è possibile anche la salvaguardia del bene materiale».
IMPARARE DAL PASSATO – Ecco perché sarebbe importante tornare a guardare con attenzione agli insegnamenti del passato, «primo dei quali è costruire con intelligenza. Antico non vuole dire vecchio, tutt’altro. Guardando all’impiego del legno nel passato ci sono testimonianze di particolari costruttivi straordinari che presumono capacità
incredibili di lavorare il materiale. Oggi un incastro durabile e ad arte costerebbe molto se fatto a mano. Ma noi possiamo contare su una grande opportunità da sfruttare: le macchine a controllo numerico (CNC), robot in grado di realizzare qualsiasi particolare costruttivo. La storia, in ogni caso, ha ancora molto da insegnarci e il legno ci offre ampie potenzialità». Oltre alla materia prima, va infine considerato anche il tipo di abbinamenti che sarebbero da valorizzare per costruzioni più eco-logiche: «a seconda dei luoghi, occorre porre attenzione nella scelta di materiali naturali che si abbinano col legno: la pietra, per esempio, il laterizio e altri. Ogni materiale ha una sua grande dignità e peculiarità. L’importante è che il legno s’interfacci con altri materiali, magari più “freddi” in modo da farlo risaltare. Il legno è protagonista quando è messo al posto giusto in modo da esaltare le sue caratteristiche e non sprecarlo. Ma ribadisco: se ci fosse maggiore cultura riusciremmo a progettare meglio e in maniera più attenta nei confronti dell’ambiente e con un intelligente sfruttamento delle risorse».