Wise Society : Il consumo di suolo cresce a ritmi insostenibili

Il consumo di suolo cresce a ritmi insostenibili

di Patrizia Riso
14 Novembre 2023

Il rapporto ISPRA 2023 descrive un paese sempre più cementificato dove la percentuale di consumo di suolo ha raggiunto il valore più alto degli ultimi 11 anni.

Perdiamo terreno, letteralmente. Il territorio nazionale cambia anche a causa del consumo di suolo. Lo dice chiaramente il rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, pubblicato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale a ottobre 2023 con nuovi dati satellitari a maggiore risoluzione. «I fenomeni di trasformazione del territorio agricolo e naturale in aree artificiali hanno così sfiorato i 2,5 metri quadrati al secondo e riguardato quasi 77 chilometri quadrati in un solo anno, il 10% in più rispetto al 2021», spiega il report. Nel 2022 le costruzioni artificiali hanno riguardato altri 76,8 km2, il 10,2% in più del 2021. «Si tratta, in media, di più di 21 ettari al giorno, il valore più elevato degli ultimi 11 anni, in cui non si erano mai superati i 20 ettari» si legge nel report. Il consumo di suolo insiste soprattutto su paesaggi, habitat ed ecosistemi definiti accessibili. Le regioni quindi con un’alta percentuale di pianure e di aree collinari sono quindi più esposte perché ideali per costruire.

Tabella con percentuale di suolo consumato

La percentuale di suolo consumato – Tabella Report SNPA

Come viene consumato il suolo?

Il suolo si consuma in maniera permanente o reversibile a seconda di cosa l’essere umano ha costruito. Tra le cause del consumo di suolo permanente troviamo edifici, fabbricati, strade, ferrovie, aeroporti, porti, serre, discariche. Tra le cause reversibili cantieri e altre aree in terra battuta (per es. piazzali, parcheggi, cortili, campi sportivi, depositi permanenti di materiale, etc.), aree estrattive, cave in falda e anche gli impianti fotovoltaici terra. In generale sono “inclusi anche altri tipi di copertura artificiali non connesse alle attività agricole la cui rimozione ripristini le condizioni iniziali suolo”. Da notare come la percentuale sia quasi ripartita in modo paritario tra le due cause.

Tabella con cause del consumo di suolo

Cause del consumo di suolo – Tabella Report SNPA

Le conseguenze

Il suolo è fondamentale anche perché fornisce quelli che vengono definiti “servizi ecosistemici” che riguardano la regolazione dei principali processi ambientali, ad esempio, per la produzione di cibo e di prodotti agricoli, per la biodiversità e per il benessere della popolazione. La terra è vita e, inoltre, il suolo è una risorsa limitata e non facilmente rinnovabile. Per questo, consumarne tanto e ad alta velocità produce delle conseguenze, come le alluvioni del 2023 in Emilia Romagna e in tutto il Nord Italia hanno dimostrato.

  • Fragilità del territorio, che quindi aumenta il rischio di frane e smottamenti
  • Aumento delle temperature soprattutto nelle aree urbane altamente cementificate
  • Impermeabilizzazione dei territori che aumenta il rischio idrogeologico
Mappa con la percentuale di suolo consumato in Italia

Mappa con percentuale di suolo consumato in Italia – Immagine Report SNPA

Strumenti a difesa del suolo

Per individuare l’andamento del consumo di suolo rispetto alla fragilità dei diversi ecosistemi e habitat, gli studiosi utilizzano alcuni strumenti di analisi. Ne riportiamo due particolarmente interessanti.

Per raccogliere le informazioni sul territorio, nel 1991, è stata creata la Carta della Natura, un progetto di produzione cartografica per rappresentare la tipologia e la distribuzione degli ecosistemi e habitat terrestri italiani su tutto il territorio nazionale. Il report sul consumo di suolo del NSPA evidenzia due indicatori derivati dalla Carta della Natura: l’indice di valore ecologico che esprime il valore naturale di un biotopo dal punto di vista ambientale e mette in evidenza aree in cui sono presenti aspetti peculiari di naturalità del territorio e l’indice di fragilità ambientale che, invece, esprime il livello di vulnerabilità ponendo in risalto i biotopi che, a causa della compresenza di determinati fattori naturali e disturbi antropici, risultano più sensibili.

La costituzione italiana

«Gli ultimi dati ci mostrano che, purtroppo, il consumo di suolo, non solo da due anni non rallenta più, ma nel 2022 accelera bruscamente e torna a correre a ritmi che, in Italia, non si vedevano da più di 10 anni. Si tratta certamente di un ritmo non sostenibile, che dipende anche dall’assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell’attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale», dichiara l’SNPA. Eppure, le intenzioni sembravano positive quando, proprio nel 2022, sono state approvate dal Parlamento italiano due modifiche alla Carta costituzionale:

  • l’articolo 9 inserisce tra i principi fondamentali la “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e pone sotto la legislazione dello Stato la tutela degli animali;
  • l’articolo 41 inserisce tra i diritti e doveri dei cittadini nell’ambito della libera iniziativa economica privata al comma 2 la previsione di svolgersi “in modo da non arrecare danno alla salute e all’ambiente” e, al comma 3, che sia indirizzata e coordinata, oltre ai già previsti fini sociali, anche “ai fini ambientali”.

Patrizia Riso

© Riproduzione riservata
Altri contenuti su questi temi: ,
Continua a leggere questo articolo: