Wise Society : Progettare sostenibile: così l’architettura diventa relazionale mettendo al centro l’uomo

Progettare sostenibile: così l’architettura diventa relazionale mettendo al centro l’uomo

di Marilena Aliberti
9 Settembre 2023

L'esperienza dello studio di architettura di Milano FaseModus, fra biofilia e soluzioni innovative per garantire il massimo benessere degli individui

FaseModus è uno studio di architettura di Milano che basa la sua attività di progettazione sull’interpretazione dei molteplici modi d’uso dello spazio contemporaneo per immaginarne nuove forme ed evoluzioni. È stato fondato nel 2015 dall’architetto e ingegnere Luca Bucci e dall’architetto Stefano Cellerino che, dopo gli anni universitari e l’avvio dei rispettivi lavori su percorsi paralleli hanno deciso di unire le strade e le competenze acquisite. La loro comune attitudine li porta a progettare un negozio o un parco con il medesimo approccio metodologico.

Oggi, con partnership in Europa, Stati Uniti e Sud America, FaseModus elabora progetti che vanno dalla pianificazione territoriale alla corporate architecture: dai luoghi pubblici a quelli per il lavoro, dagli spazi per la cultura a quelli residenziali con un approccio sempre molto attento alla sostenibilità.

Luca Bucci e Stefano Cellerino di FaseModus

Luca Bucci e Stefano Cellerino, fondatori dello studio di architettura FaseModus.

Il vostro studio è attivo in diversi ambiti, dall’urbanistico al residenziale, dal mondo del retail a quello degli uffici. Quali sono le richieste più urgenti che ricevete oggi?

Luca Bucci: I temi che oggi ci troviamo ad affrontare con maggiore frequenza sono connessi all’evolversi della sensibilità di ognuno di noi: non ci si aspetta più che gli spazi parlino di sé attraverso soluzioni più o meno estetizzanti, ma ambiamo a luoghi da cui trarre esperienze e significati. Il nostro è un approccio empatico nel senso che in ogni progetto cerchiamo di immaginare come le persone possano muoversi all’interno dei luoghi, siano essi un posto di lavoro, uno spazio residenziale, un punto vendita… Il nostro lavoro è rivolto a concepire spazi in grado di accogliere e generare delle relazioni.

Ci può chiarire meglio questo concetto?

Luca Bucci: L’esempio dell’ufficio ci può essere utile in questo caso. Soprattutto dopo la pandemia, lo spazio per il lavoro si è arricchito di nuovi caratteri e attrattività diventando un luogo dove si cerca socialità, conoscenza, servizi, comfort.

La dimensione individuale della scrivania, che ognuno oggi può trovare nella propria casa, si è evoluta tendendo a riprodurre la complessità e le possibilità di un’esperienza urbana.

Questo spostamento di focus ci porta a declinare le diverse scale del progetto: per prima cosa introducendo l’architettura biofilica per il benessere psicofisico dell’individuo, fino al recupero della dimensione ecologica dell’ambiente e del paesaggio nel quale questo stesso individuo si muove insieme a un’infinità di altri esseri viventi.

Interno ufficio

Il progetto IGP McCann Italia targato FaseModus, pensato per garantire il massimo benessere degli individui.

Cosa si intende per architettura biofilica?

Luca Bucci: Fare architettura biofilica per uffici implica, per esempio, valutare con cura il cambiamento del flusso di luce durante il giorno, porre attenzione ai materiali e alla loro tessitura, alle scelte cromatiche. Occorre immaginare gli effetti di tutti gli elementi sulla percezione dello spazio da parte delle persone: permettere loro di guardare fuori dalla finestra e vedere una parete di rampicanti anziché un muro di cemento significa garantire un livello migliore di benessere.

Per fare un esempio concreto, gli uffici di IPG-McCann Italia. Il progetto prevedeva il rifacimento della nuova sede di Milano, sviluppata su tre piani e articolata in più di dieci tra agenzie e divisioni. Abbiamo concepito l’intero complesso come uno spazio unitario, fluido e flessibile, organizzando le zone tipiche del lavoro – come le sale riunioni, le postazioni, i servizi, eccetera – attorno ai luoghi della socialità, collettivi, degli incontri informali.

Abbiamo poi inserito volumi curvilinei, semitrasparenti, in legno, bianchi o neri, lisci o scabri per creare dei paesaggi interni in rapporto continuo con una vista spettacolare sullo skyline milanese. E infine, abbiamo inserito un elemento artistico attraverso il coinvolgimento di uno street art come Milo e il gruppo TrulyDesign che ha decorato la “piazza” del complesso ufficio, che è lo spazio più centrale e importante.

interno ufficio

Gli interni degli uffici di IGP McCann Italia, dove sono stati inseriti anche opere di street art.

A questo concetto di biofilia e di benessere dell’individuo si lega anche il tema della sostenibilità?

Stefano Cellerino: In verità si legano due concetti che per noi sono dei valori fondamentali nella progettazione. Quello della sostenibilità e anche quello dell’esperienza. Noi cerchiamo di costruire esperienze con strumenti sostenibili, ecocompatibili e un esempio di questo è il progetto realizzato per i negozi Olio Carli.

Abbiamo aggiornato il loro format per rispondere alle nuove esigenze commerciali e di accoglienza tipiche del retail e mirare a equilibrare le peculiarità di un emporio con quelle della vita domestica. Abbiamo ricreato un contesto esperienziale a tutto tondo, per coniugare la professionalità e la qualità, caratteristiche dell’azienda, con l’atmosfera calorosa di un pranzo in famiglia.

Al centro dell’esperienza sono una serie di suggestioni profondamente radicate nell’immaginario collettivo italiano e non solo, scene di rilassata convivialità attorno a una tavola imbandita di eccellenze alimentari della dieta mediterranea, olio in primis ovviamente.

interno negozio olio Carli

L’emporio Olio Carli a Milano.

Anche la sostenibilità ha avuto un ruolo di primo piano poiché è stata declinata nei vari livelli progettuali, tenendo in considerazione l’impatto ambientale dell’intervento, l’aumentato senso di benessere che si crea nel punto vendita, l’interazione tra materiali e alimenti.

Il progetto è stato approfondito da uno studio sui parametri di miglioramento ambientale, partendo dai valori generali di ogni singolo materiale, per arrivare ai valori effettivi calcolati per la metratura dei negozi, in base alle quantità impiegate nelle varie location in cui stanno prendendo vita  nuovi punti vendita, e dal quale si è dimostrato come la oculata selezione dei materiali impiegati porti a un’evidente diminuzione dell’impatto ambientale che il singolo punto vendita produce.

Luca Bucci: Il tema della sostenibilità e del verde che si integra nell’architettura (e l’architettura che si integra nel verde) è visibile anche in altri progetti che stiamo seguendo. Penso al Parco Archeologico di Laus Pompeia in provincia di Lodi.
Qui elementi come aria, terra e acqua e tempo entrano a far parte del progetto come materia costitutiva delle scelte, tutte impostate esclusivamente su criteri di sostenibilità a più livelli, e che vogliono rappresentare un modello a cui attingere anche per futuri interventi.

Parco Archeologico Laus Pompeia

Il Parco Archeologico Laus Pompeia, in provincia di Lodi, dove verde e architettura si integrano reciprocamente.

Le azioni previste sono indirizzate verso l’autosufficienza dal punto di vista energetico e mirano a contribuire alla riduzione delle emissioni in atmosfera.
Essenze autoctone per valorizzare le specificità del territorio; assenza di sostanze chimiche nella manutenzione e piante mellifere per sostenere le preziose api, che sono indispensabile indicatore di ecosistemi sani; pavimentazioni drenanti e creazione di un rain garden per la corretta gestione delle acque piovane; vegetazione igrofila con alta capacità di depurazione dell’acqua; illuminazione con accorgimenti volti alla riduzione dei consumi energetici; elementi di arredo in materiale riciclato e riciclabile per sviluppare l’abitudine alle buone pratiche partendo dai luoghi pubblici.

L’intervento è interpretato in modo da garantire benessere psicofisico applicando quegli accorgimenti che, sostenendo il rapporto tra uomo e natura, coinvolgono i sensi e supportano uno stato emozionale positivo. Luce, viste, colori, materiali e patterns naturali caratterizzeranno i nuovi ambienti aperti alla collettività per garantire una maggiore sensazione di benessere e creatività.

Marilena Aliberti

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