Wise Society : Il legno di recupero trova nuovo spazio in casa

Il legno di recupero trova nuovo spazio in casa

di Andrea Ballocchi
26 Maggio 2016

Mobili, complementi d’arredo, rivestimenti e perfino diffusori hi-fi: le idee non mancano per creazioni uniche con il legno, persino con quello plurimillenario

Il legame che unisce l’uomo al legno per costruire, abbellire o rendere più funzionale il proprio spazio abitativo è davvero antico. Già gli Assiri quasi 5mila anni fa costruivano mobili e oggi come allora il legno nelle nostre case trova ancora spazio con nuove idee e nuovi modi per esaltare la piacevolezza di vivere un ambiente domestico. Le tendenze più interessanti cui si assiste mostrano un nuovo modo di impiegare legno antico, antichissimo per arredi originali.

JURASSIK ART – Al Salone del Mobile si sono viste interpretazioni davvero interessanti: la più incredibile è quella che ha per protagonista Riva 1920, azienda storica italiana, che ha fatto proprio l’utilizzo del legno di recupero: tronchi caduti a causa di eventi naturali o frutto di tagli già programmati. Oppure recuperati da oggetti in uso e ormai a fine vita come le “briccole”, i pali fissati nella laguna di Venezia per segnalare le vie d’acqua. Ma c’è di più: per una collezione speciale, l’azienda è andata decisamente oltre. Stiamo parlando della linea di mobili ottenuta dal legno di Kauri, conifera della Nuova Zelanda che ha origini antichissime. Infatti, i primi esemplari fecero la loro comparsa nel periodo Giurassico circa 190/135 milioni di anni fa ma da guiness dei primati non è solo la loro origine: si tratta anche degli alberi più grandi al mondo per cubatura del tronco, superando i 70 metri di altezza. Il legno è utilizzato per tavoli di grande effetto, ricavati da pezzi unici. Ogni tavola importata diventa base di un singolo tavolo e ogni cliente può decidere se lasciarlo intatto oppure farlo ricoprire con resina. Riva 1920 per sottolineare il significato di materia rinnovabile ha una tradizione: regalare a ogni acquirente un alberello da piantare.

Altra azienda, analoga ispirazione: la RU – Agenzia Legnami, specializzata in rivestimenti e in pavimenti in legno per interni ed esterni che trae dal rovere europeo millenario – provato dall’esame al carbonio 14 e recuperato dal sedimento fluviale degli affluenti del Danubio in Serbia – materia prima per rivestimenti di design. Sempre in tema di recupero sono i rivestimenti ideati sempre dall’azienda veneta con legno di recupero di travi di antichi fienili di abitazioni in disuso. Anche i mobili Nature Design partono dal riuso sapiente di legno di olmo antico (100-150 anni) proveniente da vecchie case o cascine della Pianura Padana.

CREAZIONI E RI-CREAZIONI – È proprio questa capacità di rinnovarsi e di rientrare nella catena produttiva per nuove e originali creazioni che ha fatto da tema portante per il volume “Ri-creazioni di legno” curato da Irene Ivoi per conto di Rilegno, il Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno. Il volume, presentato in occasione del Fuorisalone 2016, offre spazio a creazioni di design ottenute con materiali di risulta provenienti da scarti di falegnameria o di cantiere, perfino da sfasciacarrozze o da robivecchi per ridiventare mobili o complementi d’arredo.

Il LEGNO È HI-FI – C’è il legno antico e c’è il legno storico: è il caso di Opere Sonore, brand della azienda Ciresa, specializzata nella costruzione di tavole armoniche finite per pianoforti, arpe e altri strumenti e fornitore di legno di risonanza per la liuteria. La sede aziendale è in Val di Fiemme è non è un caso: qui crescono le foreste di abete rosso divenute famose in tutto il mondo per le qualità sonore e apprezzate fin dai tempi di Stradivari e Guarneri, liutai leggendari. Proprio dal legno di risonanza l’azienda ha sperimentato e ideato originali sistemi audio, come ha spiegato a Wise Society Fabio Ognibeni, titolare e inventore del sistema che ha dato vita alla linea Opere Sonore: «Approfondendo il mio rapporto di lavoro con i professionisti del settore strumenti musicali ho assimilato una serie di competenze tecniche e fisico-acustiche e altre nozioni caratteristiche che mi hanno permesso di creare dei diffusori audio unicamente mettendo in vibrazione delle tavole in legno, opportunamente progettate e

lavorate». I vantaggi e la resa acustica, a detta degli intenditori, è incredibile e tra gli estimatori e clienti annovera il cantante Andrea Bocelli.

«I nostri sistemi audio in pratica non riproducono la musica in modo artificiale, ma la “suonano” nell’ambiente esprimendo le armoniche naturali proprie del materiale impiegato». Il legno proviene da foreste certificate Pfc per creare prodotti che «a otto anni dal brevetto restano unici al mondo». Basta quindi un qualsiasi dispositivo sonoro (sorgente audio) per accendere questa emozione musicale. Appositi traduttori presenti in un punto preciso di ogni diffusore permettono di trasformare in vibrazione e quindi in musica la superficie del legno su cui è applicato.

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